Si può bere il caffè in gravidanza?

Lorenzo Marsili A cura di Lorenzo Marsili Pubblicato il 13/09/2023 Aggiornato il 13/09/2023

Il caffè ha effetti sul feto e può condizionarne il corretto sviluppo. Ecco perché, in gravidanza è fondamentale conoscere le dosi consigliate e prestare particolare attenzione a che cosa si consuma

Il caffè in gravidanza si può bere, ma è importante non esagerare, ovvero non bere più di due o tre tazzine al giorno, per evitare che l'eccesso di caffeina possa nuocere al bimbo nel pancione

Tema tra i più dibattuti durante la gravidanza, l’assunzione o meno di caffè in questo particolare periodo della vita di una donna fa riferimento a precise Linee guida che le future mamme devono conoscere. Si può bere il caffè in gravidanza? La risposta è, nella maggior parte dei casi, affermativa; ovviamente, occorre prestare attenzione e non esagerare. Scopriamo perché e quando è sconsigliato assumere caffeina durante la dolce attesa.

Sono molti i fattori che possono influire in modo più o meno incisivo sugli equilibri della gravidanza. Durante questa fase è fondamentale confrontarsi con il proprio medico per compiere scelte consapevoli e preservare la propria salute di mamma, così come quella del nascituro.

Mantere un corretto stile di vita in gravidanza è importante. A tal proposito, un ruolo di primo piano in questo percorso lo gioca, ovviamente, l’alimentazione. Questo perché, tutto ciò che si assume può avere un impatto significativo sulla salute del feto, andando a influenzarne lo sviluppo. A maggior ragione il caffè. Scopriamo il perché.

Caffè in gravidanza fa bene?

Sostanza psicoattiva naturalmente presente nel caffè, ma anche nel tè, nel cioccolato e in alcune bevande come gli energy drink, la caffeina ha la capacità di aumentare l’energia e il livello di attenzione. Il suo consumo eccessivo può, però, comportare rischi per la salute della mamma e del bambino. In linea di massima, dunque, il caffè in gravidanza non è, per usare un eufemismo, un toccasana.

La capacità della caffeina di attraversare la placenta impone alla futura mamma di assumere il caffè (e tutti cibi contenenti sostanze nervine) con moderazione. Anche perché, in questo periodo, l’organismo di una donna presenta un metabolismo rallentato di ben 15 volte, portandola a essere più sensibile ai suoi effetti. L’azione della caffeina, inoltre, espone il feto a una possibile vasocostrizione nella circolazione utero-placentale. Un effetto non da poco, visto che va a influenzare la crescita e lo sviluppo fetale.

Questo non vuol dire che non si debba assolutamente bere caffè, anzi, ma come specificato dalla Linee Guida redatte dall’Organizzazione mondiale della Sanità, c’è un limite raccomandato di 300 mg al giorno (200 mg per il Ministero della Salute), che corrisponde a circa due-tre tazzine di caffè, per scongiurare effetti indesiderati.

Si può bere il caffè in gravidanza nel primo trimestre?

Il primo trimestre di gravidanza è un periodo particolarmente delicato, con il feto in via di sviluppo e una sensibile percentuale di rischio. È proprio in questi primi mesi che occorre prestare maggiore attenzione al consumo di caffè. Ancora tutti da confermare, alcuni studi sembrano suggerire come l’assunzione di caffeina nel primo trimestre sembrerebbe aumentare il rischio di aborto spontaneo.

Quello che è certo è che larga parte della comunità scientifica concordi sul fatto che, specie nel primo trimestre di gravidanza sia saggio e consigliato limitare (o, meglio, eliminare) il consumo di caffeina. Molto dipende anche dalla sensibilità della futura mamma. Ecco perché, consultare il medico e, nel caso, optare per bevande alternative, come tisane, risulta fondamentale.

Caffè in gravidanza terzo trimestre: sì o no?

Il discorso non varia nel secondo e nel terzo trimestre, quando si devono rispettare le dosi consigliate. Assumere troppo caffè in questa fase può favorire e provocare nella futura mamma problemi di reflusso e pirosi gastrica, da contenere attraverso un’alimentazione più equilibrata, una minore assunzione di caffè e di cibi particolarmente grassi: queste problematiche non vanno comunque a influire direttamente sulla salute del feto.

Caffè in gravidanza: rischi

La già citata capacità della placenta di assorbire e immagazzinare caffeina è un fattore di rischio da non sottovalutare per il corretto sviluppo e crescita del feto. Questo accade perché, con un fegato e un organismo ancora tutto da formare, il nascituro non produce gli enzimi necessari a metabolizzare la caffeina. Al tempo stesso, un eccesso di caffè può compromettere la capacità fetale di assorbire sostanze importanti come il ferro.

Soprattutto nel primo trimestre di gravidanza, l’assunzione di caffeina sembrerebbe accrescere il rischio di aborto spontaneo. Inoltre, pare esserci una correlazione con le probabilità di neonati sottopeso (o obesi) e parto prematuro. Occorre, poi, sottolineare come il livello di attenzione debba mantenersi alto anche dopo il parto. Allattando, infatti, la caffeina arriva al neonato e può provocare alterazioni del sonno e del comportamento, come un eccesso di eccitabilità.

Facendo, infine, un passo indietro e tornando alla fase del concepimento, è importante che anche le donne che stanno provando a rimanere incinta adottino le direttive suggerite dall’OMS, in quanto assumere più di tre caffè al giorno può  rendere più complessa la ricerca di un figlio.

 

 

 
 
 

In sintesi

Bere caffè in gravidanza non è vietato in assoluto. L’importante è non consumare più di due-tre tazzine al giorno e di prestare attenzione alla propria sensibilità alla caffeina che, penetrando la placenta può andare a influenzare il regolare sviluppo del feto.

 

Fonti / Bibliografia

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

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