Allergie: attenzione all’aria di casa

Redazione A cura di “La Redazione”

Nel 16% dei casi le allergie si sviluppano a causa di sostanze presenti nell’aria di casa. Ecco quali sono i “nemici” più pericolosi e come combatterli

Allergie: attenzione all’aria di casa

La primavera rappresenta una delle stagioni più insidiose per le persone che soffrono di allergie. Tuttavia, a differenza di quanto si pensa comunemente, la colpa di starnuti, naso gocciolante e occhi rossi, non è sempre e solo dei pollini. In 16 casi su 100 a scatenare le allergie sono sostanze presenti dentro casa, come muffe e acari, che purtroppo non hanno una “stagionalità”. Ecco perché in queste situazioni l’allergia è praticamente una costante.

I sintomi più comuni

Secondo una ricerca condotta recentemente da Assosalute, Associazione nazionale farmaci di automedicazione, su un campione 1.000 italiani di età compresa fra i 18 e i 64 anni, il 16% delle persone soffre inesorabilmente di allergie tutte le primavere. I sintomi più comuni? Sicuramente gli starnuti (56%) e il fastidio agli occhi (53,4%). Anche il prurito nasale e la lacrimazione (oltre 45%), però, non sono affatto rari. Oltretutto le allergie non si limitano a causare sintomi fisici, ma incidono pesantemente anche sulla qualità di vita. Basti pensare che, proprio per colpa di questa problematica, quasi il 40% dei partecipanti ha ammesso di non dormire bene la notte, il 28,3% di soffrire di scarsa concentrazione e il 26% di rinunciare addirittura di trascorrere del tempo all’aria aperta.

Come difendersi da acari e muffe

I nemici dei soggetti allergici, però, non sono solo i pollini. Non bisogna dimenticare il ruolo di alcune sostanze “disperse” nell’aria indoor, in particolare gli acari della polvere e le muffe. Ecco allora alcuni consigli per limitare i rischi. Cercare di prevenire le muffe, mantenendo la casa il più possibile asciutta e riducendo l’accumulo di umidità. Per esempio, aprendo le finestre mentre si cucina e dopo aver fatto il bagno, usando un deumidificatore, asciugando le pareti della doccia dopo essersi lavati, togliendo subito gli indumenti bagnati dalla lavatrice.

  • Ricoprire i materassi e i cuscini con fodere anallergiche e cercare di ridurre l’uso di tappeti, tendaggi e moquette. 
  • Pulire con regolarità le superfici su cui possono depositarsi acari e allergeni (moquette, libreria, mobili) 
  • Non accumulare carta, dove si possono insidiare allergeni, e utilizzare contenitori specifici per i rifiuti.
  • Lavare gli animali domestici una volta alla settimana, così da rimuovere gli allergeni dal loro pelo.
  • Controllare condizionatori e deumidificatori, perché nei loro filtri e condotti possono annidarsi acari, polveri, muffe, sostanze di varia origine responsabili di numerose allergie e problemi respiratori.
  • Non ostruire le grate dei condizionatori.
  • Usare prodotti per la pulizia naturali, perché alcune sostanze presenti nelle loro formulazioni, come disinfettanti, detergenti, sgrassanti, lucidi per mobili, possono rilasciare sostanze chimiche irritanti. In ogni caso, quando li si utilizza, aprire sempre le finestre. 
  • Non lasciare accesi apparecchi elettronici, specie ad alto voltaggio, negli ambienti più frequentati: comportano l’emissione di campi elettromagnetici e ozono (ossigeno triatomico O3), che può risultare nociva. 

 

 

In breve

QUANDO SERVONO I FARMACI

Per combattere i fastidi provocati dalle allergie si può ricorrere ai farmaci da automedicazione. Per esempio, contro i sintomi del “raffreddore da fieno” si può ricorrere ad antistaminici a uso topico (spray nasali e colliri) o orale. Si possono anche impiegare farmaci vasocostrittori con funzione decongestionante e i prodotti per l’igiene nasale (soluzioni saline isotoniche e ipertoniche). Specialmente nel caso dei bambini, comunque, è sempre bene chiedere consiglio al medico e/o al pediatra prima di assumere medicinali.

 

Pubblicato il 27.4.2015 Aggiornato il 27.4.2015
Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Le domande della settimana

Allattamento a rischio per condizione aziendale: si ha diritto al 100% della retribuzione?

20/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Paola Bernardi Locatelli

Per l'interdizione post partum per rischi aziendali per legge è dovuta solo l'indennità di maternità INPS (80% della retribuzione media giornaliera) ma l'eventuale integrazione al 100% dal datore di lavoro può essere prevista dal CCNL o dalla contrattazione aziendale.  »

Minaccia d’aborto: può essere colpa dell’allattamento?

20/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

In gravidanza, continuare ad allattare il primo bambino non causa direttamente contrazioni dell'utero ma è impegnativo dal punto di vista psico-fisico. Ridurre le poppate giornaliere, quando sono numerose come quelle offerte a un neonato, è una buona idea soprattutto se il primo figlio ha già 15 mesi...  »

Bimba di tre anni con otiti ricorrenti: perché?

06/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giorgio Longo

A volte è la particolare conformazione delle tube di Eustachio (i tubicini che collegano l'orecchio al naso) a favorire la ricorrenza delle otiti, tuttavia con la crescita tutto si risolve.   »

Fai la tua domanda agli specialisti