Parto prematuro: attenzione agli steroidi

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 31/01/2014 Aggiornato il 31/01/2014

Un recente studio dimostra che se la mamma a rischio di parto prematuro viene trattata con steroidi, il bimbo potrà avere difficoltà comportamentali

Parto prematuro: attenzione agli steroidi

È lo spauracchio di tutte le future mamme. Ecco perché, per evitare i rischi di un parto prematuro, la maggior parte delle gestanti è disposta a tutto. In realtà, i trattamenti utilizzati per proteggere i piccoli dalle conseguenze di una gravidanza troppo breve non sempre sono benefici. Lo rivela uno studio condotto da un gruppo di ricercatori inglesi e finlandesi, rispettivamente dall’Imperial College London e dell’Università di Oulu, pubblicato sulla rivista PLoS one.

Esaminati 222 bambini dalla nascita fino a 16 anni

La ricerca ha coinvolto 222 bambini nati con un parto prematuro, nella stessa epoca gestazionale. Di questi, 37 erano stati esposti a glucocorticoidi sintetici durante la vita intrauterina, mentre 185 non avevano ricevuto steroidi. Gli autori li hanno sottoposti ad alcuni test psicologici e di salute mentale generale all’età di 8 e 16 anni.

Punteggi più bassi

Dall’analisi dei risultati, è emerso che i bimbi le cui madri erano state trattate con steroidi durante la gravidanza avevano ottenuto punteggi più bassi nei test, rispetto ai loro coetanei non esposti a queste sostanze durante la vita fetale. Non solo. Nei 37 bambini del primo gruppo le probabilità di sviluppare la sindrome da iperattività  e deficit di attenzione o Adhd erano più elevate.  Gli studiosi hanno, quindi, concluso che le iniezioni di steroidi praticate alle donne a rischio di avere un parto pretermine potrebbero essere dannose. Infatti, è vero che aiutano a far maturare i polmoni del bebè, ma potrebbero aumentare il rischio del bambino di sviluppare difficoltà comportamentali ed emotive.

Per la maturazione dei polmoni

Si parla di parto prematuro quando il bambino nasce entro le 37 settimane di gestazione. Se la mamma è a rischio di partorire prima del termine previsto, spesso viene sottoposta a infusioni di glucorticoidi. Si tratta di farmaci che simulano l’azione dell’ormone naturale cortisolo. Sono indispensabili per aiutare la maturazione dei polmoni del bambino tra la 24ª e la 34ª settimana di gestazione. I polmoni, infatti, sono gli ultimi organi che maturano nel feto.

In breve

CHE COSA SUCCEDE DOPO

In caso di parto pretermine, il piccolo viene ricoverato nel reparto di terapia intensiva, dove viene tenuto nell’incubatrice. Per i piccoli che manifestano problemi a succhiare e a deglutire, si può procedere anche con la nutrizione per via venosa o tramite un sondino gastrico. 

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola le settimane di gravidanza

Calcola la data presunta del parto

Calcola il peso del feto

Calcola la lunghezza del feto

Scegli il nome del tuo bambino

Controlla i valori Beta HCG

Le domande della settimana

Allattamento a rischio per condizione aziendale: si ha diritto al 100% della retribuzione?

20/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Paola Bernardi Locatelli

Per l'interdizione post partum per rischi aziendali per legge è dovuta solo l'indennità di maternità INPS (80% della retribuzione media giornaliera) ma l'eventuale integrazione al 100% dal datore di lavoro può essere prevista dal CCNL o dalla contrattazione aziendale.  »

Minaccia d’aborto: può essere colpa dell’allattamento?

20/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

In gravidanza, continuare ad allattare il primo bambino non causa direttamente contrazioni dell'utero ma è impegnativo dal punto di vista psico-fisico. Ridurre le poppate giornaliere, quando sono numerose come quelle offerte a un neonato, è una buona idea soprattutto se il primo figlio ha già 15 mesi...  »

Bimba di tre anni con otiti ricorrenti: perché?

06/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giorgio Longo

A volte è la particolare conformazione delle tube di Eustachio (i tubicini che collegano l'orecchio al naso) a favorire la ricorrenza delle otiti, tuttavia con la crescita tutto si risolve.   »

Fai la tua domanda agli specialisti