Allergia al gatto, una nuova immunoterapia può alleviarla

Lorenzo Marsili A cura di Lorenzo Marsili

Grazie a una nuova terapia immunologica presto sarà possibile curare definitivamente l’allergia al gatto, anche nei casi più critici

Allergia al gatto, una nuova immunoterapia può alleviarla

Quella al gatto è una tra le allergie più diffuse e fastidiose. Chi soffre di allergia al gatto può avere sintomi leggeri, ma nei casi più gravi si può arrivare a forme di rinite e asma(), che possono addirittura risultare fatali. Tra poco però questo disturbo sarà curabile attraverso una nuova immunoterapia mirata.

L’allergene causa dell’allergia

A rivelarlo è uno studio dell’Istituto di Sanità del Lussemburgo pubblicato su Allergy, rivista ufficiale dell’Accademia Europea di Allergia e Immunologia Clinica (Eaaci). Tra le reazioni più comuni di chi soffre di allergia al gatto ci sono ipersensibilità e una eccessiva risposta del sistema immunitario agli allergeni come il Fel d1. Questo allergene è una proteina prodotta della saliva, dal pelo, dalla pelle  e dalle ghiandole dei felini, ed è la causa principale dell’allergia al gatto.

L’efficacia di una molecola

Per contrastare questo effetto, i ricercatori hanno scoperto la grande efficacia della molecola oligonucleotide CpG che, in dosi consistenti, è in grado di modulare la risposta allergica del nostro sistema immunitario al Fel d1. A dosi alte, infatti, la molecola permette di aumentare la tolleranza del nostro organismo al Fel d1, andando praticamente ad azzerare le reazioni tipiche di chi soffre di allergia al gatto.

Una risposta anche per i casi più gravi

La risposta farmacologica può essere una buona opzione per contrastare le forme più lievi di allergia al gatto, ma come spiegano i ricercatori nel loro studio, in futuro sarà l’immunoterapia mirata a garantire il più efficace e duraturo trattamento di tutti i casi, anche quelli più gravi.

 

 

 
 
 

Da sapere!

Per ora le ricerche sull’efficacia dell’approccio immunoterapico sono state svolte solo su cavie dando comunque ottimi risultati in fase pre-clinica.

 

Fonti / Bibliografia

Pubblicato il 18.3.2021 Aggiornato il 19.3.2021
Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Le domande della settimana

Nausea fortissima che si protrae oltre il 1° trimestre: che fare?

18/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Floriana Carbone

Se la nausea si protrae oltre il primo trimestre, interferendo pesantemente sulla qualità della vita, diventa opportuno valutare opzioni terapeutiche che abbiano una maggiore efficacia rispetto ai tradizionali rimedi naturali.   »

Salmone scaduto: dopo quanto possono comparire i sintomi di un’intossicazione?

17/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Fabrizio Pregliasco

Il lasso di tempo che intercorre tra l'assunzione di un cibo contaminato e l'eventuale comparsa di sintomi da intossicazione dipende dal tipo di agente infettivo coinvolto.   »

Camera gestazionale più piccola dell’atteso: proseguirà la gravidanza?

15/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Augusto Enrico Semprini

Bisogna sempre attendere l'8^ settimana prima di pronunciarsi rispetto al destino di una gravidanza e anche qui con un margine di errore dell'1% sull'esito favorevole dello sviluppo embrio-fetale. L'aspetto importante è che questo processo di selezione sia rispettato e compreso dalla donna.   »

Gravidanza e poca tolleranza nei confronti dell’integrazione di magnesio

15/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

La scarsa tolleranza al magnesio potrebbe essere dovuta al fatto che non è ciò di cui si è carenti perché l'organismo, se ha bisogno di qualcosa, di solito ne fa tesoro.  »

Tampone vaginale: può essere pericoloso in gravidanza?

15/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Nel caso in cui ci sia il sospetto di una vaginite, anche inn gravidanza è opportuno effettuare il tampone vaginale che da un lato non espone a rischi dall'altro permette di individuare l'origine dei sintomi.   »

Come togliere la poppata notturna a un bimbo di un anno?

12/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Leo Venturelli

Per indurre il bambino a rinunciare a bere il latte durante la notte può essere una buona strategia sostituirlo gradualmente con l'acqua.  »

Fai la tua domanda agli specialisti