Allergie alimentari nei bambini: spesso dipendono dai pollini!

Redazione A cura di “La Redazione”

In Italia le allergie alimentari nei bambini sono in aumento, soprattutto quelle dipendenti dalle allergie ai pollini. Frutta e verdura gli alimenti più a rischio 

Allergie alimentari nei bambini: spesso dipendono dai pollini!

Ci sono sempre più casi di allergie alimentari nei bambini e sempre più spesso lo stesso bambino manifesta sintomi di allergie alimentari e allergie ai pollini.  A lanciare l’allarme per i bambini sono i pediatri della Sipps, la Società italiana di pediatria preventiva e sociale.

Il legame pollini e alimenti

“Nel corso degli ultimi tre decenni” afferma il dottor Giuseppe Di Mauro, presidente Sipps “è stato riscontrato in contesti sociali industrializzati, quale il nostro, un inquietante incremento delle prevalenza delle allergie alimentari ed, in particolare, di quelle correlate alle allergie polliniche”. E questo vale soprattutto per i bambini, per i quali è importante individuarle subito.

Attenzione a frutta e verdura

Gli alimenti più incriminati per le allergie correlate con i pollini sono frutta e verdura. In genere, basta il contatto con questi alimenti crudi, per presentare prurito e bruciore localizzati alla gola, spesso con gonfiore delle labbra. Più raramente, vi possono essere sintomi più importanti, fino ad arrivare allo shock anafilattico.

Per ogni pollinosi ci sono alimenti a rischio

Non tutta la frutta e la verdura è incriminata e la reazione dipende proprio dal tipo di pollinosi. Gli “incroci” più pericolosi sono:

– tra polline di betulla, quercia, nocciolo e i frutti appartenenti alla famiglia delle Rosaceae (mela, pesca, pera, prugna, albicocca, ciliegia, susina, mandorla);

– tra pollini di ambrosia (pianta che ha infestato in pochi anni bordi delle strade e margini di campi in prossimità degli aeroporti lombardi) e melone, anguria, banana, camomilla, zucca, sedano;

– tra pollini di graminacee (gramigna, loglio, frumento ecc.) e mela, pomodoro, arancia;

– tra il polline della parietaria con gelso, basilico, pisello, melone e ciliegia.

Limitare il consumo nel periodo dei pollini

La raccomandazione principale dagli esperti della Sipps è quella di evitare di consumare gli alimenti responsabili di “sindrome orale allergica”, cioè delle allergie incrociate, soprattutto nel periodo della pollinazione associata. È importante non sottovalutare il pericoloso connubio tra pollini e alimenti vegetali.

In breve

PIÙ DI UN'ALLERGIA ALIMENTARE SU DUE È CROCIATA

Secondo uno studio condotto da EpidemAAITO negli anni scorsi, è emerso che prendendo in esame soggetti affetti da allergia alimentare, se il 45% presentava un’allergia alimentare di tipo 1 (allergia riferibile solo ai cibi), nel 55% dei casi, invece, si trattava di allergia alimentare di tipo 2, cioè di una “sindrome orale allergica”, conseguente a pollinosi.

Pubblicato il 11.6.2013 Aggiornato il 11.6.2013
Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Le domande della settimana

Quale latte a 13 mesi se si smette di allattare al seno?

10/11/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giorgio Longo

Dopo l'anno di vita si può tranquillamente offrire il latte vaccino, meglio in tazza per evitare che il bambino ne assuma troppo.   »

Mutazione MTHFR: bisogna assumere eparina e cardioaspirina quando inizia una gravidanza?

04/11/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Augusto Enrico Semprini

La mutazione MTHFR non influisce in modo negativo sulla gravidanza e non richiede cure particolari a salvaguardia della gestazione.   »

Benzodiazepine in 34^ settimana di gravidanza: ci sono rischi?

03/11/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

È di gran lunga preferibile sospendere l'assunzione del Lorazepam prima del parto, in quanto il nascituro potrebbe andare incontro a crisi di astinenza della durata di circa 48 ore, proprio come accade per gli adulti. Ma l'alternativa c'è: è rappresentata dalla Quetiapina sicura in gravidanza e anche...  »

Broncospasmo in un bimbo di 3 anni: conviene fare il vaccino antiinfluenzale?

27/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giorgio Longo

La vaccinazione antiinfluenzale non è responsabile di broncospasmi. Le “bronchiti asmatiformi” ricorrenti sono tipiche dell’età prescolare, dell’età della socializzazione, quando i bambini inevitabilmente si passano uno con l’altro i virus di stagione (fondamentali per far maturare il bagaglio di difese...  »

Fai la tua domanda agli specialisti