Stress in gravidanza: provati gli effetti (negativi) sul bebè

Roberta Camisasca A cura di Roberta Camisasca Pubblicato il 14/03/2019 Aggiornato il 14/03/2019

Alti livelli di stress in gravidanza sono legati a problematiche comportamentali e di salute del nascituro. Parola d’ordine nei nove mesi: relax!

Stress in gravidanza: provati gli effetti (negativi) sul bebè

Markers biologici di stress e infiammazione durante il terzo trimestre di gravidanza sono associati a effetti negativi sullo sviluppo del neonato: lo rivela uno studio italiano e britannico condotto sullo stress in gravidanza da Irccs Medea e Research Department of Clinical Educational and Health Psychology dello University College di Londra.

Cause da chiarire

Negli ultimi anni un numero crescente di studi ha messo in luce un’associazione tra sintomi di ansia e depressione e stress in gravidanza e alterazioni a livello fisiologico e comportamentale nella prole sin dalla prima infanzia e più a lungo termine. Tuttavia i meccanismi attraverso i quali lo stress materno viene “comunicato” al feto, influenzandone lo sviluppo, sono ancora da chiarire.

Non solo cortisolo

Il cortisolo, il più noto ormone dello stress, è stato finora il mediatore più studiato delle influenze dello stress in gravidanza sul feto, tuttavia vi è ragione di credere che altri meccanismi legati alla risposta allo stress e alla risposta infiammatoria possano essere implicati. Lo studio in questione, per esempio, ha valutato per la prima volta quanto avviene non solo a livello dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene, il cui principale marker è il cortisolo, ma anche nel sistema nervoso simpatico e nel sistema di risposta infiammatoria che si ritiene possano essere alterati in donne che sperimentano sintomi di depressione e stress in gravidanza.

Basso peso e parametri alterati

Lo studio ha evidenziato che alti livelli di cortisolo materno in gravidanza predicono un’alterata risposta allo stress nel neonato, ovvero una marcata reattività comportamentale e una ridotta reattività fisiologica al test di screening effettuato a poche ore dalla nascita. Inoltre, l’esposizione prenatale a livelli più elevati di Interleuchina-6 materna, uno specifico marker infiammatorio, è risultata associata a una minore circonferenza cranica nel neonato mentre i livelli di alfa amilase sono risultati correlati al peso alla nascita. I risultati suggeriscono dunque che alterazioni nei livelli fisiologici di stress in gravidanza possano influenzare la crescita e lo sviluppo del feto, con potenziali rischi a lungo termine.

 

 

 
 
 

Da sapere!

Fondamentale tenere sotto controllo i livelli di stress in gravidanza con un adeguato riposo, una costante attività fisica e ricorrendo se serve a tecniche di meditazione, yoga e rilassamento.

 

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