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Il sacco vitellino è una delle prime strutture che si formano all’inizio della gravidanza. Può essere visibile pochi giorni dopo l’impianto dell’embrione nell’utero materno e, con il procedere della gestazione, si fonde con la placenta.
Fornisce importanti informazioni sull’andamento della gravidanza stessa, per questo viene monitorato con attenzione durante i controlli ecografici delle prime settimane.
A cosa serve
Il sacco vitellino è una struttura cava, che circonda l’embrione nelle prime settimane del suo sviluppo. Non fa esattamente parte dell’embrione ma è essenziale per la sua crescita.
Infatti dà origine alle cellule del sangue e ad alcune cellule che, sviluppandosi, contribuiscono alla formazione di ovociti nel feto di sesso femminile e di spermatozoi in quello maschile. Per la precisione, il sacco vitellino:
- assolve a una funzione circolatoria, trasmettendo all’embrione le sostanze che gli occorrono per la sopravvivenza e lo sviluppo, come l’ossigeno e le sostanze nutritive
- produce le cellule che vanno a formare diversi tessuti, poi che si specializzano in organi e apparati
- contribuisce alla formazione del sistema di difese dell’organismo del bambino.
Come si forma e quando si vede
Il sacco vitellino si forma due settimane dopo l’impianto dell’embrione sulla parete uterina. Una volta che l’ovocita è fecondato dallo spermatozoo, ha origine la blastocisti, un gruppo di cellule che, progredendo lungo una delle due tube, si impianta nell’endometrio, la struttura che riveste internamente la cavità dell’utero. In questa fase e, comunque, entro i primi 14 giorni dalla fecondazione, si formano le strutture principali dell’embrione, ossia l’amnios che dà origine al liquido amniotico, il corion che si evolve poi in placenta e, appunto, il sacco vitellino.
Questo è visibile all’ecografia che solitamente si effettua attorno alla 6–7a settimana di gravidanza. È simile a un cerchietto che si può osservare già a partire dalla 5a settimana, se per caso si effettua questo esame in epoca più precoce. Dalla 6a settimana in poi, però, accanto al sacco vitellino dovrebbe essere già visibile anche l’embrione. Dopo la 10a settimana di gravidanza, il sacco vitellino tende progressivamente a ridursi, fino a quando scompare unendosi alla placenta. Questo avviene attorno alla 12a settimana, quando ormai l’embrione è diventato feto. Infatti, durante i controlli ecografici del secondo trimestre (per esempio la morfologica) il sacco vitellino non è più visibile.
Caratteristiche e come si modifica
È una struttura che somiglia a un cerchietto o a una pera, con forma più o meno allungata. Dalla 5a settimana di gravidanza in poi è visibile all’ecografia, all’interno della camera gestazionale, pieno di un liquido, chiamato fluido vitellino, che è necessario per nutrire l’embrione.
Cresce poco meno di un millimetro ogni settimana e raggiunge la dimensione di circa 5,5 millimetri, attorno alla 10a settimana di gravidanza, quando inizia poi a ridursi di dimensioni.
“Nell’ecografia del primo trimestre l’embrione è sempre adiacente al sacco vitellino, le due strutture sono contigue, molto vicine. Questo capita perché la struttura del sacco vitellino è fonte di nutrimento per l’evoluzione embrionaria e, dunque, l’embrione si pone correttamente nella stessa area della camera occupata dal sacco vitellino” spiega la professoressa Stefania Piloni, ginecologa e docente universitaria a Milano.
“Quando si forma il primo cordone ombelicale, in ecografia si vedono l’embrione, un filo sottile che origina dal suo corpo e infine il sacco vitellino. È una immagine molto bella, in cui sembra che l’embrione sia legato al filo di un palloncino, perché dall’altra parte del filo c’è, appunto, il cerchio del sacco vitellino”.
Le varie fasi del sacco vitellino
Il sacco vitellino si sviluppa e si modifica in diverse fasi e in questo caso si parla di:
- Sacco vitellino primario, nella prima fase dopo l’impianto dell’embrione sulla parete interna dell’utero, entro le due settimane
- Sacco vitellino secondario, quando questa struttura aumenta di dimensioni e si trasforma, divenendo visibile ai controlli ecografici
- Sacco vitellino definitivo, nel corso della quarta settimana dopo l’impianto dell’embrione, quando il vitellino raggiunge le dimensioni definitive.
