Ancora prima del mancato arrivo delle mestruazioni, il seno è il primo organo del corpo che può segnalare l’avvenuto concepimento: le mammelle si gonfiano, l’areola inizia a scurirsi, il capezzolo diventa più sensibile e una sensazione di tensione si estende a tutta l’area.
Sono proprio gli ormoni tipici della gestazione, come gli estrogeni e il progesterone, a condizionarne i cambiamenti. Queste modificazioni del seno sono un sintomo “necessario” perché questa parte, fin dai primi mesi di gravidanza, deve prepararsi alla funzione dell’allattamento.
Nel secondo e terzo trimestre, poi, il seno continua ad aumentare di volume, le areole diventano sempre più larghe e scure, anche i capezzoli si scuriscono, mentre le vene superficiali si fanno più evidenti, in seguito alla maggiore irrorazione dei tessuti, all’assottigliamento della pelle dovuto alla tensione e alla diminuzione dello strato adiposo (cioè di grasso).
In genere, però, i fastidi legati all’aumento di volume e alla maggiore sensibilità della parte sono destinati a scomparire con il procedere della gravidanza. Per lo più già dal secondo trimestre non si avverte più questo disagio.
Più avanti, con il procedere della gestazione, possono subentrare però perdite di latte dai capezzoli, che comunque sono normali e non devono preoccupare. Il seno si prepara infatti a svolgere la sua funzione, che è quella di rendere possibile l’allattamento del bebè dopo la nascita.
Come sono fatte le areole
L’areola mammaria è costituita da pelle pigmentata, cioè di colore più inteso, situata intorno al capezzolo al centro di ciascun seno. La pelle dell’areola è caratterizzata dalla presenza di diverse piccole protuberanze, le ghiandole di Montgomery, note anche come gliandole areolari, che servono a lubrificare il capezzolo durante l’allattamento e variano di numero da donna a donna.
Anche le dimensioni dell’areola variano notevolmente da una persona all’altra sia come dimensioni sia come pigmentazione. Il diametro può andare dai 2 ai 5 centrimetri, ma in alcune donne può essere anche di 10 centimetri o più. Quanto alla forma, di solito è circolare, ma può essere anche ellittica od ovale. Intorno all’areola si trovano dei follicoli piliferi, che possono produrre peli più o meno visibili a seconda del tipo di donna.
Il colore dell’areola è molto variabile e può andare dal rosa al marrone a seconda della presenza e della concentrazione dei pigmenti feomelanina ed aumelanina, gli stessi che danno luogo ai vari tipi di abbronzatura.
L’areola ha la funzione di proteggere la zona del seno destinata all’allattamento e di stimolare la lattazione quando il bambino succhia il capezzolo. Non a caso è importante che il piccolo si attacchi al seno attraverso l’intera areola e non solo il capezzolo.
Come sono fatti i capezzoli
Il capezzolo è la protuberanza, di forma simile a un cono o a un cilindro, che si trova in mezzo all’areola. Può essere più o meno grosso e più o meno sporgente a seconda del tipo di persona, ma in genere misura circa un centrimetro di altezza e poco meno di larghezza. Le dimensioni del capezzolo sono in genere proporzionali a quelle dell’areola.
Al suo interno si trova lo sbocco dei dotti galattofori (più o meno una ventina in tutto), cioè dei canalini attraverso i quali il latte defluisce all’esterno. Anche il capezzolo, come l’areola, ha una pelle pigmentata, cioè di un colore più intenso rispetto alla cute del seno.
Come cambiano le areole e i capezzoli in gravidanza
Fin dall’inizio della gravidanza l’areola può non solo assumere un colore più intenso (più rossastro o più marrone a seconda della predominanza nella donna di feomelanina o di eumelanina), ma anche aumentare di dimensioni, gonfiandosi e dilatandosi.
A favorire questo cambiamento è l’impennata di ormoni (estrogeni e progesterone) che si verifica fin dall’inizio della gravidanza con l’obiettivo di predisporre l’organismo all’accoglimento e alla nascita del bebè e, nel caso specifico, preparare il seno all’allattamento.
Sempre a causa degli ormoni, anche i capezzoli subiscono fin da subito una trasformazione: la loro pelle diventa più spessa e resistente, il loro colore si scurisce, la loro forma si ingrossa in modo da sporgere maggiormente verso l’esterno, al fine di prepararsi all’allattamento. Inoltre l’aumento degli ormoni rende i capezzoli particolarmente sensibili e spesso anche dolenti.