Il mal di testa può comparire o, spesso, regredire in gravidanza

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 30/04/2019 Aggiornato il 11/01/2023

Nell’attesa il mal di testa può regredire, perché viene a mancare quella variazione ormonale che è all'origine dell'emicrania, soprattutto di quella mestruale. Anche la cefalea tensiva può migliorare

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Il mal di testa è un sintomo che può colpire alcune donne all’inizio della gravidanza. Il motivo probabilmente consiste nell’improvviso aumento degli ormoni (estrogeni e progesterone) che si verifica a partire dal concepimento per rendere l’utero adatto ad accogliere l’ovulo fecondato e a permetterne il progressivo sviluppo. Non a caso gli sbalzi ormonali sono anche all’origine del mal di testa mestruale.

Tuttavia, nella maggior parte delle future mamme il mal di testa tende a migliorare. I tipi di mal di testa più diffusi sono l’emicrania e la cefalea tensiva. Sia l’una sia l’altra possono accompagnare chi ne soffre anche in gravidanza, ma spesso in modo molto più leggero e sporadico. Anzi, in molte donne incinte il mal di testa non si manifesta affatto.

Questo non toglie che altre future mamme possano comunque soffrire di mal di testa. Come, per esempio, nel caso di emicrania con aura, che può addirittura dare luogo ad attacchi più frequenti.

L’emicrania

Al di fuori della gravidanza, una delle cause dell’emicrania consiste nelle oscillazioni ormonali (alti e bassi di estrogeni e progesterone) che si verificano nel corso del ciclo mestruale: tipica è infatti l’emicrania da sindrome premestruale.

Durante la gravidanza, invece, gli attacchi di emicrania, in genere, diminuiscono. Questo perché il tasso di estrogeni e progesterone presenti nell’organismo, pur aumentando enormemente, resta praticamente stabile fino al parto, senza dare luogo a squilibri.

Ecco perché nella maggior parte delle donne che normalmente soffrono di emicrania, durante i nove mesi questo disturbo scompare.

Fa eccezione l’emicrania con aura che può comparire con attacchi più frequenti, specialmente nei primi mesi di gravidanza. Le cause di questo fenomeno non sono ancora chiare.

Le cure per l’emicrania

In gravidanza è bene evitare il ricorso ai farmaci per combattere gli attacchi di emicrania. L’unico consentito è il paracetamolo (antipiretico e analgesico in supposte, compresse o gocce da dosare secondo le necessità), che non ha effetti nocivi sul bebè nel pancione.

In casi particolari, il ginecologo può prescrivere alla futura mamma l’indometacina, un antiemicranico tradizionale, indicando il dosaggio e la frequenza d’uso.

La donna può assumere un antiemetico, in supposte o per iniezione, per combattere la nausea e il vomito, che spesso accompagnano l’emicrania. Il farmaco deve essere comunque sempre prescritto dal medico, che può eventualmente prescrivere anche qualche goccia di ansiolitico di tipo leggero.

In ogni caso, durante un attacco di emicrania la futura mamma deve stare a riposo, possibilmente al buio e al riparo dai rumori. Per alleviare il dolore può ricorrere alla borsa del ghiaccio o agli appositi prodotti in gel che si tengono nel freezer.

La cefalea tensiva

La cefalea tensiva provoca un dolore continuo diffuso a tutto il capo, ma non troppo forte. Chi ne soffre ha la sensazione di un “casco” alla testa che stringe e opprime. La cefalea tensiva è provocata dalla contrattura continua dei muscoli della nuca e della fronte.

Questa condizione deriva, di solito, da stress, ansia e talvolta depressione e nevrosi. In certi casi può nascere anche da una tensione muscolare derivante da una postura sbagliata prolungata nel tempo.

Anche questo tipo di mal di testa di solito migliora o scompare durante la gravidanza, benché non sia legato a sbalzi ormonali. Il motivo, probabilmente, è di origine psicologica: l’attesa di un bimbo sposta l’attenzione dai normali problemi che creano ansia a una condizione che invece è di felicità.

Anche le endorfine aiutano combattere questo tipi di cefalea. Le endorfine sono sostanze fisiologiche, cioè naturali, che il cervello produce per ridurre la percezione del dolore e ottenere una sensazione di benessere.

Nell’organismo della futura mamma circolano molte più endorfine del normale, perché in questo periodo sono prodotte, oltre che dal cervello, anche dalla placenta (l’organo che nutre e ossigena il feto per i nove mesi). Il picco massimo della produzione di endorfine si ha al momento del parto.

Le cure per la cefalea tensiva

È fondamentale per la futura mamma imparare a rilassarsi. Sono consigliate, quindi, le tecniche di preparazione al parto che aiutano la respirazione e la concentrazione e quelle che favoriscono il rilassamento.

Quando il mal di testa è forte, si può ricorrere al paracetamolo o a un leggero ansiolitico, nella dose permessa dal ginecologo. Questi farmaci, comunque, si possono assumere solo qualche volta e mai in modo continuativo, anche se la cefalea tensiva può continuare per giorni.

Attenzione: la gravidanza comporta un aumento dell’attività del sistema cardiocircolatorio. In particolare, il tessuto delle arterie si distende per far spazio alla maggior quantità di sangue che deve circolare nell’organismo. Anche se in casi molto rari, forti attacchi di mal di testa possono segnalare la presenza di un’aneurisma, cioè una dilatazione di un’arteria del cervello. Se in un punto dell’arteria la distensione è eccessiva, infatti, il tessuto può perdere elasticità fino a rischiare di collassarsi. In questo caso occorre rivolgersi subito al medico o, meglio ancora, andare a Pronto soccorso.

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