Allergia al latte, presto nuove Linee guida

Redazione A cura di “La Redazione”

Fino al 2,5% di bambini in Italia soffre di allergia al latte. Particolare attenzione deve essere posta alla diagnosi e ai sostituti da utilizzare. Il tutto sarà indicato nelle nuove Linee guida

Allergia al latte, presto nuove Linee guida

Diagnosi e trattamento dell’ allergia al latte: il lavoro per mettere a punto le nuove Linee guida mondiali per diagnosticare e trattare l’ allergia al latte partirà da Roma e il documento finale dovrebbe essere pubblicato entro il prossimo anno.

Alimento cardine per la crescita

Spiega Alessandro Fiocchi, responsabile di Allergologia dell’ospedale pediatrico bambino Gesù di Roma, “L’ allergia al latte è la prima a comparire in età infantile con una frequenza che varia tra lo 0.7 ed il 2.5%: ciò sta a significare che in Italia tra i 3.500 e i 12.500 bambini l’anno sono allergici all’alimento cardine per la loro crescita”.

Gestione in tre step

Gli esperti spiegano che le tappe per gestire l’ allergia al latte sono tre: sospettarla, diagnosticarla e stabilire una dieta appropriata; ma poiché non dovunque, nel mondo, questo avviene nello stesso modo, è opportuno mettere a punto un documento che possa fare da punto di riferimento per tutta la comunità scientifica.

La diagnosi

Un capitolo delle linee guida riguarderà la diagnosi di questo tipo di allergia che, come spiegano gli allergologi, deve basarsi sul dosaggio delle IgE specifiche, sul test cutaneo e sul test da carico, che sono gli unici in grado di smascherare un’allergia al latte. A questo proposito gli allergologi sono chiari, e si raccomandano di non affidarsi ad altre metodiche alternative.

 

 

 
 
 

In breve

I SOSTITUTI DEL LATTE

Nelle Linee guida un capitolo verrà dedicato al tema dei sostituti del latte da usare in caso di allergia al latte, che non sono tutti uguali, e alle loro caratteristiche: se, infatti, in molte parti del mondo si usa prevalentemente il latte di soia, in Europa si usano maggiormente gli idrolisati di latte, in Italia l’idrolisato di riso e in Arabia il latte di cammella. 

 

 

 

Pubblicato il 30.6.2017 Aggiornato il 30.6.2017
Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Le domande della settimana

Andamento lento delle beta-hCG, ma il cuoricino batte …

10/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Una volta visualizzati con l'ecografo l'embrione e il battito del cuoricino, non serve assolutamente più dosare le beta-hCG, che nulla rivelano sul futuro della gravidanza. Molto meglio attendere il successivo controllo ecografico.   »

Mancanza di autonomia a 41 anni e con un bimbo piccolo

09/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Angela Raimo

I disturbi dell'umore sono spesso assolutamente invalidanti per loro precisa caratteristica: non c'è da farsene una colpa, la volontà non c'entra e non basta certo a risolverli.   »

Mancato accollamento: proseguirà la gravidanza?

09/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

A 10 settimane di gravidanza con un feto vitale e che cresce secondo le aspettative ci sono ottime probabilità che la situazione evolva nel migliore dei modi.   »

IgG positive IgM negative: immune o no alla toxoplasmosi?

04/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Fabrizio Pregliasco

IgG positive IgM negative emerse dal toxotest esprimono che la toxoplasmosi è stata contratta in passato, assicurando un'immunità nei confronti dell'infezione.   »

Fai la tua domanda agli specialisti