Allergie alimentari: in Italia riguardano 600 mila bambini

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 04/07/2014 Aggiornato il 04/07/2014

Dati recenti rivelano che sono sempre più numerosi i bambini colpiti da allergie alimentari. Le più comuni? Quelle al latte e alle uova

Allergie alimentari: in Italia riguardano 600 mila bambini

Fino a qualche decennio fa erano una problematica quasi sconosciuta. Oggi, invece, le allergie alimentari rappresentano uno dei disturbi più frequenti dell’età pediatrica. La conferma arriva dai dati della Sezione regionale Umbria-Marche della Società italiana di allergologia, asma e immunologia clinica e dalla UOC di Allergologia di Civitanova Marche.

Le ragioni del boom

Secondo gli esperti, il 7% dei bambini italiani, pari a 600 mila soggetti, soffre di allergie alimentari. A questi si aggiungono 1 milione e 300 mila adulti, il 2-3% del totale. Alla base di questa crescita esponenziale di casi di allergie ci sono diverse ragioni. Innanzitutto, giocano un ruolo importante i cambiamenti delle abitudini alimentari e, in particolare, il consumo di cibi e spezie tipici di altri Paesi e di alimenti Ogm. Anche i nuovi sistemi di produzione, che rendono i grani più ricchi di glutine, e il rispetto non sempre ferreo delle regole di conservazione e produzione della filiera alimentare sono fattori significativi da questo punto di vista.

I cibi più a rischio

Nella maggior parte dei casi, le allergie alimentari si verificano nell’infanzia o nell’adolescenza. Le più frequenti sono quelle al latte e alle uova, ma non sono quasi mai durature: generalmente si superano con il tempo. Altri cibi particolarmente a rischio sono la frutta, la frutta  a guscio e il pesce. Sono sempre più diffuse, comunque, anche le avversioni a cibi “nuovi”, lontani dalla tradizione mediterranea, come quella ai semi di sesamo. Non va dimenticata quella all’Anisakis, un parassita che contamina il pesce crudo, marinato o poco cotto.

Attenzione ai sintomi

Nei casi meno seri possono comparire orticaria, eruzioni cutanee, affanno e vomito. Nelle situazioni più serie, invece, possono subentrare gonfiore del viso, della lingua e della gola, difficoltà respiratorie, perdita di conoscenza e shock anafilattico. In quest’ultimo caso serve un’iniezione immediata di adrenalina.

In breve

DA NON CONFONDERE CON LE INTOLLERANZE

Le allergie alimentari vanno distinte dalle intolleranze. Infatti, solo le prime vedono il coinvolgimento del sistema immunitario con produzione di anticorpi.

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Uovo chiaro o concepimento tardivo?

06/02/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Gaetano Perrini

Solo una seconda ecografia può permettere di appurare se la gravidanza è in evoluzione o no, mentre il solo valore delle beta non basta.   »

Allergia al latte e intolleranza al latte: c’è differenza?

05/02/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Leo Venturelli

L'allergia al latte è la risposta avversa alle proteine in esso contenute ec caratterizzata dalla formazione di anticorpi IgE e, di conseguenza, dal rilascio di istamina. L'intolleranza al latte dipende dalla mancanza (o dal deficit d'azione) dell'enzima che digerisce il lattosio, lo zucchero del latte....  »

Autismo: c’è un’indagine che può accertarlo con sicurezza in gravidanza?

20/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Giorgio Rossi

Come e più di altre anomalie del neurosviluppo, i disturbi dello spettro autistico sono legati a molteplici "errori" genetici. Alcune ricerche hanno indicato più di 1000 geni potenzialmente coinvolti: la complessità del problema non consente di accertarlo con sicurezza durante la gravidanza.   »

Fai la tua domanda agli specialisti