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Nei bambini predisposti le punture d’insetto possono scatenare vere e proprie allergie. In questi casi bisogna osservare una serie di regole per evitare situazioni gravi come lo shock anafilattico. Per questo, i genitori devono sapere cosa fare per proteggere i propri figli. Ecco i consigli degli esperti della Fondazione Maugeri di Pavia.
Api, vespe e calabroni
A causare allergie non sono tutte le punture d’insetto, ma solo quelle degli insetti appartenenti alla specie degli imenotteri: in Italia api, vespe e calabroni. Nel loro veleno sono contenuti, infatti, alcuni allergeni, cioè sostanze in grado di far scattare, entro pochi minuti, una reazione allergica in chi vi è predisposto.
Quali sintomi
Tra i sintomi dell’allergia alle punture d’insetto, il più frequente e il più lieve è l’orticaria: la pelle si ricopre di pomfi (macchie in rilievo) rossi e pruriginosi, diffusi su tutto il corpo. Talvolta, può comparire un angioedema, cioè gonfiore, prevalentemente al viso. Quando il gonfiore raggiunge la parte bassa della gola, può impedire il passaggio dell’aria con comparsa di difficoltà respiratoria, voce roca, tosse con timbro “abbaiante” (edema della glottide). Nei casi più seri si può andare incontro allo shock anafilattico: la reazione allergica determina una seria vasodilatazione, un calo della pressione arteriosa e una perdita di coscienza fino alla morte.
No abiti scuri e…
Per ridurre i rischi, è importante innanzitutto che i soggetti allergici rispettino alcune norme preventive, come:
– in estate indossare abiti chiari,
– non usare profumi forti,
– non camminare scalzi,
– tenere i finestrini dell’auto chiusi.
Sì al vaccino
La miglior prevenzione, però, è rappresentata dal vaccino. “Nei soggetti con diagnosi confermata, il vaccino (immunoterapia specifica) è l’unico trattamento in grado di garantire una protezione completa: è, infatti, protettivo nel 95-98% dei pazienti trattati e consiste nell’iniezione sottocutanea di veleno in dosi gradualmente crescenti per stimolare i meccanismi protettivi dell’organismo contro gli effetti di ulteriori punture” spiega Carlo Biale, responsabile dell’Ambulatorio dedicato alle allergie a veleno degli imenottori, della Fondazione Maugeri di Pavia.
Quando andare al Pronto soccorso
Se dopo una puntura, il bambino manifesta una reazione cutanea estesa, sintomi seri o disturbi mai avuti in precedenza è consigliabile recarsi subito al Pronto soccorso. I soggetti allergici al veleno di imenotteri devono sempre portare con sé il kit di adrenalina da impiegare in caso di comparsa di sintomi gravi. Si tratta, infatti, di un “salvavita”.
In breve
LONTANO DAI LUOGHI A RISCHIO
Per evitare le punture d’insetto, è importante stare lontano da fiori, frutti maturi, alberi, cespugli, raccoglitori per immondizie e cataste di legna che possono attrarre questi insetti.