Macchie sulla pelle in gravidanza: cause e come eliminarle

Alberta Mascherpa A cura di Alberta Mascherpa Pubblicato il 08/08/2024 Aggiornato il 08/08/2024

Molto comuni, le macchie sulla pelle in gravidanza sono legate ai cambiamenti ormonali ma anche alla predisposizione genetica. Importante è prevenirle proteggendosi dal sole. I consigli del medico estetico di Ferrara, la dottoressa Laura Mazzotta.

macchie scure in gravidanza, prevenzione e cure

Le macchie sulla pelle in gravidanza sono una problematica piuttosto diffusa. Conosciute anche come cloasma gravidico e “maschera della gravidanza”, perché in genere localizzate nella parte centrale del volto, ma presenti anche su collo, braccia e décolleté, fanno parte della categoria dei melasmi, le discromie diffuse. Le cause delle macchie sulla pelle in gravidanza sono dovute soprattutto alle fluttuazioni ormonali del periodo ma anche a un’esposizione non corretta al sole e all’uso di farmaci fotosensibilizzanti. La predisposizione genetica gioca comunque un ruolo chiave e spiega perché non tutte le donne in attesa si trovino con la pelle macchiata.

In genere il cloasma rientra da solo dopo il parto. E’ importante in ogni caso mettere in atto una strategia che impedisca di rendere più evidenti le macchie sulla pelle in gravidanza, partendo dal gesto più importante: la protezione solare, in ogni situazione, anche in città. Per eliminarle invece, sia dal viso che dal corpo, meglio attendere la nascita del piccolo e la fine dell’allattamento perché alcuni cosmetici e molte procedure medico-estetiche possono risultare troppo aggressive nei nove mesi.

Le diverse macchie sulla pelle

Le discromie sono un problema molto comune. Basti pensare che nel mondo ci sono 200 milioni di donne con un colorito non uniforme. Il processo di pigmentazione, quello che regala l’abbronzatura estiva ma che è anche responsabile della comparsa delle macchie, è una risposta della pelle alle aggressioni esterne o interne. I melanociti producono melanina all’interno della cute. Questi pigmenti vengono poi trasferiti ai cheratinociti attraverso i melanosomi. I cheratinociti che contengono melanina migrano naturalmente verso la superficie della pelle, formando così uno dei più importanti meccanismi di protezione contro le radiazioni Uv grazie alla melanina uniformemente distribuita, che protegge l’epidermide, e l’intero organismo, dai danni indotti dal sole.

Parlare di iperpigmentazione significa riferirsi ad un’alterazione della pigmentazione cutanea dovuta a una iper-produzione di melanina. Ma le macchie non sono tutte uguali. Ci sono macchie scure localizzate come le macchie solari e le cicatrici da acne scurite oppure aree scure estese come il cloasma gravidico che rientra nella categoria dei melasmi. Con questo termine si indicano le macchie originate da fattori ormonali che compaiono in momenti particolari come la gravidanza e la menopausa oppure a seguito dell’assunzione prolungata di contraccettivi orali e interessano principalmente la zona del viso tra il labbro superiore, le guance e la fronte.

«Le macchie sulla pelle in gravidanza sono frequenti: la loro gravità e visibilità possono variare da una lieve discromia a macchie più evidenti e diffuse» commenta la dottoressa Laura Mazzotta, specialista in Igiene e medicina Preventiva, Nutrizione clinica e Medicina Estetica presso AEsthe Medica a Ferrara. Può succedere che si scuriscano le lentiggini già esistenti o che ne compaiano di nuove, che gli angiomi presenti diventino più evidenti oppure che i capezzoli e le loro areole si scuriscano. Lo scurimento sull’addome si chiama linea alba e può formarsi durante il secondo trimestre di gravidanza. In ogni caso queste macchie non comportano problemi di nessun tipo, e nella stragrande maggioranza delle volte si risolvono spontaneamente alcune settimane dopo il parto.

