Parto sicuro: che cosa si può fare?

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 08/03/2016 Aggiornato il 08/03/2016

I casi delle donne morte di parto hanno destato allarme. Per ridurre i rischi si può fare molto, dagli esami alla scelta dell’ospedale

Parto sicuro: che cosa si può fare?

Morire di parto: dopo i recenti casi di cronaca, la paura delle donne nei confronti dell’evento più naturale al mondo cresce, anche alla luce del fatto che, secondo i primi risultati delle indagini compiute dal ministero della Salute, ci sarebbero state criticità in 3 dei 4 ospedali dove si sono verificate le tragedie.

10 casi ogni 100.000 parti

Gli esperti rassicurano, sottolineando che nel nostro Paese i numeri relativi alle morti di parto non sono in aumento: si registrano 10 casi ogni 100mila. Un numero umanamente inaccettabile, ma scientificamente considerato “medio-basso” e in linea con la media dei Paesi sviluppati. Secondo il Sistema di sorveglianza mortalità materna dell’Istituto superiore di sanità, in Italia ogni anno circa 50 donne muoiono di parto, un numero che rende il nostro Paese uno dei più sicuri in cui partorire.

Il rischio zero non esiste

Azzerare il rischio di morire di parto è impossibile, ma anche attraverso una corretta informazione e preparazione alla gravidanza si possono tenere sotto controllo alcuni fattori di rischio e migliorare la gestione delle situazioni critiche, aumentando le probabilità che tutto vada per il meglio.

Il ruolo dell’ostetrica

La prima regola è farsi seguire durante tutta la gravidanza da un’ostetrica, privatamente o presso consultori o ambulatori pubblici: è possibile riportare nella norma molte condizioni che invece, lasciate senza intervento, diventano fattori di rischio per parti complessi. Per esempio diabete gestazionale, ipertensione materna o problemi cardiovascolari.

La scelta della struttura

Fondamentale anche la scelta della clinica dove partorire: ginecologo, ostetrica e neonatologo concordano sulla necessità di puntare a un ospedale dove avvengono almeno mille parti all’anno. Si tratta di strutture con esperienza, personale e mezzi per gestire tutte le emergenze che si potrebbero presentare. Nei grandi centri tutti i momenti del travaglio e del parto vengono affrontati seguendo protocolli specifici a tutela di mamma e bambino. Un elemento di cui tenere conto è il numero di ostetriche presenti: idealmente ciascuna dovrebbe potersi occupare di una donna per volta. Un’assistenza “uno a uno” si è dimostrata in grado di ridurre i parti operativi e i cesarei ma anche il ricorso alla partoanalgesia, che è pur sempre un intervento farmacologico e può provocare effetti collaterali: se l’ostetrica accompagna la mamma con metodi efficaci per ridurre il dolore, i farmaci possono non essere necessari.

 

 

 
 
 

In breve

NON DEVE DIVENTARE UN’OSSESSIONE

La paura in vista del parto è normale ma non deve diventare un’ossessione, altrimenti può compromettere il buon andamento della gravidanza e rovinare il momento della nascita del bambino.

 

Diario della gravidanza

Iscriviti al diario della gravidanza: scopri ogni settimana come cresce il tuo bambino, come cambi tu mamma, i sintomi da gravidanza, gli esami da fare e tanti consigli e curiosità.
Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola le settimane di gravidanza

Calcola la data presunta del parto

Calcola il peso del feto

Calcola la lunghezza del feto

Scegli il nome del tuo bambino

Controlla i valori Beta HCG

Le domande della settimana

Nausea fortissima che si protrae oltre il 1° trimestre: che fare?

18/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Floriana Carbone

Se la nausea si protrae oltre il primo trimestre, interferendo pesantemente sulla qualità della vita, diventa opportuno valutare opzioni terapeutiche che abbiano una maggiore efficacia rispetto ai tradizionali rimedi naturali.   »

Salmone scaduto: dopo quanto possono comparire i sintomi di un’intossicazione?

17/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Fabrizio Pregliasco

Il lasso di tempo che intercorre tra l'assunzione di un cibo contaminato e l'eventuale comparsa di sintomi da intossicazione dipende dal tipo di agente infettivo coinvolto.   »

Camera gestazionale più piccola dell’atteso: proseguirà la gravidanza?

15/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Augusto Enrico Semprini

Bisogna sempre attendere l'8^ settimana prima di pronunciarsi rispetto al destino di una gravidanza e anche qui con un margine di errore dell'1% sull'esito favorevole dello sviluppo embrio-fetale. L'aspetto importante è che questo processo di selezione sia rispettato e compreso dalla donna.   »

Gravidanza e poca tolleranza nei confronti dell’integrazione di magnesio

15/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

La scarsa tolleranza al magnesio potrebbe essere dovuta al fatto che non è ciò di cui si è carenti perché l'organismo, se ha bisogno di qualcosa, di solito ne fa tesoro.  »

Tampone vaginale: può essere pericoloso in gravidanza?

15/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Nel caso in cui ci sia il sospetto di una vaginite, anche inn gravidanza è opportuno effettuare il tampone vaginale che da un lato non espone a rischi dall'altro permette di individuare l'origine dei sintomi.   »

Come togliere la poppata notturna a un bimbo di un anno?

12/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Leo Venturelli

Per indurre il bambino a rinunciare a bere il latte durante la notte può essere una buona strategia sostituirlo gradualmente con l'acqua.  »

Fai la tua domanda agli specialisti