Vaccinazione anti-Covid-19, perché è importante in gravidanza?

Miriam Cesta A cura di Miriam Cesta Pubblicato il 06/05/2022 Aggiornato il 06/05/2022

L'infezione da Covid-19 contratta in gravidanza raddoppia il rischio di sviluppare complicanze tra cui il parto prematuro. Ecco perché è importante la vaccinazione anti-Covid-19 in gravidanza

Vaccinazione anti-Covid-19, perché è importante in gravidanza?

L’infezione da Covid-19 durante la gravidanza aumenta il rischio di sviluppare conseguenze per la salute che possono essere anche gravi. Ecco perché è importante la vaccinazione anti-Covid 19 in gravidanza: sarebbe il modo più semplice, spiegano i ricercatori, per mettersi il più possibile al riparo dai rischi che l’infezione da SARS-CoV-2 può comportare se contratta durante la gravidanza. Lo studio che è giunto a questa conclusione, condotto dai ricercatori guidati da Assiamira Ferrara del Kaiser Permanente Northern California di Oakland (California, Stati Uniti), è stato pubblicato sulle pagine della rivista JAMA Internal Medicine.

Gravidanza e Covid-19: qual è il rischio di complicanze associate all’infezione?

Dalla ricerca condotta presso il Kaiser Permanente Northern California, che ha visto arruolate 43.886 donne in gravidanza, 1.332 delle quali risultate positive al coronavirus, è emerso che l’infezione da SARS-CoV-2 durante la gravidanza risulta associata a un aumentato rischio di parto prematuro (spontaneo o indotto per motivi medici) e tromboembolismo venoso.
In particolare dalla ricerca è emerso che il rischio di parto prematuro è risultato circa doppio nelle gestanti con il Covid-19 rispetto a quelle che non avevano contratto il coronavirus, mentre il rischio di tromboembolia è risultato triplo. In generale, poi, è emerso che le donne in gravidanza che hanno contratto il SARS-CoV-2 avevano un rischio più che doppio di sviluppare una problematica grave in gravidanza (tra cui rischio di sepsi e sindrome da distress respiratorio acuto). Ecco perché è importante la vaccinazione anti-Covid-19 in gravidanza.

Covid-19 e gravidanza: quanto si rischia con le nuove varianti?

“I risultati che abbiamo ottenuto – scrivono gli autori dello studio – sono molto importanti soprattutto se si considerano le nuove varianti di SARS-CoV-2, che risultano associate a un rischio più elevato di infezioni rispetto alle varianti precedenti” e, dunque, a un rischio maggiore di conseguenze gravi soprattutto per le fasce di popolazione più fragili, tra cui proprio le donne in gravidanza.

In gravidanza perché è importante vaccinarsi contro il Covid-19?

Complici l’arrivo della ormai nota “stanchezza da pandemia” – risposta allo stress che può dar vita a comportamenti scorretti dal punto di vista della prevenzione con disattenzioni e mancato rispetto delle regole e conseguente aumento di rischio per la collettività – e della bella stagione, il livello di attenzione relativamente alla prevenzione del Covid-19 si sta progressivamente abbassando, con la conseguenza che soprattutto i giovani adulti in salute, tra cui le donne in gravidanza, tendono a rimanere non vaccinati o a non completare il ciclo vaccinale. Invece non dobbiamo abbassare la guardia, scrivono gli autori dello studio: “I risultati che abbiamo ottenuto dalla nostra ricerca dovrebbero dare un quadro piuttosto chiaro e aiutare le persone a capire che è rischioso infettarsi con il Covid -19 durante la gestazione. I nostri dati vanno, quindi, a sostegno di quanto sia importante la vaccinazione anti-Covid-19 in gravidanza e nelle donne che intendono pianificare una gravidanza”.

 

 

 

 
 
 

In sintesi

Le neomamme positive al Covid-19 possono avere contatti con il neonato subito dopo la nascita?

Sì, le madri Covid-19 positive e i loro bambini non vanno separati, ma devono essere messi nelle condizioni di rimanere insieme, praticare il contatto pelle a pelle giorno e notte, soprattutto dopo il parto e durante l’avvio dell’allattamento, tranne in caso di condizioni cliniche materne o neonatali gravi.

Le neomamme positive al Covid-19 possono allattare al seno il proprio bimbo?

Sì, l’allattamento  va tutelato ogni qualvolta sia possibile, anche in corso di pandemia.
Le donne positive al Covid-19 non devono rinunciare ad allattare al seno il proprio bambino e il contatto pelle a pelle non è controindicato per le donne SARS-CoV-2 positive.
Il rischio connesso all’allattamento è legato soprattutto al contatto ravvicinato con la madre, attraverso le goccioline del respiro (droplet), durante il quale, come pure durante il rooming-in e l’allattamento, è raccomandata l’adozione di misure di prevenzione quali il lavaggio delle mani e indossare una mascherina chirurgica. 

 

Fonti / Bibliografia

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