Parto: in che cosa consiste il secondamento?

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 30/08/2013 Aggiornato il 30/08/2013

La nascita del bebè non rappresenta la conclusione del parto. Prima di mettere la parola “fine” manca ancora il secondamento, ossia l’ultima fase 

Parto: in che cosa consiste il secondamento?

Il parto non si conclude con l’espulsione e la nascita del neonato. La mamma deve compiere un ultimo sforzo: manca, infatti, il secondamento, la fase finale di tutto il percorso iniziato con le contrazioni, la perdita delle acqua e il travaglio.

È l’ultima tappa

Molti pensano che il parto, benché lungo, sia un evento “unico”. In realtà, le fasi del parto che portano alla nascita del bebè sono diverse. Ciascuna è ben scandita e distinta dalle altre. Alla dilatazione del collo dell’utero e all’espulsione del bimbo, segue il secondamento, l’ultima tappa.

Non è sempre uguale

Il secondamento consiste nell’espulsione della placenta e delle membrane che formavano il sacco amniotico, dopo che esse si sono staccate dalla parete dell’utero. Anche questa fase, come le altre, è diversa da donna a donna. In alcuni casi, avviene subito dopo la nascita del piccolo, in altri anche a distanza di 30 minuti o più. Alcune donne non si accorgono nemmeno del secondamento: placenta e membrane vengono espulse velocemente. In altre, invece, sono necessarie alcune spinte, anche se quasi mai vigorose e intense come quelle della fase espulsiva. Se la placenta non viene espulsa o se ne viene espulsa solo una parte, può essere necessario ricorrere al cosiddetto “secondamento manuale”, eseguito dal personale medico.

Se la placenta non è integra

Al termine del secondamento, l’ostetrica controlla l’integrità della placenta: se essa non è intera, infatti, significa che qualche residuo è rimasto nell’utero. In questo caso, serve l’intervento del ginecologo che, in anestesia locale, esegue un raschiamento delle pareti interne dell’utero. 

In breve

DOPO 2 ORE DI OSSERVAZIONE

Dopo il secondamento e prima di essere portata in reparto, la donna viene tenuta sotto osservazione due ore.

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