Cosa succede al feto nel primo trimestre di gravidanza

Roberta Raviolo A cura di Roberta Raviolo Pubblicato il 12/01/2015 Aggiornato il 03/02/2015

La cellula fecondata ha uno sviluppo velocissimo, trasformandosi in embrione e poi feto

Cosa succede al feto nel primo trimestre di gravidanza

Dal ciclo alla fecondazione

La prima settimana di gravidanza coincide, formalmente, con l’arrivo del ciclo. Mentre c’è il flusso, l’organismo già inizia a produrre buone quantità di estrogeni (ormoni), i quali a loro volta ricominciano a stimolare le ovaie a produrre un altro ovulo. Il follicolo di Graaf, che è l’involucro che contiene l’ovulo femminile, comincia a produrne alte quantità, così da stimolare l’endometrio a ispessirsi e a richiamare a sé maggiori quantità di sangue per poter eventualmente accogliere un uovo fecondato. Intorno al 14° giorno, nelle donne con ciclo regolare, avviene l’ovulazione, cioè il follicolo si apre e libera l’ovulo ormai maturo: una volta espulso, esso giunge nella tuba di Falloppio dove può essere fecondato per circa due giorni. Il concepimento avviene quando uno spermatozoo del futuro papà si fonde con l’ovulo della futura mamma, formando un’unica cellula.

Da cellula uovo a embrione

La cellula uovo fecondata (detta zigote), situata nella tuba di Falloppio, si moltiplica nel giro di poche ore fino a formare, nel giro di circa 5 giorni: prima una morula, ossia un gruppo disordinato di cellule dalla forma simile a una piccola mora, poi una blastocisti, cioè un agglomerato di circa 100 cellule, che contengono già i precursori di tutti gli organi e gli apparati del bambino. La blastocisti, che nel frattempo ha raggiunto l’utero, è piccolissima: circa 0,23 mm di lunghezza e, dopo essere rimasta libera nell’utero per due-tre giorni, si attacca alla parete uterina e vi si impianta: dopo l’annidamento inizia a formarsi il tessuto che darà origine alla placenta. Comincia anche un processo di differenziazione in tre strati (i “foglietti embrionali”) che daranno poi origine ai vari organi del bimbo. Si passa alla fase embrionale, con la forma di un piccolo cilindro, della lunghezza di circa 1,5 millimetri. 

Da embrione a feto

Dalla sesto settimana l’embrione assume la tipica forma a “C”, con una grossa testa e una grossa coda. È lungo da 2 a 4 millimetri dalla testa al coccige e pesa poco meno di un grammo. In qualche caso è possibile già vedere il cuore con l’ecografia. L’embrione si accresce con una velocità rapidissima e continuano a formarsi gli organi principali: il cuore forma una protuberanza e si divide in due cavità, si sviluppano gli emisferi del cervello, le narici, l’intestino e il pancreas. Alla fine dell’ottava settimana inizia la fase fetale; il piccolo ha raggiunto una lunghezza, dalla testa alle natiche, tra i 14 e i 20 millimetri e pesa circa 4 grammi ed è grande come una prugna. Lo sviluppo degli organi è già ben avviato e il bambino ha un aspetto più definito. 

Si differenzia sempre più

Dalla nona settimana, il bambino comincia a muoversi e ad assumere un aspetto più “umano”, anche se è ancora piccolissimo. È impossibile capirne il sesso: i genitali esterni appaiono, infatti, ancora molto simili e non saranno ben distinguibili fino circa alla tredicesima settimana. La testa ormai rappresenta la metà dell’intera lunghezza del feto e inizia a essere più eretta sulla spina dorsale, il collo si allunga. Iniziano ad apparire le unghie e i genitali esterni. Alla dodicesima settimana Il feto misura, dalla testa alle natiche, circa 60 millimetri e pesa tra 8 e 14 grammi. Gli organi del corpo si sono, per lo più, già formati: d’ora in avanti continueranno a svilupparsi e crescere. Il feto si muove in utero, anche se non sarà ancora possibile per un po’ di tempo percepirne i movimenti. Intorno a questa settimana la placenta è già in grado di svolgere la sua funzione di collegamento tra mamma e feto. 

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