Allergie alimentari nei bambini: spesso dipendono dai pollini!

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 11/06/2013 Aggiornato il 11/06/2013

In Italia le allergie alimentari nei bambini sono in aumento, soprattutto quelle dipendenti dalle allergie ai pollini. Frutta e verdura gli alimenti più a rischio 

Allergie alimentari nei bambini: spesso dipendono dai pollini!

Ci sono sempre più casi di allergie alimentari nei bambini e sempre più spesso lo stesso bambino manifesta sintomi di allergie alimentari e allergie ai pollini.  A lanciare l’allarme per i bambini sono i pediatri della Sipps, la Società italiana di pediatria preventiva e sociale.

Il legame pollini e alimenti

“Nel corso degli ultimi tre decenni” afferma il dottor Giuseppe Di Mauro, presidente Sipps “è stato riscontrato in contesti sociali industrializzati, quale il nostro, un inquietante incremento delle prevalenza delle allergie alimentari ed, in particolare, di quelle correlate alle allergie polliniche”. E questo vale soprattutto per i bambini, per i quali è importante individuarle subito.

Attenzione a frutta e verdura

Gli alimenti più incriminati per le allergie correlate con i pollini sono frutta e verdura. In genere, basta il contatto con questi alimenti crudi, per presentare prurito e bruciore localizzati alla gola, spesso con gonfiore delle labbra. Più raramente, vi possono essere sintomi più importanti, fino ad arrivare allo shock anafilattico.

Per ogni pollinosi ci sono alimenti a rischio

Non tutta la frutta e la verdura è incriminata e la reazione dipende proprio dal tipo di pollinosi. Gli “incroci” più pericolosi sono:

– tra polline di betulla, quercia, nocciolo e i frutti appartenenti alla famiglia delle Rosaceae (mela, pesca, pera, prugna, albicocca, ciliegia, susina, mandorla);

– tra pollini di ambrosia (pianta che ha infestato in pochi anni bordi delle strade e margini di campi in prossimità degli aeroporti lombardi) e melone, anguria, banana, camomilla, zucca, sedano;

– tra pollini di graminacee (gramigna, loglio, frumento ecc.) e mela, pomodoro, arancia;

– tra il polline della parietaria con gelso, basilico, pisello, melone e ciliegia.

Limitare il consumo nel periodo dei pollini

La raccomandazione principale dagli esperti della Sipps è quella di evitare di consumare gli alimenti responsabili di “sindrome orale allergica”, cioè delle allergie incrociate, soprattutto nel periodo della pollinazione associata. È importante non sottovalutare il pericoloso connubio tra pollini e alimenti vegetali.

In breve

PIÙ DI UN'ALLERGIA ALIMENTARE SU DUE È CROCIATA

Secondo uno studio condotto da EpidemAAITO negli anni scorsi, è emerso che prendendo in esame soggetti affetti da allergia alimentare, se il 45% presentava un’allergia alimentare di tipo 1 (allergia riferibile solo ai cibi), nel 55% dei casi, invece, si trattava di allergia alimentare di tipo 2, cioè di una “sindrome orale allergica”, conseguente a pollinosi.

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Mamma e papà Rh negativo: in gravidanza e dopo il parto si deve fare lo stesso la profilassi?

20/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Se entrambi i genitori sono Rh negativo non ha alcun senso che alla donna venga effettuata la profilassi contro il fattore Rh positivo, viso che il figlio sarà con certezza Rh negativo.   »

Autismo: c’è un’indagine che può accertarlo con sicurezza in gravidanza?

20/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Giorgio Rossi

Come e più di altre anomalie del neurosviluppo, i disturbi dello spettro autistico sono legati a molteplici "errori" genetici. Alcune ricerche hanno indicato più di 1000 geni potenzialmente coinvolti: la complessità del problema non consente di accertarlo con sicurezza durante la gravidanza.   »

Problemi al fegato in età adulta: può dipendere dal fatto di essere figli di cugini di primo grado?

13/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Faustina Lalatta

Chi nasce sano e diventa grande senza mai manifestare i sintomi di una malattia ereditaria, può escludere con un certo margine di sicurezza che la comparsa di disturbi a carico del fegato dipendano dal fatto di essere figlio di consanguinei.   »

Dilatazione di un uretere del feto: cosa si deve fare?

06/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elsa Viora

In caso di dilatazione delle vie urinarie (uretere, pelvi renale) individuata nel feto con l'ecografia, i protocolli suggeriscono di eseguire alcune indagini, tra cui una valutazione accurata di tutta l'anatomia fetale.   »

Bimba di 3 anni e mezzo che preferisce giocare da sola: si deve indagare?

06/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Angela Raimo

Una bambina che preferisce giocare da sola può agire secondo il proprio temperamento riservato e riflessivo e non necessariamente perché interessata da un disturbo. L'opportunità di una visita del neuropsichiatra infantile va comunque valutata con l'aiuto del pediatra curante.   »

Fai la tua domanda agli specialisti