Allergie: è boom tra bambini e ragazzi

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 15/04/2015 Aggiornato il 15/04/2015

Bambini e ragazzi a rischio allergie, sia respiratorie sia alimentari. I numeri sono destinati ad aumentare. Le precauzioni per i genitori

Allergie: è boom tra bambini e ragazzi

Aumentano i casi di allergie tra bambini e ragazzi. I dati presentati dalla Società italiana di allergologia e immunologia pediatrica (Siaip) riferiscono di un 30% in più. E si stima che i numeri siano in crescita.

Al primo posto quelle respiratorie

Le allergie che risultano maggiormente in aumento sono quelle respiratorie: si stima che entro il 2020, 1 bambino su 2 soffrirà di rinite allergica. In Italia, il 10% dei bambini al di sotto dei 14 anni soffre di asma bronchiale, che in 8 casi su 10 è di tipo allergico. Il 18-20% ha la rinite allergica, mentre per il 10 % il problema è la dermatite atopica.

La stagione dei pollini

Il riscaldamento globale aumenta la liberazione dei pollini, allungando la stagione dei disagi per chi è allergico. Per evitare o ridurre i fastidi, gli esperti consigliano di evitare, nei periodi a rischio, le zone di campagna e le gite nelle ore mattutine, soprattutto nei giorni di sole con vento e tempo secco. In auto, occorre tenere i finestrini chiusi, mentre la bicicletta è concessa, purché con mascherina, occhiali da sole e cappello con visiera. Le vacanze ideali? Al mare o in montagna.

Seguono quelle alimentari

Aumentano i casi di allergie tra bambini e ragazzi anche sul fronte alimentare. I piccoli intolleranti a latte, uova, nocciole e altri alimenti sono raddoppiati negli ultimi anni. Le allergie più diffuse nei primi anni di vita sono quelle alle proteine del latte vaccino, che in Italia vedono coinvolti circa 100mila bambini in età pre-scolare.

Fondamentali i primi mesi di vita

Anche se aumentano i casi di allergie tra lattanti e ragazzi, molti genitori iniziano a preoccuparsene solo dallo svezzamento in poi. In realtà, i primi mesi di vita sono particolarmente critici. Per questo, in caso di rischio allergico, i pediatri consigliano alla mamma di allattare al seno in modo esclusivo per i primi 6 mesi di vita e proseguire durante l’intero periodo dello svezzamento. Inoltre, è bene iniziare lo svezzamento preferibilmente tra 4 e 6 mesi di vita, perché prima l’organismo del bambino non è ancora pronto ad accettare alimenti diversi dal latte. Va, poi, programmato l’inserimento graduale di tutti gli alimenti, proponendo un cibo nuovo per volta. Per precauzione, rimandare dopo il primo anno di vita l’inserimento di kiwi, sedano, frutta a guscio e crostacei.

 

 

  

lo sapevi che? 

La familiarità è un fattore chiave: è sufficiente che mamma o papà, fratello o sorella siano allergici per aumentare fino a oltre il 50% il rischio di allergia nel piccolo.

 

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