Poco iodio in gravidanza? QI più basso del bambino

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 04/07/2013 Aggiornato il 04/07/2013

Secondo uno studio inglese, una carenza di iodio in gravidanza può essere causa di un QI del bambino più basso della norma

Poco iodio in gravidanza? QI più basso del bambino

Le future mamme potrebbero avere un motivo in più per prestare attenzione a ciò che portano in tavola durante l’attesa. Infatti, secondo uno studio condotto da un gruppo di ricercatori britannici e pubblicato sulla rivista scientifica The Lancet, la carenza di iodio in gravidanza si associa a un QI (il quoziente intellettivo) del bambino più basso rispetto alla media. E la maggior parte delle iodio proviene proprio dagli alimenti.

La scoperta

Gli autori dello studio hanno analizzato i livelli di iodio presenti nei campioni di urine prelevati da circa 1.000 donne incinte. In un secondo momento, quando i loro figli hanno raggiunto l’età scolare, ne hanno misurato il QI e la capacità di lettura. È emerso che i bambini nati da madri con una carenza di iodio in gravidanza avevano un QI e un punteggio nei test di lettura più basso (di circa tre punti) rispetto ai coetanei nati da madri che non avevano mostrato una carenza di iodio.

È un elemento essenziale

Lo iodio è un micronutriente essenziale presente nell’organismo umano in piccole quantità. Partecipa alla produzione di diversi ormoni. In particolare, serve per la sintesi degli ormoni della tiroide, che regolano numerosi processi metabolici e svolgono un ruolo importantissimo nelle prime fasi della crescita e nello sviluppo di diversi organi, specialmente del cervello.

Serve per lo sviluppo del cervello

Un apporto inadeguato di iodio può provocare problemi in tutte le fasi della vita. Tuttavia, è pericoloso soprattutto in gravidanza, in allattamento e nei primi tre anni di vita. Infatti, una grave carenza di iodio durante lo sviluppo del feto e del neonato causa danni irreversibili del cervello e del sistema nervoso centrale. E se la carenza di iodio in gravidanza e nei primi anni di vita è lieve? Porta comunque a deficit intellettivi minori e, stando al nuovo studio, a un QI più basso.

La maggior parte proviene dagli alimenti

Il fabbisogno quotidiano di iodio è pari a 150 microgrammi. Le donne in gravidanza e in allattamento, però, ne devono assumere di più per assicurare un normale sviluppo del bambino. La fonte principale di iodio è rappresentata dagli alimenti. I cibi più ricchi di iodio sono i pesci di mare e i crostacei. Anche le uova, il latte e la carne ne contengono quantità importanti. Quantitativi minori sono presenti nei vegetali e nella frutta. Tuttavia, gli studi hanno svelato che lo iodio assunto normalmente con la dieta è insufficiente a soddisfare il fabbisogno giornaliero. Ecco perché è importante usare il sale arricchito di iodio al posto di quello comune.

In breve

NON ESAGERARE CON IL SALE

La carenza di iodio in gravidanza può associarsi a un QI del bambino più basso. Per prevenirla, la futura mamma deve usare il sale iodato, ma senza esagerare: il sale, infatti, può causare ritenzione idrica e aumento di pressione. Del resto, basta un solo grammo di sale iodato per incamerare 30 microgrammi di iodio in più.

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