Sacco vitellino senza embrione
Una volta che si scopre di essere in attesa di un bambino, si esegue la prima ecografia pelvica o, meglio ancora, transvaginale, per capire se l’embrione si è correttamente impiantato nell’utero e se si sta sviluppando in modo regolare, oltre che per definire la data presunta del parto, capire se la gravidanza è gemellare e molto altro ancora. “Vedere il sacco vitellino ha sempre un significato prognostico favorevole nel primo trimestre, poiché la sua presenza anticipa di qualche giorno la comparsa dell’embrione. Non esclude del tutto un aborto del primo trimestre, ma è incoraggiante per la prognosi di queste delicate settimane” aggiunge la ginecologa.
Durante questo esame, può però succedere che siano visibili camera gestazionale e sacco vitellino, ma che non si veda l’embrione. Questo può essere dovuto a due cause, ossia c’è un errore sul calcolo della data di fecondazione, oppure si è verificato un aborto spontaneo precoce.
Errore sulla data di fecondazione
L’embrione può non essere visibile all’ecografia a causa di un errore nel calcolo della data del concepimento. Solitamente, quando il ciclo mestruale è regolare (per convenzione, 28 giorni), l’ovulazione è a metà del ciclo stesso, quindi 14 giorni dopo il primo giorno di inizio dell’ultima mestruazione. Di conseguenza, l’età gestazionale comprende le due settimane precedenti.
Non sempre però è possibile essere così sicuri sulla data del concepimento stesso. Infatti gli spermatozoi possono vivere anche tre o quattro giorni dopo il rapporto sessuale e, quindi, la fecondazione può verificarsi anche più tardi. Di conseguenza, l’embrione è più giovane e non è ancora visibile.
Aborto spontaneo
Il motivo per cui l’embrione non si vede potrebbe essere un aborto spontaneo, ossia un’interruzione di gravidanza delle primissime settimane. È un fatto doloroso ma purtroppo non infrequente. Si considera anche aborto spontaneo il cosiddetto “uovo bianco” o “chiaro” o “gravidanza anembrionica”.
Si verifica quando la fecondazione è avvenuta regolarmente ma l’embrione non si sviluppa, nonostante all’ecografia si vedano camera gestazionale e sacco vitellino.
In questo caso, il ginecologo suggerisce di effettuare un’ecografia dopo circa una settimana e prescrive anche il dosaggio delle Beta Hcg, ogni due giorni. Se queste non aumentano o aumentano molto poco e l’embrione non si visualizza nemmeno la settimana dopo, è possibile che si tratti di aborto o di uovo chiaro.
Sacco vitellino grande o piccolo
Dimensioni anomale del sacco vitellino possono indicare che qualcosa non va, ma non sempre. Il rischio esiste soprattutto quando è troppo grande oppure è pieno di liquido (sacco vitellino idropico). Se, invece, il sacco vitellino ha dimensioni ridotte, si esegue un’ecografia a distanza di qualche giorno per verificare se le dimensioni aumentano.
Sacco vitellino doppio
Un’altra informazione importante che può dare il sacco vitellino è sulla possibilità di una gravidanza gemellare. Infatti, l’ecografia può mettere in rilievo, in questo caso, due camere gestazionali con due sacchi vitellini (e si parla di gravidanza bicoriale biamniotica) oppure un solo sacco gestazionale con due sacchi vitellini (si tratta di gravidanza monocoriale e biamniotica).
Per qualsiasi dubbio o timore, è importante rivolgersi al ginecologo per avere i chiarimenti che sono fondamentali per vivere con serenità la gravidanza, soprattutto nelle prime, delicate fasi.
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In breve
Il sacco vitellino si forma poco dopo il concepimento ed è una struttura che aiuta la crescita dell’embrione nelle prime settimane, fornendo informazioni sull’andamento delle prime fasi di gravidanza
Fonti / Bibliografia
- Morfologica: a cosa serve, quando eseguirla e i suoi limitiL'ecografia morfologica è un esame tra la 19° e la 21° settimana che analizza il corretto sviluppo del feto e identifica eventuali anomalie.