Prurito durante la gravidanza

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 13/01/2015 Aggiornato il 13/01/2015

Si tratta di un disturbo tipico dell’attesa ed è causato dalla tensione cui è sottoposta la pelle della futura mamma nel corso della gravidanza

disturbi gravidanza prurito

Il prurito è un sintomo abbastanza comune in gravidanza, che interessa in particolare la pancia e i seni, oltre che i fianchi, le cosce e le estremità, a partire dal secondo-terzo trimestre.

In genere il prurito è maggiormente localizzato all’addome in quanto, a partire dal quarto-quinto mese, la pelle di questa zona subisce un notevole, progressivo stiramento, necessario per permettere lo sviluppo del feto e la conseguente dilatazione dell’utero.

Le cause del prurito

La causa principale del prurito in gravidanza consiste proprio nella tensione cui viene sottoposta la pelle del corpo, e in particolare quella del pancione e del seno. L’aumento degli ormoni tipico dell’attesa, stimolando il rilassamento muscolare e la ritenzione idrica, contribuisce poi ad accentuare lo stiramento della pelle. Proprio per questi motivi, infatti, il prurito tende ad aumentare progressivamente per tutto il terzo trimestre e a risolversi dopo il parto.

In alcuni casi, se il prurito si manifesta in modo particolarmente fastidioso, può essere colpa di una colestasi gravidica, un disturbo del fegato dovuto all’azione degli estrogeni, che provoca un accumulo di sali biliari nel sangue (cosa che può succedere anche se si prende la pillola anticoncezionale), a volte accompagnato da un leggero ittero (colorazione giallastra della sclera degli occhi e della pelle). Anche questo problema è destinato a risolversi dopo il parto, ma è comunque raccomandabile rivolgersi al proprio medico.

Che cosa fare

  1. Non grattarsi: sebbene talvolta il prurito sia forte, è meglio resistere alla tentazione di grattarsi perché le unghie possono provocare lesioni sulla pelle e favorire infezioni.
  2. Idratare a fondo la pelle, facendo uso di creme e oli emollienti per rendere la cute più elastica e ridurre la sensazione di tensione.
  3. Utilizzare solo detergenti delicati ed evitare i bagni caldi per non seccare la pelle già stressata dalla tensione.
  4. Indossare abiti in fibre naturali: i tessuti sintetici, fanno aumentare la sudorazione e potrebbero incrementare la sensazione di prurito.
  5. Bere un litro e mezzo o due di acqua oligominerale al giorno per facilitare la diuresi e combattere la disidratazione.
  6. Seguire una dieta leggera, evitando uova, grassi, fritti e cibi elaborati, per non affaticare ulteriormente il fegato.
  7. In caso di prurito molto forte, rivolgersi al medico, che prescriverà gli accertamenti necessari (per esempio, controllo delle transaminasi nel sangue).

I rimedi dolci

Per alleviare il prurito, sono utili i rimedi naturali omeopatici e fitoterapici a base di erbe calmanti come la valeriana, la passiflora e la camomilla.

Anche il classico bagno serale in acqua tiepida è molto indicato per rinfrescare la cute e idratarla, soprattutto se nell’acqua si diluisce un cucchiaio di amido o di estratti di avena sativa, che svolgono un’azione lenitiva e calmante. Dopo il bagno è consigliato spalmare sul corpo, o sulle zone che danno maggiore prurito, il talco mentolato dalle proprietà rinfrescanti.

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola le settimane di gravidanza

Calcola la data presunta del parto

Calcola il peso del feto

Calcola la lunghezza del feto

Scegli il nome del tuo bambino

Controlla i valori Beta HCG

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Passaggio dal nido alla scuola materna un po’ prima del tempo: sì o no?

15/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Luisa Vaselli

L'opportunità di anticipare il passaggio dal nido alla scuola materna va valutata tenendo conto di numerose variabili, tra cui il temperamento del bambino e la sua capacità di adattamento.   »

Problemi al fegato in età adulta: può dipendere dal fatto di essere figli di cugini di primo grado?

13/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Faustina Lalatta

Chi nasce sano e diventa grande senza mai manifestare i sintomi di una malattia ereditaria, può escludere con un certo margine di sicurezza che la comparsa di disturbi a carico del fegato dipendano dal fatto di essere figlio di consanguinei.   »

“Piaghetta” del collo dell’utero: può impedire il concepimento?

07/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Augusto Enrico Semprini

Il termine "piaghetta" è improprio perché allude non già a una lesione del collo dell'utero ma alla presenza su di esso del tessuto che abitualmente lo tappezza. Non è di ostacolo al concepimento ma se sanguina diventa opportuno intervenire.   »

Dilatazione di un uretere del feto: cosa si deve fare?

06/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elsa Viora

In caso di dilatazione delle vie urinarie (uretere, pelvi renale) individuata nel feto con l'ecografia, i protocolli suggeriscono di eseguire alcune indagini, tra cui una valutazione accurata di tutta l'anatomia fetale.   »

Bimba di 3 anni e mezzo che preferisce giocare da sola: si deve indagare?

06/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Angela Raimo

Una bambina che preferisce giocare da sola può agire secondo il proprio temperamento riservato e riflessivo e non necessariamente perché interessata da un disturbo. L'opportunità di una visita del neuropsichiatra infantile va comunque valutata con l'aiuto del pediatra curante.   »

Fai la tua domanda agli specialisti