Le cause delle macchie sulla pelle

«L’attesa è un periodo di grandi cambiamenti per il corpo di una donna, e la pelle non fa eccezione. Tra i vari fenomeni che possono manifestarsi, le macchie sulla pelle, che vanno anche sotto il nome di “maschera della gravidanza”, sono molto frequenti e rientrano nella categoria del melasmi, discromie dovute alle fluttuazioni ormonali. Durante l’attesa, infatti, l’aumento degli ormoni estrogeni e del progesterone stimola la produzione di melanina, il pigmento responsabile del colore della pelle. Questo può portare alla comparsa di macchie scure irregolari, soprattutto su viso, collo, braccia e decolleté». Nelle genesi delle macchie sulla pelle in gravidanza non si possono escludere comunque altri fattori. E’ la dottoressa Mazzotta ad elencarli.

  • Predisposizione genetica: se altre donne della famiglia hanno avuto il cloasma in gravidanza è più facile soffrirne.
  • Esposizione al sole: i raggi ultravioletti (UV) possono intensificare la produzione di melanina, aggravando le macchie.
  • Uso di cosmetici per la skincare quotidiana: alcuni prodotti possono contenere ingredienti fotosensibilizzanti, che aumentano cioè la sensibilità della pelle al sole e, di conseguenza, il rischio di macchie. Si tratta soprattutto di oli essenziali di bergamotto, cumino, zenzero, limone, lime, mandarino, arancia e verbena che, al di là del discorso macchie, è sempre opportuno evitare nei nove mesi.
  • Fattori ambientali: inquinamento e fumo possono contribuire all’iperpigmentazione. Sono responsabili infatti di una condizione di infiammazione cronica che stimola la produzione di melanina favorendo la comparsa di macchie scure o intensificando il cloasma già presente.

Compaiono su tutte le donne?

Secondo alcuni studi le discromie interessano circa il 70-80% delle donne in gravidanza. «Anche se le macchie sulla pelle in gravidanza sono molto comuni, non tutte le donne che aspettano un bambino ne soffrono» spiega l’esperta. «Questo perché la predisposizione genetica gioca un ruolo significativo e fa sì che il cloasma sia più frequente in donne che hanno una storia di familiarità per quanto riguarda le macchie. In gioco c’è anche la carnagione: mentre le lentigo solaris sono più frequenti nelle donne con un fototipo 1 e 2 cioè molto chiaro, le donne con una pelle più scura, che hanno naturalmente più melanina, tendono a essere più soggette al cloasma.

Anche fattori come l’età, il tipo di pelle e la storia di esposizione al sole possono influenzare l’insorgenza delle macchie. Mai dimenticare infatti che l’esposizione ai raggi UV, se non protetta e ben calibrata nei tempi e nei modi, innesca il meccanismo di sovrapproduzione di melanina Inoltre, le macchie non sono limitate solo al viso; possono apparire anche su altre parti del corpo, soprattutto quelle esposte frequentemente al sole come il décolleté, le mani, le braccia».

Cosa fare per prevenire le macchie sulla pelle in gravidanza

«È importante ricordare che molte macchie sulla pelle causate dalla gravidanza tendono a schiarirsi naturalmente nel tempo, soprattutto con la riduzione degli ormoni post-parto» precisa la dottoressa Mazzotta. Questo significa che non è il caso di farsi prendere dall’ansia, condizione per altro poco favorevole alla serenità in attesa, ma che non si deve neppure aspettare senza mettere in atto le giuste contromisure. «La miglior strategia da adottare rimane quella della prevenzione» continua l’esperta. Perché se poco si può fare contro predisposizione genetica e fluttuazioni ormonali, molto di può fare perché le macchie sulla pelle in gravidanza non diventino ancora più evidenti. Cosa fare allora? Questi i consigli del medico estetico.

