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Se la futura mamma durante la gravidanza presenta una carenza di vitamina D, il bambino potrebbe avere un rischio aumentato di sviluppare autismo. A suggerirlo è uno studio internazionale, condotto da un team di esperti del Brain Institute dell’University of Queensland in Australia e dell’Erasmus Medical Centre in Olanda, secondo cui una carenza di vitamina D durante la gravidanza potrebbe aumentare il rischio di autismo nei primi anni di vita.
Una sostanza benefica non solo per le ossa
La vitamina D è conosciuta e apprezzata soprattutto per la sua capacità di favorire l’assorbimento intestinale del calcio e del fosforo, minerali essenziali per la robustezza dell’osso. In realtà, l’irrobustimento dello scheletro è solo uno dei numerosi effetti benefici svolti da questa sostanza. La vitamina D è indispensabile anche per regolare il ritmo circadiano di sonno-veglia, per mantenere efficienti le difese immunitarie, per stimolare l’apparato cardiocircolatorio e per mantenere in equilibrio il sistema nervoso. Alcuni studi suggeriscono un ruolo importante anche nelle malattie croniche, come l’asma, la sclerosi multipla, l’Alzheimer e addirittura nei tumori. Ora questa nuova scoperta apre nuovi scenari.
Dalla gravidanza ai primi anni di vita
Lo studio ha coinvolto un gruppo di donne incinta, seguite per tutta la durata della gravidanza e per alcuni anni dopo il parto. Gli autori hanno monitorato prima le condizioni delle future mamme durante i nove mesi di attesa e poi la salute psicofisica dei loro bimbi nei primi anni di vita. Lo scopo era capire se esisteva una qualche correlazione fra autismo nei bambini e stato di salute delle loro mamme nel corso della gestazione.
Attenzione al quinto mese
Analizzando i risultati, gli studiosi si sono resi conto che, all’età di sei anni, i bimbi nati da donne che intorno alla 20esima settimana di gravidanza avevano livelli di vitamina D inferiori a 24 nmol/L (nanomoli per litro) presentavano un rischio maggiore di sviluppare autismo. Alla 20esima settimana, infatti, il livello di vitamina D deve essere buono per evitare problemi al feto.
Più vitamina D
“Questo studio offre ulteriori evidenze che bassi livelli di vitamina D sono associati con disturbi dello sviluppo neurologico” hanno affermato gli autori. Anche se serviranno ulteriori indagini, quanto scoperto è già sufficiente per suggerire alle donne incinta di introdurre la corretta quantità di vitamina D.
Anche con la dieta
Con alcuni alimenti è possibile assumere vitamina D anche se in modo non sufficiente a raggiungere il fabbisogno. Occorre prediligere gli alimenti di origine animale come pesce, latte e uova o alimenti fortificati (da controllare bene l’aggiunta di vitamina D in etichetta).
Fonti / Bibliografia
- Vitamin D linked to autism prevention - Queensland Brain Institute - University of QueenslandGiving vitamin D supplements to mice during pregnancy prevented autism traits in their offspring, QBI research has found.