Detti anche pirosi gastrica prendono il posto della nausea e del vomito, che di solito diminuiscono o scompaiono del tutto proprio dal quarto mese in poi. L’organismo della futura mamma, infatti, produce molti ormoni, soprattutto estrogeni e progesterone, che hanno un’azione rilassante sull’intera muscolatura liscia dell’organismo, compresa quella dell’apparato digerente. Di conseguenza, il cibo attraversa più lentamente lo stomaco, per consentire un migliore assorbimento dei vari nutrienti, ma proprio questo rallentamento comporta anche un maggiore contatto dei succhi gastrici con lo stomaco stesso: la mucosa (cioè il tessuto di rivestimento interno) di quest’organo, quindi, può essere aggredita con maggiore facilità. Nei mesi successivi, poi, il disturbo sarà aggravato dal progressivo ingrossamento dell’utero, che determina la risalita del cibo e dei succhi gastrici dallo stomaco verso l’esofago (reflusso gastroesofageo), provocando una sensazione di bruciore.
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