  • Usare una crema solare: una protezione solare ad ampio spettro con SPF 30 o superiore, 50 e 50+, è essenziale per frenare la produzione di melanina innescata dai raggi e anche per tenere sotto controllo i fenomeni infiammatori che si generano proprio per la continua azione degli ultravioletti. Attenzione però che la protezione solare non è riservata alla vacanza o alle condizioni di esposizione diretta: va usata sempre, in tutte le stagioni, anche quando il cielo è nuvoloso e in città. Sono da preferire prodotti a base minerale, sicuri durante la gravidanza, da applicare sempre prima di uscire di casa sul viso, collo, décolleté, mani e da rimettere ogni due ore se ci si espone in maniera diretta al sole.
  • Limitare l’esposizione agli Uv: in ogni caso, anche se si usa la protezione solare, è sempre buona regola per limitare i danni del sole, tra cui anche le macchie della pelle in gravidanza, stare all’ombra durante le ore centrali della giornata quando i raggi sono particolarmente intensi. Utile anche indossare cappelli a tesa larga e occhiali da sole per evitare che il sole raggiunge il viso dove più facilmente si formano le macchie scure.
  • Fare attenzione alla skincare: la pelle delicata in attesa suggerisce già di scegliere per la routine quotidiana di cura del viso prodotti molto delicati così da contenere il rischio di irritazioni e fenomeni allergici. Una raccomandazione che diventa più che mai importante in caso di macchie così da evitare fenomeni infiammatori che possono peggiorare le discromie attivando la produzione del pigmento. Meglio quindi limitarsi a una routine essenziale, con pochi prodotti basici, per detersione e idratazione, optando sempre per formule delicate.

Cosa fare per eliminare le macchie sulla pelle in gravidanza

E’ vero che le macchie della pelle preoccupano. Ma quelle della gravidanza restano solo in minima parte dopo la nascita del piccolo. Meglio mettersi il cuore in pace, quindi, anche perché si può fare poco, se non nulla, nei nove mesi contro le discromie, se non prevenirle. «Eliminare le macchie sulla pelle richiede attenzione e una certa pazienza poiché molte opzioni di trattamento standard potrebbero non essere sicure durante l’attesa e devono quindi essere evitate rimandandole alla fine dell’allattamento» precisa la dottoressa Mazzotta. Ecco alcune strategie consigliate dall’esperta.

  • Protezione solare: rimane il passo più importante. Usare una crema solare ad ampio spettro con un SPF di almeno 30 è fondamentale non solo per prevenire le macchie ma anche per evitare che, stimolando la melanina per via dei raggi Uv, quelle già presenti diventino ancora più visibili. Attenzione quindi ad applicare la protezione solare, sempre anche in città e persino se si sta al chiuso visto che i vetri lasciano filtrare i raggi.
  • Prodotti schiarenti: creme, sieri e concentrati a base di acido cogico, vitamina C e vitamina B3 possono essere efficaci per rendere meno visibili le macchie. Va sempre tenuto presente in ogni caso che la precauzione non è mai troppa e che è sempre opportuno consultare il ginecologo e il dermatologo prima di iniziare qualsiasi trattamento durante la gravidanza.
  • Trattamenti dermatologici: procedure come i peeling chimici leggeri o i trattamenti con laser a bassa intensità possono essere valide opzioni per schiarire le macchie ma è comunque opportuno rimandarle a dopo il parto, avendo sempre cura di rivolgersi a un dermatologo o a un medico estetico perché si possa procedere con la necessaria sicurezza.
  • Trattamenti naturali: maschere a base di ingredienti naturali come yogurt, miele o succo di limone possono aiutare a schiarire le macchie, anche se con effetti più blandi. Sono indicati anche in gravidanza a patto di controllare sempre che all’applicazione non si percepiscano sensazioni di fastidio che possono comunque comparire in attesa anche con l’impiego di sostanze naturali.
 
 
 

In breve

Le macchie sulla pelle compaiono facilmente in gravidanza. Coinvolti sono innanzitutto gli ormoni ma anche la predisposizione genetica gioca un ruolo chiave. In ogni caso meglio prevenirle che curarle applicando ogni giorno, anche in città, persino con il tempo nuvoloso, una protezione solare con Spf dal 30 al 50+.

 

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