Parto pretermine: il feto “avverte” la mamma?

Roberta Camisasca A cura di Roberta Camisasca Pubblicato il 04/10/2019 Aggiornato il 11/12/2019

Studiare i segnali inviati dal feto alla mamma attraverso speciali sostanze chimiche, può aiutare a monitorare la gravidanza abbassando il rischio di parto pretermine

Parto pretermine: il feto “avverte” la mamma?

Studiare il modo in cui, durante la gravidanza, le cellule della mamma e quelle del feto comunicano non è solo affascinante, ma può essere anche utile per predire il rischio di parto pretermine. A ipotizzare l’importanza di questa forma di scambio di informazioni è un nuovo studio guidato dalla University of Texas Medical Branch a Galveston, pubblicato sull’American Journal of Obstetrics and Gynecology .

Comunicazione costante

Durante la gravidanza, spiegano gli autori dello studio, vi è una comunicazione costante tra cellule materne e fetali, utilizzando ‘sacche’ piene di sostanze chimiche, chiamate esosomi: segnalano al corpo della madre che gli organi fetali sono completamente maturati, il che innesca il travaglio di parto.

L’esperimento in laboratorio

Per testare la funzione dell’esosoma, sono stati utilizzati topi geneticamente modificati per far sì che determinate proteine esosomiche si illuminassero di un rosso e verde fluorescente quando i campioni di sangue e tessuto venivano visualizzati al microscopio per distinguere tra quelli del feto e della mamma. Dall’analisi è emerso che isolare e rintracciare gli esosomi fetali che viaggiano verso la parte materna è un utile indicatore della salute e dello sviluppo del feto che può essere misurato in campioni di sangue materno. Allo stesso modo, il ‘viaggio’ di esosomi dal lato materno al feto produce cambiamenti funzionali.

Possibilità di nuovi farmaci

Ora gli autori sono in procinto di testare un nuovo approccio nel trattamento del parto pretermine: verificheranno l’utilità di farmaci racchiusi in esosomi che possono potenzialmente attraversare la barriera della placenta, raggiungere il feto e prevenire l’infiammazione fetale, una delle principali cause del parto pretermine per la quale non esiste attualmente alcun trattamento farmacologico. 

 

 

 
 
 

Da sapere!

Una maggiore conoscenza sulla portata e le capacità di questo sistema di comunicazione può aiutare i ricercatori a sviluppare nuovi modi per monitorare e supportare il feto durante la gravidanza.

 

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola le settimane di gravidanza

Calcola la data presunta del parto

Calcola il peso del feto

Calcola la lunghezza del feto

Scegli il nome del tuo bambino

Controlla i valori Beta HCG

Le domande della settimana

Bimbo di sei mesi che reclama ancora il seno di notte: che fare?

15/09/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Angela Raimo

A volte, per risolvere il problema dei risvegli notturni per la poppata è sufficiente introdurre la seconda pappa a cena. A sei mesi, infatti, il bambino potrebbe reclamare il seno di notte solo perché ha fame.   »

Movimenti fetali in 29^ settimana: è normale che siano cambiati rispetto a prima?

10/09/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

In effetti, è possibile che i movimenti fetali non siano sempre uguali, ma quello che conta è riuscire ad avvertirli. Per riuscirci ogni volta che si vuole ci sono piccoli trucchi.   »

Valore delle beta: le settimane come vengono conteggiate?

05/09/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Claudio Ivan Brambilla

La tabella di riferimento in cui sono riportati i valori desiderabili delle beta hCG considera le settimane di gravidanza in modo diverso dal calendario ostetrico. Più di preciso, rispetto a questo indica due settimane in meno.   »

Fai la tua domanda agli specialisti