Prepararsi al parto con il training autogeno

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 31/10/2013 Aggiornato il 31/10/2013

Il training autogeno è una tecnica di rilassamento che permette alla mamma di vivere in maniera più serena le ultime fasi della gravidanza e il travaglio 

Prepararsi al parto con il training autogeno

Mitigare il dolore del parto e del travaglio? Non è un sogno impossibile. Esistono molte tecniche utili a questo scopo, fra cui il training autogeno. Ma non funziona solo come antidolorifico. Ecco tutti i benefici.

Si basa su esercizi mirati

Il training autogeno (T.A.) è una tecnica di rilassamento e di psicoterapia, che prende spunto dall’ipnosi. Si basa sulla ripetizione di particolari esercizi che devono essere appresi in modo graduale e con allenamento costante. Per la donna incinta è utile, in particolare, la Rat, il training autogeno respiratorio. Consiste in alcuni esercizi che aiutano a controllare la respirazione e a sciogliere i muscoli coinvolti nel parto.

Ci si deve concentrare sulla respirazione

Durante l’esecuzione del training autogeno la donna deve concentrarsi sulla respirazione, che deve essere regolare, lenta e profonda. Inoltre, deve visualizzare i diversi gruppi di muscoli, immaginando di rilassarli uno a uno.

Utilissimo al momento del parto

Questa tecnica aiuta la partoriente a vivere in maniera più serena le ultime fasi della gravidanza. Infatti, permette di raggiungere un profondo rilassamento e un benessere generale, combattendo ansie e paure. Inoltre, migliora eventuali contratture e dolori, come la sciatica. Al momento del travaglio e del parto garantisce una riduzione del dolore provocato dalle contrazioni e consente alla mamma di concentrarsi su quanto sta accadendo. Aumenta anche la determinazione, la calma e la capacità di autocontrollo, oltre a migliorare la fiducia in se stesse. Il risultato? La donna riesce a gestire meglio le diverse fasi del travaglio, a livello sia fisico sia mentale.

Anche dopo la nascita del bebè

I benefici del training autogeno si protraggono anche oltre la nascita del bebè. Rendono una mamma più “allenata” ad affrontare tutti i piccoli problemi che la cura e la gestione di un neonato comportano. 

In breve

SI IMPARA ANCHE AI corsi preparto

Molti corsi preparto oggi includono anche alcune lezioni di training autogeno. È anche possibile, però, seguire corsi mirati, in genere composti da una decina di incontri.

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola le settimane di gravidanza

Calcola la data presunta del parto

Calcola il peso del feto

Calcola la lunghezza del feto

Scegli il nome del tuo bambino

Controlla i valori Beta HCG

Le domande della settimana

Mutazione MTHFR: bisogna assumere eparina e cardioaspirina quando inizia una gravidanza?

04/11/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Augusto Enrico Semprini

La mutazione MTHFR non influisce in modo negativo sulla gravidanza e non richiede cure particolari a salvaguardia della gestazione.   »

Test di Coombs negativo dopo l’immunoprofilassi: perché?

03/11/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Dopo l'immunoprofilassa il test di Coombs deve risultare positivo, a conferma che l'iniezione ha determinato l'effetto voluto. Se risulta negativo è opportuno appurarne la ragione.   »

Benzodiazepine in 34^ settimana di gravidanza: ci sono rischi?

03/11/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

È di gran lunga preferibile sospendere l'assunzione del Lorazepam prima del parto, in quanto il nascituro potrebbe andare incontro a crisi di astinenza della durata di circa 48 ore, proprio come accade per gli adulti. Ma l'alternativa c'è: è rappresentata dalla Quetiapina sicura in gravidanza e anche...  »

Broncospasmo in un bimbo di 3 anni: conviene fare il vaccino antiinfluenzale?

27/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giorgio Longo

La vaccinazione antiinfluenzale non è responsabile di broncospasmi. Le “bronchiti asmatiformi” ricorrenti sono tipiche dell’età prescolare, dell’età della socializzazione, quando i bambini inevitabilmente si passano uno con l’altro i virus di stagione (fondamentali per far maturare il bagaglio di difese...  »

Fai la tua domanda agli specialisti