Allergia alle arachidi: funziona l’immunoterapia

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 06/10/2016 Aggiornato il 14/01/2020

Buone notizie per chi soffre di allergia alle arachidi. A funzionare sarebbe proprio l'immunoterapia. Di che cosa si tratta

Allergia alle arachidi: funziona l’immunoterapia

Le allergie alimentari nei bambini sono in costante aumento. Le motivazioni paiono essere sia di tipo genetico sia ambientale. Senza dubbio, l’inquinamento e l’uso di alcune sostanze nella produzione dei cibi hanno contribuito al fenomeno. Da considerare anche le modalità di svezzamento e la tendenza a “fare il pieno” di alcuni alimenti. Tra le allergie più comuni, rientra l’allergia alle arachidi. Recenti studi, però, hanno evidenziato il forte potere curativo dell’immunoterapia contro questo tipo di forma allergica molto frequente tra i bambini.

Lo studio sui bambini

La ricerca sull’immunoterapia come strumento per combattere l’allergia alle arachidi è stata condotta dall”Università del North Carolina. A essere analizzato è stato un campione di 40 bambini tra i 9 e i 36 mesi. Questi piccoli pazienti, con allergia alle arachidi, sono stati sottoposti a immunoterapia. Ebbene, dopo la cura, almeno l’80% del campione è stato giudicato guarito dalla forma allergica e in grado di consumare la frutta secca senza pericoli.  

Le allergie nei bambini

Secondo i dati di un rapporto dei Centersfor disease control and prevention, le allergie di tipo alimentare sono aumentate del 50% in circa 10 anni. Il fatto che l’immunoterapia possa servire a fermare le forme allergiche in tempo, è una notizia importante, poiché significa anche diminuire il ricorso a terapie a base di farmaci antistaminici e cortisonici, terapie d’elezione per combattere i sintomi delle allergie. 

 

 
 
 

In breve

UNA PRATICA SEMPRE PIU’ DIFFUSA

Il ricorso all’immunoterapia sta prendendo sempre più piede tra i pediatri. Può essere applicata alle allergie stagionali, alimentari e crociate ed evita di dipendere per tutta la vita dai farmaci anti-allergici.

 

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Cardirene: le donne incinte di 40 anni devono per forza assumerlo?

21/11/2023 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Posto che le ragioni di una prescrizione vanno richieste al medico che l'ha effettuata, è senz'altro possibile che in caso di gravidanza in età avanzata, anche senza particolari fattori di rischio, venga indicato l'uso dell'aspirinetta (il Cardirene) per giocare d'anticipo sull'eventuale comparsa di...  »

Lavoro tanto di giorno: di notte è bene che le mie bimbe dormano con me?

15/11/2023 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Angela Raimo

Se un bimbo si è già abituato a dormire nella sua cameretta, non è opportuno privarlo di questa importante conquista per averlo accanto nel lettone. Meglio puntare sulla qualità del tempo, anche se poco, che si trascorre insieme, dedicandosi a lui amorevolmente e gioiosamente ogni volta che si può. Basterà...  »

Sulla trasmissione del gruppo sanguigno

13/11/2023 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Faustina Lalatta

Secondo le leggi che regolano la trasmissione dei gruppo ABO, ogni soggetto eredita sia dalla madre sia dal padre un solo fattore a testa, quindi da una madre AB e da un padre 0 non possono nascere figli di gruppo AB, ma solo di gruppo A0 o B0. Nel tesserno verrà però indicata solo la A o solo la B.  »

Grosso dispiacere in gravidanza: il bimbo ne può risentire?

10/11/2023 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Fortuna vuole che il feto sia protetto dalle emozioni negative che può provare la donna in gravidanza e questo vale anche quando il dispiacere è così grande da determinare addirittura qualche manifestazione fisica, come il mal di pancia.   »

Incinta a 35 anni: quali indagini è opportuno fare?

08/11/2023 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Faustina Lalatta

A prescindere dall'età materna al momento del concepimento, è opportuno che tutte le donne nel primo trimestre di gravidanza effettuino il test combinato o perlomeno la misurazione della TN (translucenza nucale), che rappresentano il metodo universale e raccomandato di screening delle anomalie fetali....  »

Fai la tua domanda agli specialisti