Carenza di ferro in gravidanza: non sottovalutarla mai!

Silvia Finazzi A cura di Silvia Finazzi Pubblicato il 03/01/2020 Aggiornato il 03/01/2020

La carenza di ferro non va mai sottovalutata perché può causare conseguenze serie, specie se si tratta di carenza di ferro in gravidanza. Ecco quali

Carenza di ferro in gravidanza: non sottovalutarla mai!

La carenza di ferro in gravidanza (e non solo) è più pericolosa di quanto si creda. Attenzione a stanchezza, pallore, fragilità delle unghie, perdita di concentrazione: la colpa potrebbe essere proprio della carenza di ferro, un problema molto più diffuso di quanto si pensi comunemente. Secondo le stime, infatti, riguarda 1 persona su 3. Può essere associato o meno ad anemia: in ogni caso non va né sottovalutato né trascurato, in caso contrario può esporre a conseguenze anche serie. Ecco perché è importante conoscere i possibili campanelli di allarme e intervenire non appena il disturbo si presenta.

È una sostanza fondamentale

Il ferro è un oligoelemento essenziale per l’organismo. Infatti, svolge tutta una serie di azioni fondamentali. Innanzitutto, serve per la formazione dei globuli rossi e dell’emoglobina, la molecola in essi contenuti che trasporta l’ossigeno alle cellule e i prodotti di scarto ai polmoni (gli organi che si occupano della loro eliminazione). Inoltre, è necessario per garantire un efficace funzionamento di cuore e muscoli scheletrici, per combattere le infezioni e le malattie e contribuire a mantenere i livelli di energia e la normale funzione cerebrale. Quando subentra una carenza di ferro possono risentirne vari organi e attività, come il metabolismo, la salute mentale e fisica, la produttività e la funzionalità sessuale. Basti pensare che secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, la carenza di ferro può causare una riduzione del 30% dell’attività fisica.

I campanelli di allarme

Ma quali sono i primi segnali di una carenza di ferro? I primi campanelli di allarme sono stanchezza, calo del rendimento fisico, presenza di capelli fragili, unghie a forma di cucchiaio o con righe in rilievo, perdita di concentrazione, irritabilità, mal di testa. In alcuni casi subentra picacismo, ossia desiderio di ingerire cose non commestibili come argilla e ghiaccio. Deficit più importanti causano anemia. Le più esposte al problema sono le donne in età fertile, a causa delle perdite eccessive di sangue dovute a un ciclo mestruale abbondante.

I soggetti più a rischio

In gravidanza le cose si complicano, poiché il fabbisogno di ferro aumenta di tre volte per lo sviluppo della placenta e del feto. Anche le persone che soffrono di malattie come scompenso cardiaco, insufficienza renale cronica e malattie infiammatorie croniche intestinali, sono soggette a carenza di ferro: l’infiammazione legata a queste problematiche, infatti, può ridurre la quantità di ferro assorbita dall’intestino e poi resa disponibile all’occorrenza. I farmaci usati in queste condizioni non fanno altro che diminuire l’assorbimento del ferro.

Serve maggiore consapevolezza

Ecco perché è così importante fare attenzione ai livelli di ferro, specie in determinate situazioni. La carenza di ferro in gravidanza va sempre curata. A questo scopo la società farmaceutica Vifor Pharma, l’Heart Failure Policy Network, la European Kidney Alliance e la Anemia Alliance si sono uniti per aumentare la consapevolezza sull’importanza del ferro e i problemi di salute associati alla sua carenza.

 

 
 
 

DA SAPERE

 

RISCHIO PARTO PRETERMINE

In gravidanza la carenza di ferro è molto pericolosa perché aumenta il rischio di parto pretermine e di basso peso alla nascita.

 

Fonti / Bibliografia

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