Parto pretermine: un test individua il rischio

Roberta Camisasca A cura di Roberta Camisasca Pubblicato il 14/11/2018 Aggiornato il 14/11/2018

Sapere prima se si è a rischio di parto pretermine consente di mettere in atto tutte le misure necessarie per proteggere la salute del bebè

Parto pretermine: un test individua il rischio

La prematurità rappresenta oggi la causa principale di mortalità e morbilità neonatale. In Italia coinvolge circa l’8% delle gravidanze. Ma adesso un nuovo test, chiamato DNApretermTest, riesce a individuare, già dall’inizio della gravidanza, le donne a rischio e porle sotto sorveglianza e trattamento.

Tante cause

Nella maggior parte dei casi il parto pretermine si presenta con la comparsa spontanea delle contrazioni uterine o con la rottura delle membrane. Per quanto gli studi si siano concentrati sulle diverse ragioni possibili, ancora non si è fatta piena luce sulle cause. In circa la metà dei casi esistono condizioni predisponenti come la gemellarità, le gravidanze ottenute con tecnica di procreazione medicalmente assistita, malformazioni uterine, età materna, infezioni. Nell’altra metà il parto prematuro è un fenomeno inaspettato, senza segni premonitori.

Pericolose conseguenze

La letteratura ha fornito prove certe di influenze familiari e intergenerazionali su bambini con basso peso alla nascita o prematuri(. Di certo, il parto pretermine espone il bambino a complicanze severe che aumentano con il grado di prematurità. Dalla 22 alla 28 settimana si possono determinare conseguenze estreme.

Essenziale la prevenzione

Numerosi studi hanno ormai concentrato l’attenzione sulle caratteristiche genetiche all’origine del parto pretermine. Il test si avvia a divenire uno strumento essenziale di prevenzione e controllo per individuare i soggetti a rischio. Si preleva un piccolo campione di sangue alla donna, prima o durante la gravidanza e si procede allo studio dei polimorfismi genetici indicativi di una suscettibilità al parto pretermine e alla disposizione costituzionale alla durata della gravidanza.

Risultati soddisfacenti

Il test è in grado di prevedere oltre la metà dei parti pretermine e quasi tutti i casi in cui non esistono condizioni cliniche di rischio. Tuttavia la storia familiare e clinica di una donna rimane essenziale nelle valutazioni del rischio di un parto prematuro che può occorrere anche in assenza di una predisposizione genetica.

 
 
 

Da sapere!

In caso di esito positivo, per ridurre i rischi esiste un vasto armamentario terapeutico. Più precoce è il trattamento maggiori sono le possibilità di scongiurare, o ritardare, il parto prematuro.

 

 

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola le settimane di gravidanza

Calcola la data presunta del parto

Calcola il peso del feto

Calcola la lunghezza del feto

Scegli il nome del tuo bambino

Controlla i valori Beta HCG

Le domande della settimana

Bimbo di sei mesi che reclama ancora il seno di notte: che fare?

15/09/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Angela Raimo

A volte, per risolvere il problema dei risvegli notturni per la poppata è sufficiente introdurre la seconda pappa a cena. A sei mesi, infatti, il bambini potrebbe reclamare il seno di notte solo perché ha fame.   »

Movimenti fetali in 29^ settimana: è normale che siano cambiati rispetto a prima?

10/09/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

In effetti, è possibile che i movimenti fetali non siano sempre uguali, ma quello che conta è riuscire ad avvertirli. Per riuscirci ogni volta che si vuole ci sono piccoli trucchi.   »

Valore delle beta: le settimane come vengono conteggiate?

05/09/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Claudio Ivan Brambilla

La tabella di riferimento in cui sono riportati i valori desiderabili delle beta hCG considera le settimane di gravidanza in modo diverso dal calendario ostetrico. Più di preciso, rispetto a questo indica due settimane in meno.   »

Fai la tua domanda agli specialisti