Allergie alimentari, in Italia colpiscono circa 600 mila bambini

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 27/11/2015 Aggiornato il 27/11/2015

Sette bambini italiani su cento soffrono di un’allergia alimentare. Le più comuni sono quelle a latte e uova. In molti casi si superano con la crescita

Allergie alimentari, in Italia colpiscono circa 600 mila bambini

Sono i bambini i soggetti più a rischio per quanto riguarda le allergie alimentari: nel nostro Paese ne soffre il 7% dei più piccoli, vale a dire circa 600.000 bambini, mentre gli adulti colpiti sono il 2-3%, pari a circa 1.300.000 pazienti. Secondo la Società italiana di allergologia, asma e immunologia clinica, sezione regionale Umbria-Marche e dalla Unità operativa complessa  di allergologia di Civitanova Marche, la diffusione di allergie negli ultimi anni ha raggiunto negli Stati Uniti e nei Paesi occidentali dimensioni quasi epidemiche.

Gli alimenti pericolosi

Le allergie più frequenti si verificano nell’infanzia e nell’adolescenza. Durante i primi anni di vita le allergie più comuni sono al latte e alle uova: spesso si tratta, però, di allergie che vengono superate spontaneamente con la crescita. Frutta a guscio e pesce sono, invece, gli alimenti più a rischio per gli adulti, il secondo in particolare nelle regioni mediterranee. Sono sempre più diffuse, comunque, anche le avversioni a cibi “nuovi”, lontani dalla tradizione mediterranea. Non va dimenticata, inoltre, quella all’Anisakis, un parassita che viene a contatto con l’organismo quando si mangia pesce crudo, marinato o poco cotto.

Una reazione potenzialmente letale

Chi soffre di un’allergia alimentare grave può essere colpito da una reazione potenzialmente letale chiamato shock anafilattio. Il trattamento immediato con un’iniezione di adrenalina può salvare la vita. Chi è a rischio deve sempre portare con sé una siringa auto-iniettabile di adrenalina per gestire eventuali emergenze.

Nuovi cibi di altri Paesi

L’aumento di reazioni allergiche che si sta registrando negli ultimi anni, spiegano gli esperti, è frutto di diversi fattori come l’utilizzo sempre più frequente, nelle nostre cucine, di alimenti e spezie introdotti da altri Paesi, come per esempio i semi di sesamo. Inoltre, va considerato anche l’impiego di nuovi sistemi di coltivazione () che portano alla produzione di grani più ricchi in glutine e al mancato rispetto delle norme di conservazione e produzione della filiera alimentare.

 

 

 

 
 
 

In breve

UNA REAZIONE IMMUNITARIA

 Nel caso della “sensibilità al cibo”  il sistema immunitario reagisce a un cibo specifico, causando sintomi immediati, per esempio prurito, eruzioni cutanee e gonfiore che possono provocare anche uno shock anafilattico. L’intolleranza alimentare, invece, non coinvolge il sistema immunitario, ma è una reazione avversa a un determinato alimento.

 

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