Un prelievo di sangue scopre le malattie cromosomiche del bebè

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 06/07/2015 Aggiornato il 06/07/2015

Il nuovo test è frutto della ricerca scientifica italiana. Servirà a diagnosticare la sindrome di Down e non solo

Un prelievo di sangue scopre le malattie cromosomiche del bebè

È Made in Italy il nuovo test genetico prenatale non invasivo per lo screening delle malattie cromosomiche. L’innovativo progetto G-Test (cioè Genetic Test) è stato, infatti, studiato e messo in atto all’Università di Tor Vergata, a Roma, dopo lunghe e approfondite ricerche effettuate insieme al cinese BGI, il più grande gruppo mondiale di genomica, e al Bioscience Institute di San Marino. Lo studio ha rilevato che è sufficiente un prelievo di sangue per scoprire le malattie cromosomiche del bebè.

Senza rischi

In particolare grazie a un semplice prelievo di sangue materno, e quindi senza esporre il feto ad alcun pericolo (al contrario delle tradizionali tecniche più invasive), i genitori potranno avere informazioni precise sul rischio di patologie cromosomiche del loro bebè: dalla sindrome di Down alle trisomie 13 e 18, a sindromi da delezione (come la Cri Du Chat o la Di George) ad alcune malattie mendeliane. Il test è effettuato sul DNA presente nel plasma materno. Dalla quinta settimana di gestazione sono presenti nel sangue della mamma frammenti di DNA fetale libero, che può arrivare ad avere una concentrazione del 5-10%. Si tratta di una quantità di materiale biologico assolutamente sufficiente per la rilevazione di anomalie genetiche fetali. Oggi, dunque, basta un prelievo di sangue per scoprire le malattie cromosomiche del bebè.

Attendibile quasi al 100%

Numerosi studi pubblicati su importanti riviste scientifiche internazionali hanno riconosciuto a questo esame di screening un’attendibilità del 99%. Con il G-Test si ha, inoltre, un approccio allo studio delle malattie genetiche a 360°: dallo screening, alla diagnosi, al counseling genetico per le mamme in attesa che finora vedevano trasportare il proprio campione di sangue ovunque, nei più diversi laboratori, attendere vari giorni per avere i risultati e iniziare una lunga ricerca della struttura più adeguata per le cure del bambino. Oggi non è più così. Basta eseguire un prelievo di sangue per scoprire le malattie cromosomiche del bebè e affidarsi, poi, alle cure di un’unica équipe di esperti.

Laboratori all’avanguardia

I nuovissimi laboratori del polo di screening genetico di Tor Vergata sono, infatti, in grado di procedere a una presa in carico globale della famiglia nel caso in cui il G- Test sia positivo. L’esito positivo, infatti, attiva immediatamente un team multidisciplinare composto da ginecologi, genetisti e psicologi per una complessa e delicata attività di counseling. Se l’ospedale che ha in carico la gestante ha al suo interno un centro di genetica medica saranno trasferite qui tutte le informazioni, altrimenti il caso sarà seguito direttamente dal polo di Tor Vergata.  

 

 

 
 
 

In breve

MANCANO ANCORA LE CURE

 Lo screening delle patologie genetiche in epoca prenatale offre una tempestiva e corretta informazione alle coppie a rischio. L’obiettivo dei ricercatori è migliorare le tecnologie e adottare tecniche innovative per trovare una cura alle malattie genetiche che oggi ne sono ancora prive.

 

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola le settimane di gravidanza

Calcola la data presunta del parto

Calcola il peso del feto

Calcola la lunghezza del feto

Scegli il nome del tuo bambino

Controlla i valori Beta HCG

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Aborto spontaneo a sette settimane: perché è successo?

25/11/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Dopo un aborto spontaneo è più che giusto voler sapere perché è successo. Purtroppo però elencare tutte le possibili cause richiederebbe la stesura di un intero manuale. Il più delle volte, comunque, succede perché il bimbo è portatore di un'anomalia genetica non compatibile con la sopravvivenza,   »

Bimba di due anni e mezzo che si ribella alla mamma

25/11/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Angela Raimo

I due anni e mezzo sono stati definiti da qualcuno "l'epoca dei no": tenendo conto che c'è dunque da aspettarsi che il bambino diventi più difficile da gestire, spetta ai genitori insegnargli con affettuosa decisione a rispettare le regole, semplici e giuste, che consentono di avere in casa un'atmosfera...  »

A sei settimane messa a riposo a letto per 20 giorni per via di un distacco

18/11/2024 Gli Specialisti Rispondono di Professor Augusto Enrico Semprini

I "distacchi" a inizio della gravidanza sono comuni e, soprattutto se viene già rilevata l'attività cardiaca dell'embrione, non impediscono la buona evoluzione della gravidanza. Il riposo a letto è ininfluente nel bene e nel male.   »

Fai la tua domanda agli specialisti