Il secondamento, ultima fase del parto

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 09/01/2015 Aggiornato il 26/01/2015

L’ultima fase del parto (il secondamento) consiste nell’espulsione della placenta e degli annessi fetali, quegli “strumenti” (cordone e membrane del sacco amniotico) che hanno mantenuto in vita e protetto il bambino nei nove mesi

Parto: in che cosa consiste il secondamento?

Il secondamento avviene, in genere, entro 20-30 minuti dal parto e la mamma non deve intervenire in maniera attiva, perché gli annessi fetali si staccano da soli per effetto della riduzione del volume dell’utero e scendono fino in vagina. Vengono espulsi grazie alle contrazioni dell’utero, che inizia un processo (destinato a durare diversi giorni) per tornare alle sue normali dimensioni. La neomamma può avvertire brividi o freddo intenso: si tratta di reazioni naturali, che scompaiono in poche ore. Anche in questa fase, è essenziale la presenza dell’ostetrica, che controlla che non vi siano perdite di sangue troppo intense, che l’utero si contragga e che la placenta espulsa sia integra. Può succedere che l’espulsione della placenta sia incompleta e che il ginecologo debba rimuovere i frammenti rimasti in utero con una operazione di “raschiamento uterino” che richiede una blanda anestesia generale. Se il secondamento non avviene spontaneamente, il medico può sollecitarlo con appositi massaggi e con l’impiego di farmaci uterotonici (in grado cioè di far contrarre l’utero). In alcuni casi, comunque piuttosto rari, è necessario intervenire chirurgicamente per rimuovere la placenta.

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola le settimane di gravidanza

Calcola la data presunta del parto

Calcola il peso del feto

Calcola la lunghezza del feto

Scegli il nome del tuo bambino

Controlla i valori Beta HCG

Le domande della settimana

Ridatazione della gravidanza: c’è da preoccuparsi?

11/06/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Claudio Ivan Brambilla

Non c'è nulla di cui preoccuparsi quando la gravidanza viene ridatata, specialmente se la differenza tra l'epoca calcolata in base alla data dell'ultima mestruazione e le misure rilevate dall'ecografia è di appena una settimana.   »

Mestruazioni in ritardo ma il test di gravidanza è negativo: cosa può essere?

10/06/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Gaetano Perrini

L'elenco delle possibili cause di amenorrea o, comunque, di irregolarità mestruale è molto nutrito e non è possibile, in assenza di informazioni precise, ipotizzare quale possa essere nel singolo caso. Quello che serve è effettuare determinati controlli affidandosi al proprio ginecologo.   »

Depressione post parto: che fare?

03/06/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Angela Raimo

A fronte di una diagnosi di depressione post parto è irrinunciabile intraprendere cure mirate, che consistono nella psicoterapia associata all'assunzione di farmaci ad hoc. Spetta comunque al medico pianificare la strategia più adatta al caso.   »

Pianto e tosse durante la poppata: cosa può essere?

03/06/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Roberta Levi

Le possibili cause che possono indurre il bambino a scoppiare a piangere e a tossire mentre viene allattato sono numerose: se l'episodio si ripete è necessario un controllo dal pediatra curante.   »

Fai la tua domanda agli specialisti