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Le varici in gravidanza, secondo gli esperti, colpiscono circa una donna su quattro e possono presentarsi con maggiore probabilità a partire dalla 17a settimana in poi.
Consistono nella comparsa di dilatazioni venose alle gambe, soprattutto nella zona dei polpacci e talvolta sono accompagnate anche una sensazione di gonfiore e pesantezza a piedi e arti inferiori.
Questo disturbo non provoca problemi al feto e alla sua crescita corretta, ma è importante evitare che compaiano complicanze nella mamma, come la formazione di trombi.
Le cause delle varici in gravidanza
Le varici in gravidanza sono legate a una condizione di insufficienza venosa tipica delle gestazione, che provoca cedimento delle pareti delle vene delle gambe con conseguente difficoltà di risalita del sangue dalla periferia al cuore. Ecco le cause che più spesso provocano insufficienza venosa.
La postura si modifica, in modo particolare dopo il 5° mese. La donna, per mantenere un buon equilibrio a causa del peso del pancione, tende a portare le spalle all’indietro e questo accentua la curvatura all’altezza dei lombi. Questa posizione comporta una pressione maggiore nella zona del bacino, con conseguente compressione dei vasi sanguigni che scorrono in quest’area. A questo si aggiunge anche il peso dell’utero, costituito dal feto che ha dimensioni sempre più importanti e dal liquido amniotico.
I muscoli e le pareti del vasi sanguigni diventano meno tonici e più cedevoli a causa degli elevati livelli di progesterone, l’ormone che assicura la crescita del feto sulla parete uterina. Le vene degli arti inferiori sono più morbide, i muscoli delle gambe le sostengono con meno efficacia meno e questo fa sì che il sangue abbia un supporto inferiore da parte dei vasi sanguigni nella sua risalita dagli arti inferiori al cuore.
Aumenta il volume di sangue in circolo, per far fronte alle maggiori esigenze dell’organismo della donna. In particolare cresce la quantità di sangue circolante a livello di utero, placenta, vene che irrorano le ovaie e la parte inferiore dell’addome. Anche questa condizione provoca una compressione sui vasi sanguigni del bacino, con conseguente difficoltà di risalita del sangue dalle gambe.
I sintomi delle vene varicose in gravidanza
Le varici in gravidanza causano una serie di sintomi come:
- sensazione di pesantezza agli arti inferiori che peggiora restando in piedi
- irrequietezza alle gambe soprattutto in posizione sdraiata e nelle ore notturne
- sensazione di calore, formicolio e punture di spilli
- crampi in modo particolare nella zona dei polpacci
- comparsa di edemi (ossia di gonfiori localizzati) a piedi, polpacci, cosce
- sensazione di piedi gonfi e difficoltà a indossare le scarpe soprattutto nelle ore serali
- bruciore ai piedi.
Questi sintomi vanno riferiti al ginecologo o al medico di medicina generale.
10 buone abitudini per affrontare le varici in gravidanza
I fastidi legati alle vene varicose in gravidanza si possono controllare con una serie di accorgimenti da seguire tutti i giorni e mantenendo buone abitudini.
- Evitare di aumentare troppo di peso, eliminando soprattutto gli alimenti dolci e ricchi di grassi animali, ma anche le bevande zuccherate, le porzioni troppo abbondanti. Si deve seguire una dieta sana con proteine magre, frutta e verdura ben lavata, cereali integrali. Le gestanti in sovrappeso corrono un rischio superiore del 50% di avere problema di malattia venosa, rispetto alle donne normopeso e possono avere problemi di diabete gestazionale. Il monitoraggio del peso durante le visite ginecologiche rappresenta un importante punto di riferimento.
- Bere una adeguata quantità di liquidi, soprattutto acqua naturale ma anche spremute, tè senza teina e senza zucchero, brodo. La corretta idratazione rende anche il sangue più fluido e quindi favorisce il ritorno venoso.
- Cercare di muoversi un po’, chiedendo consiglio al ginecologo. Il nuoto per gestanti è un valido aiuto contro il problema delle varici in gravidanza perché la gravità ridotta aiuta il sangue a circolare meglio. Durante il corso della giornata, praticare esercizi con i piedi, per esempio muovere le caviglie roteandole in senso orario e antiorario oppure eseguendo il movimento “punta-tallone” tenendo le gambe sollevate.
