Allergiche al liquido seminale? È possibile!

Redazione A cura di “La Redazione”

Moltissime donne sono allergiche al liquido seminale, spesso senza saperlo. Ecco quali sono i sintomi di questa allergia

Allergiche al liquido seminale? È possibile!

Alimenti, farmaci, metalli, pollini. Sono davvero tanti e diversi gli elementi che possono scatenare reazioni allergiche. Oltre a quelli più conosciuti, ce ne sono altri quasi insospettabili. Fra questi anche lo sperma. Proprio così: ci sono donne allergiche al liquido seminale. Secondo uno studio condotto da un team di ricercatori americani, dell’Università di Cincinnati, solo negli Stati Uniti oltre 40mila donne potrebbero avere una ipersensibilità a una o più componenti proteiche dello sperma.

Le sostanze sotto accusa

In realtà, non è la prima volta che si parla di donne allergiche al liquido seminale. Sebbene il problema sia sconosciuto ai più, gli esperti sanno da tempo che alcune componenti dello sperma hanno un forte potere allergizzante. In particolare, sembra che la colpevole principale sia una proteina prodotta dalla prostata. Tuttavia, il quadro potrebbe essere ancora più complesso. “Data la miriade di proteine e altre biomolecole presenti nello sperma, possono essere più di uno gli allergeni responsabili” ha spiegato Michael Carroll, docente di scienza riproduttiva e clinica alla Manchester Metropolitan University nel Regno Unito.

Attenzione a tavola

Addirittura, l’allergia allo sperma potrebbe essere in qualche modo collegata all’alimentazione. Sembra, infatti, che anche i cibi consumati dall’uomo prima di un rapporto sessuale possano contribuire a determinare nella partner la sensibilità o meno allo sperma. Per esempio, gli esperti ricordano il caso di una donna che ha manifestato reazioni avverse al liquido seminale solo la volta in cui il compagno aveva mangiato delle noci brasiliane.

I sintomi più comuni

In tutti i casi, le donne allergiche al liquido seminale manifestano arrossamento, prurito, infiammazione, gonfiore e bruciore a livello della vagina e della vulva. Accanto a questi disturbi locali ne possono subentrare anche di più generici, come orticaria, difficoltà respiratorie ed eczema. In genere, le reazioni compaiono subito dopo il rapporto sessuale non protetto o dopo che sono entrare in contatto con lo sperma e possono persistere anche per più di 24 ore.

La diagnosi non è facile

Quella al liquido seminale probabilmente è una reazione allergica del tipo-1, lo stesso genere di allergia scatenata dai pollini e dai peli di animali. Rispetto a queste ultime, però, è meno facilmente diagnosticabile. Innanzitutto perché è meno conosciuta. In secondo luogo, perché le donne che ne soffrono spesso provano imbarazzo a rivolgersi al medico. Infine, occorre considerare che sia i medici sia le donne stesse possono scambiare l’allergia per un’infezione locale. Per questo gli esperti invitano a prestare grande attenzione ai sintomi: se essi migliorano con l’utilizzo del preservativo allora può trattarsi davvero di allergia. Infatti, le reazioni si manifestano solo al contatto diretto con lo sperma. Per avere conferma è necessario però eseguire specifici esami allergologici.

 

 

 
 
 

In breve

UTILI PRESERVATIVI E ANTISTAMINICI

Le donne allergiche al liquido seminale traggono giovamento dell’uso del profilattico che impedisce il contatto diretto con lo sperma. Tuttavia, se la coppia è alla ricerca di un bambino, questa strada non è praticabile. Il medico allora può prescrivere degli antistaminici, da assumere da 30 a 60 minuti prima del rapporto sessuale.

 

Pubblicato il 13.1.2017 Aggiornato il 13.1.2017
Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Le domande della settimana

Andamento lento delle beta-hCG, ma il cuoricino batte …

10/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Una volta visualizzati con l'ecografo l'embrione e il battito del cuoricino, non serve assolutamente più dosare le beta-hCG, che nulla rivelano sul futuro della gravidanza. Molto meglio attendere il successivo controllo ecografico.   »

Mancanza di autonomia a 41 anni e con un bimbo piccolo

09/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Angela Raimo

I disturbi dell'umore sono spesso assolutamente invalidanti per loro precisa caratteristica: non c'è da farsene una colpa, la volontà non c'entra e non basta certo a risolverli.   »

Mancato accollamento: proseguirà la gravidanza?

09/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

A 10 settimane di gravidanza con un feto vitale e che cresce secondo le aspettative ci sono ottime probabilità che la situazione evolva nel migliore dei modi.   »

IgG positive IgM negative: immune o no alla toxoplasmosi?

04/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Fabrizio Pregliasco

IgG positive IgM negative emerse dal toxotest esprimono che la toxoplasmosi è stata contratta in passato, assicurando un'immunità nei confronti dell'infezione.   »

Fai la tua domanda agli specialisti