Allergia alle arachidi: la soluzione in una pillola?

Metella Ronconi A cura di Metella Ronconi Pubblicato il 12.4.2018 Aggiornato il 4.8.2018

Sarà presentato entro la fine dell’anno il farmaco che rende immuni all’allergia alle arachidi

Allergia alle arachidi: la soluzione in una pillola?

Una soluzione per la cura dell’ allergia alle arachidi è in arrivo dalla California. La compagnia Aimmune Therapeutics ha annunciato, infatti, che il 67% dei pazienti che hanno partecipato a un trattamento con pillole a base di polvere di arachidi è stato poi in grado di tollerare l’equivalente di circa due noccioline al termine dello studio.

In dirittura d’arrivo

La ricerca ha preso in esame 500 tra bambini e ragazzi dai 4 ai 17 anni affetti da grave allergia alle arachidi. Lo studio è durato un anno. L’azienda prevede di presentare il prodotto entro la fine di quest’anno alla Food and Drug Administration, l’agenzia statunitense che regolamenta i farmaci, ed entro l’inizio del prossimo in Europa.

Una ricerca già sperimentata

L’idea alla base della nuova pillola contro l allergia alle arachidi non è del tutto nuova. Già qualche anno fa i ricercatori del Cambridge University Hospital avevano pubblicato sulla rivista medics Lancet uno studio relativo a un analogo percorso di cure, sottolineando come la soluzione all’allergia si troverebbe proprio nelle proteine delle arachidi somministrate in piccole dosi  per garantire una sorta di “immunizzazione”. 104 volontari, tra i 7 e i 17 anni, si erano sottoposti alla somministrazione quotidiana di yogurt con l’aggiunta di una dose sempre maggiore di noccioline in polvere. Al termine era risultato che più dell’80 per cento dei partecipanti poteva mangiare cinque arachidi intere senza avere alcuna reazione allergica.

Lenta tolleranza

I medici impegnati nelle ricerche ritengono che il metodo della “lenta tolleranza” possa essere una vera rivoluzione nel campo delle allergie alimentari.

 

 

 
 
 

Da sapere!

L’ allergia alle arachidi, insieme a quelle verso latte e uova, è tra i disturbi alimentari più diffusi. Le conseguenze vanno dall’asma alla costrizione alla gola, da problemi digestivi a, nei casi più gravi, shock anafilattico.

 

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