Pressione alta in gravidanza: rischio di parto pretermine

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 05/06/2014 Aggiornato il 05/06/2014

La pressione alta in gravidanza va controllata perché aumenta la probabilità di parti prematuri e di altri grossi problemi

Pressione alta in gravidanza: rischio di parto pretermine

Avere una la pressione alta in gravidanza mette a rischio non solo di parto pretermine ma anche addirittura di morte neonatale. La notizia arriva da un grosso studio inglese del King’s College di Londra che ha evidenziato gli esiti negativi legati alla pressione e alla gestosi. Per questa ragione mai sottovalutare questo parametro nei nove mesi.

Lo studio, frutto di 55 studi condotti in 25 Paesi

È stato condotto dai ricercatori del King’s College di Londra uno studio che ha preso in esame 55 ricerche condotte in 25 Paesi sui possibili esiti negativi della gravidanza quando vi sia un problema di pressione alta in gravidanza, tenuto conto che l’ipertensione cronica, per esempio, è causa di complicazioni tra l’1% e il 5% delle gravidanze.

Studiati gli effetti dall’aborto al parto pretermine

I ricercatori hanno preso in esame i risultati degli studi per quel che riguardava i parti pretermine (quelli avvenuti prima delle 37 settimane di gestazione); la morte perinatale, tra cui la morte fetale dopo una gestazione di 20 settimane, compresi il feto nato morto e la morte neonatale fino a un mese dal parto; l’ammissione alla terapia intensiva neonatale o all’unità speciale di cura e, infine, il basso peso alla nascita quando fosse inferiore ai 2.500 grammi.

Grandi rischi

I risultati finali dello studio sono stati pubblicati sul “British Medical Journal” e mostrano che “il rischio relativo di preeclampsia (la condizione caratterizzata da pressione alta in gravidanza) nelle donne con ipertensione cronica è in media di quasi otto volte superiore a quello nelle donne non-ipertese. A causa dell’alta pressione sanguigna tutti gli esiti neonatali avversi avevano almeno il doppio di probabilità di verificarsi, rispetto alla popolazione generale”. 

In breve

CONTROLLARLA SPESSO

I ricercatori sono arrivati alla conclusione che “una condizione di ipertensione (o pressione alta) può mettere a serio rischio di complicanze più o meno gravi. Secondo i dati, i rischi sono quelli di avere un parto pretermine, un basso peso del bambino alla nascita e anche morte neonatale”. Per questo in gravidanza la pressione va controllata spesso.

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola le settimane di gravidanza

Calcola la data presunta del parto

Calcola il peso del feto

Calcola la lunghezza del feto

Scegli il nome del tuo bambino

Controlla i valori Beta HCG

Le domande della settimana

Beta h-CG che aumentano poco in 8^ settimana: proseguirà la gravidanza?

28/04/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Claudio Ivan Brambilla

Una volta visualizzati con l'ecografia l'embrione e il battito del cuoricino non ha più senso continuare a dosare le beta nel sangue, perché il loro andamento a questo punto della gravidanza non è predittivo di nulla.   »

Si può rimanere incinta dopo un unico rapporto?

22/04/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Claudio Ivan Brambilla

In linea teorica, è certamente possibile avviare la gravidanza dopo un unico tentativo, tuttavia va messo in conto che ci voglia più tempo visto che, secondo le statistiche, le probabilità di concepire per ciclo mestruale non sono moltissime.   »

Bimba di tre anni che vuole mangiare solo dolci, pane e latte: che fare?

21/04/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Angela Raimo

Le abitudini alimentari si acquisiscono in famiglia: se ai bambini vengono proposti cibi poco sani, come lo sono quelli ricchi di zuccheri, ci si deve aspettare che poi li reclamino. Per aggiustare il tiro, occorre apportare cambiamenti a cui anche i genitori si dovrebbero adeguare.   »

Fai la tua domanda agli specialisti