Smog e stress in gravidanza mettono a rischio i bimbi

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 09/12/2013 Aggiornato il 09/12/2013

Un recente studio ha dimostrato che i figli nati da mamme che durante i nove mesi sono state esposte a stress e smog hanno un rischio elevato di soffrire di problemi comportamentali

Smog e stress in gravidanza mettono a rischio i bimbi

Che stress e smog siano due elementi non proprio salutari è risaputo da tempo. Che, però, possano nuocere anche a distanza di anni e addirittura alle generazioni successive è un’informazione abbastanza “nuova”. La scoperta è stata fatta da un gruppo di ricercatori americani del Columbia Center for Children’s Environmental Health at the Mailman School of Public Health, che hanno condotto uno studio in proposito, pubblicato sulla rivista scientifica Pediatrics.

Uno studio durato più di nove anni

La ricerca ha coinvolto 248 coppie madre-figlio. Gli autori hanno seguito le donne durante tutta la gravidanza e successivamente i loro bambini, fino a quando hanno compiuto i nove anni.  Ebbene, è emerso che i figli nati dalle donne che nel corso della gestazione erano state esposte a situazioni di stress erano più vulnerabili a disturbi del comportamento. Il rischio era maggiore nelle donne con alti livelli di demoralizzazione, ossia un’incapacità di reagire alle situazioni difficili, come problemi di coppia, difficoltà sul lavoro, gravidanze difficili.

Problemi anche dallo smog

Anche lo smog gioca un ruolo negativo. Gli studiosi hanno scoperto che se le gestanti erano esposte a inquinamento atmosferico il rischio di problemi comportamentali nei bambini era ancora superiore. Fra i disturbi del comportamento più comuni registrati nei bimbi nati da donne che durante la gestazione sono state esposte a stress e smog c’erano ansia, depressione, aggressività, deficit di attenzione.

In breve

CONSEGUENZE ANCHE PER LA mamma

Smog e stress sono elementi nocivi anche per la futura mamma, non solo per il bebè. Infatti, possono causare una serie di conseguenze negative sulla sua salute. Ecco perché andrebbero evitati il più possibile.  

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola le settimane di gravidanza

Calcola la data presunta del parto

Calcola il peso del feto

Calcola la lunghezza del feto

Scegli il nome del tuo bambino

Controlla i valori Beta HCG

Le domande della settimana

Allattamento a rischio per condizione aziendale: si ha diritto al 100% della retribuzione?

20/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Paola Bernardi Locatelli

Per l'interdizione post partum per rischi aziendali per legge è dovuta solo l'indennità di maternità INPS (80% della retribuzione media giornaliera) ma l'eventuale integrazione al 100% dal datore di lavoro può essere prevista dal CCNL o dalla contrattazione aziendale.  »

Minaccia d’aborto: può essere colpa dell’allattamento?

20/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

In gravidanza, continuare ad allattare il primo bambino non causa direttamente contrazioni dell'utero ma è impegnativo dal punto di vista psico-fisico. Ridurre le poppate giornaliere, quando sono numerose come quelle offerte a un neonato, è una buona idea soprattutto se il primo figlio ha già 15 mesi...  »

Bimba di tre anni con otiti ricorrenti: perché?

06/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giorgio Longo

A volte è la particolare conformazione delle tube di Eustachio (i tubicini che collegano l'orecchio al naso) a favorire la ricorrenza delle otiti, tuttavia con la crescita tutto si risolve.   »

Fai la tua domanda agli specialisti