- Indossare le calze elastiche, scegliendole bene: in commercio ne esistono molti tipi ma è meglio chiedere consiglio al ginecologo oppure al medico di medicina generale e farsi prescrivere quelle specifiche che sono un dispositivo medico, che richiede quindi la ricetta.
- Preferire abiti confortevoli, ampi e che non costringano soprattutto a livello delle gambe. Le calzature vanno scelte con attenzione, evitando i modelli stretti o a tacco alto e sottile (che possono tra l’altro predisporre a distorsioni). Le scarpe giuste sono comode, della misura adatta e hanno un tacco di 3-4 centimetri a base larga, per esercitare una pressione adeguata al tallone che “pompa” il sangue verso l’alto.
- Evitare i bagni caldi e le docce prolungate, meglio una doccia rapida con acqua tiepide, meglio ancora indirizzando il getto fresco sui piedi e sui polpacci e poi risalendo. Questo movimento esercita un benefico massaggio e svolge una blanda azione vasocostrittiva.
- Non esporre le gambe al sole e non coprirle con un asciugamano, per evitare un effetto serra. Se si è al mare o in piscina, immergere le gambe in acqua per qualche minuto.
- Durante i viaggi cercare di allungare le gambe, facendo di tanto in tanto due passi. Questo è più semplice se ci si sposta in auto ma è anche possibile muoversi un po’ in treno o in nave.
- Dormire sul fianco sinistro, posizione che riduce la compressione sulle vene del bacino, eventualmente posizionando un cuscino tra le gambe. Evitare la posizione supina.
- Durante la giornata non restare in piedi a lungo, ma cercare di sedersi su un sopporto morbido (meglio una poltrona che una sedia di legno) sollevando le gambe.
Integratori in gravidanza: sì o no?
In commercio sono disponibili molti prodotti, venduti come “integratori dietetici” e quindi acquistabili senza ricetta medica. Sono a base per esempio di flavonoidi, vitamine, mirtillo nero, vite rossa, bromelina e altre sostanze protettive per le vene e quindi per la circolazione.
È bene però ricordare che, prima di acquistare uno di questi prodotti, ci si deve sempre confrontare con il ginecologo. In gravidanza infatti si deve essere certi che non esistano interferenze con il benessere del feto.
L’importanza di prevenire complicanze
La malattia venosa in gravidanza non causa problemi al feto, ma può essere invalidante per la mamma a causa della pesantezza e del fastidio. È importante seguire i consigli indicati sopra e parlare sempre con il ginecologo per evitare che compaia tromboflebite, una complicanza che consiste nell’occlusione della vena varicosa a causa della formazione di un trombo, ossia un coagulo di sangue, dentro la vena.
Questa possibilità si presenta soprattutto nelle donne che hanno fattori di rischio come malattie della coagulazione, diabete, ipertensione arteriosa non controllata, che presentano sovrappeso. È allora opportuno approfondire il problema attraverso esami specifici, come l’ecocolorDoppler degli arti inferiori. Gli accertamenti andrebbero continuati anche nei primi mesi dopo il parto.
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In breve
Per tenere sotto controllo il problema delle vene varicose in gravidanza è importante non aumentare troppo di peso, muoversi un po’ e sollevare le gambe ogni volta che è possibile. Il medico va tenuto sempre informato e potrà prescrivere, se necessario, calze elastiche adatte
Fonti / Bibliografia
- Varici in gravidanza - CDI Centro Diagnostico ItalianoIn assoluto le vene varicose non comportano rischi relativi alla gravidanza in sé o al nascituro, ma possono gravare sulla gestante
- Vene varicose in gravidanza, come comportarsi? - Humanitas Medical CareGonfiore a piedi e alle caviglie e vene gonfie e bluastre alle gambe. Le vene varicose durante il periodo della gravidanza sono relativamente comuni e possono causare disagio e dolore, specie se la futura mamma è naturalmente predisposta all’insufficienza venosa e alle varici. Come comportarsi e cosa fare per attenuare i sintomi? Ne abbiamo parlato […]