Allergie: in Italia colpito un bambino su 4

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 11.3.2016 Aggiornato il 11.3.2016

La percentuale di bambini che soffrono di allergie negli ultimi 20 anni è più che triplicata. Che cosa si può fare

Allergie: in Italia colpito un bambino su 4

Crescono a dismisura i bambini colpiti da allergie nei Paesi Occidentali. In Italia, negli ultimi 20 anni, la percentuale è passata dal  7% del 1995 all’attuale 25%; un problema, quello delle allergie, che negli ultimi anni ha fatto registrare un vero e proprio boom.

Un problema mondiale

Allarmante la situazione emersa al Congresso internazionale “Allergie in età pediatrica: dal mito alla realtà – Ebm prevention of pediatric allergy” promosso da Wao (l’Organizzazione Mondiale per le Allergie) e l’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma. Secondo i dati le allergie colpiscono globalmente circa il 30% della popolazione pediatrica posizionandosi al terzo posto, dopo ipertensione e artrosi e artrite, nella classifica delle malattie croniche più diffuse. In Italia la forma più diffusa è la rinite allergica, che colpisce circa il 35% degli adolescenti (13-14 anni), seguita dall’asma che colpisce il 9,5% dei bambini e dalle allergie alimentari, più frequenti nei primi anni di vita, che colpiscono circa il 3% dei piccoli entro i 2 anni d’età. In costante amento nell’ultimo decennio è, poi, la dermatite atopica che oggi interessa più di un milioni di bambini.

L’importanza dei probiotici

I motivi legato a questo aumento di allergie nei bambini sono diversi, dall’inquinamento ambientale agli eccessi di igiene, ma adesso la ricerca ha fatto dei passi in avanti per la prevenzione, che comincia già nella pancia della mamma. I più recenti studi clinici hanno infatti dimostrato che l’utilizzo dei probiotici, microrganismi vivi somministrati come integratori, in gravidanza, dimezza il rischio di allergie nel neonato. Eppure, avvertono pediatri e ginecologi, sono ancora poche le mamme che li usano in modo consapevole e i medici che li prescrivono a scopo preventivo. Alessandro Fiocchi, responsabile di allergologia all’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, ha sottolineato come  l’assunzione di probiotici prima e dopo il parto è in grado di evitare anche l’insorgere di allergie alimentari e può ridurre significativamente la durata e l’impatto della infezioni respiratorie.

La prevenzione inizia in gravidanza

La prevenzione può fare la differenza, anche perché le allergie condizionano le relazioni sociali, il rendimento scolastico, oltre ad avere un importante impatto economico in termini di costi sanitari. Fondamentale è, però, scegliere il prodotto giusto: le proprietà dei probiotici, spiegano gli esperti, sono specifiche per singoli ceppi batterici. Nonostante gli integratori non siano soggetti alla prescrizione medica, è bene farsi consigliare dal medico e scegliere il prodotto adeguato.

 

 

 
 
 

In breve

L‘IMPORTANZA DELLA FLORA BATTERICA

Nella pancia della mamma, il feto non incontra quasi nessun antigene e la sua flora batterica intestinale può definirsi vergine. È solo con la nascita che il neonato acquisisce i primi microrganismi dalla madre durante il parto e comincia a sviluppare i principali meccanismi immunologici e antinfiammatori.

 

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