Parto prematuro: aumenta il rischio di problemi in matematica?

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 16/05/2014 Aggiornato il 16/05/2014

Un recente studio dimostra che il parto prematuro ha conseguenze sulle abilità matematiche dei bambini in età scolare. Ecco perché

Parto prematuro: aumenta il rischio di problemi in matematica?

Vostro figlio ha difficoltà con i calcoli e i numeri? Se è nato in anticipo rispetto alla fine della gravidanza, all’origine potrebbe esserci una causa biologica. Sembra, infatti, che il parto prematuro si associ a una mancanza di abilità matematiche. Questa perlomeno è la conclusione cui è giunto un recente studio condotto da un team di ricercatori del Regno Unito e della Germania, rispettivamente dell’Università di Warwick e della Ruhr-Universität Bochum, pubblicato sul Journal of Pediatrics.

Sotto esami i bimbi tra 7 e 9 anni

La ricerca ha coinvolto 922 bambini di età compresa fra i sette e i nove anni. Tutti sono stati invitati a svolgere una serie di esercizi di matematica, che richiedevano abilità logiche e di calcolo. Inoltre, gli autori hanno chiesto ai genitori di rispondere a delle domande sulla gravidanza e il parto. Lo scopo era capire se il parto prematuro potesse influire in qualche modo sulle capacità matematiche in età scolare.

Che cosa è emerso

Dall’analisi dei risultati è emerso che effettivamente il parto prematuro si associava a maggiori difficoltà in matematica. Fra tutti i bambini analizzati, i meno portati per le materie scientifiche erano proprio quelli nati prima delle 32 settimane di gestazione. Il 39,4% di loro, infatti, aveva problemi con i calcoli, contro il 14,9% degli scolari nati a termine. Fra gli studenti venuti alla luce in anticipo, a sperimentare le maggiori difficoltà erano quelli che alla nascita erano troppo piccoli per l’età gestazionale di riferimento. Infatti, presentavano una maggiore probabilità di sviluppare discalculia, ossia una malattia caratterizzata da mancanza di abilità matematiche e di calcolo. Negli altri, comunque, si è registrato un forte rischio di non sviluppare completamente le capacità analitiche e di calcolo.

In breve

IL RUOLO DEGLI INSEGNANTI

Secondo gli autori, gli insegnanti vanno informati di questa situazione. In questo modo, possono aiutare i bimbi nati con parto pretermine a sviluppare a pieno le capacità analitiche e di calcolo.

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola le settimane di gravidanza

Calcola la data presunta del parto

Calcola il peso del feto

Calcola la lunghezza del feto

Scegli il nome del tuo bambino

Controlla i valori Beta HCG

Le domande della settimana

Mutazione MTHFR: bisogna assumere eparina e cardioaspirina quando inizia una gravidanza?

04/11/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Augusto Enrico Semprini

La mutazione MTHFR non influisce in modo negativo sulla gravidanza e non richiede cure particolari a salvaguardia della gestazione.   »

Test di Coombs negativo dopo l’immunoprofilassi: perché?

03/11/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Dopo l'immunoprofilassa il test di Coombs deve risultare positivo, a conferma che l'iniezione ha determinato l'effetto voluto. Se risulta negativo è opportuno appurarne la ragione.   »

Benzodiazepine in 34^ settimana di gravidanza: ci sono rischi?

03/11/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

È di gran lunga preferibile sospendere l'assunzione del Lorazepam prima del parto, in quanto il nascituro potrebbe andare incontro a crisi di astinenza della durata di circa 48 ore, proprio come accade per gli adulti. Ma l'alternativa c'è: è rappresentata dalla Quetiapina sicura in gravidanza e anche...  »

Broncospasmo in un bimbo di 3 anni: conviene fare il vaccino antiinfluenzale?

27/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giorgio Longo

La vaccinazione antiinfluenzale non è responsabile di broncospasmi. Le “bronchiti asmatiformi” ricorrenti sono tipiche dell’età prescolare, dell’età della socializzazione, quando i bambini inevitabilmente si passano uno con l’altro i virus di stagione (fondamentali per far maturare il bagaglio di difese...  »

Fai la tua domanda agli specialisti