Allergie stagionali: tutte le fioriture anticipate

Roberta Raviolo A cura di Roberta Raviolo Pubblicato il 21/03/2023 Aggiornato il 21/03/2023

L’arrivo della primavera segna l’inizio dei sintomi per chi soffre di allergie stagionali. Fioriture anticipate e caldo eccessivo sono i responsabili

Foto di Kelly Sikkema su Unsplash

Allergie stagionali anticipate a causa di fattori climatici che favoriscono fioriture anticipate e una maggiore concentrazione di pollini. La primavera non è un periodo particolarmente gradevole per chi soffre di pollinosi, ossia di manifestazioni allergiche per la fioritura delle piante. Starnuti, lacrimazione, fastidio alla luce rischiano di presentarsi in un periodo più precoce: vediamo perché succede questo fenomeno e quali sono le piante più a rischio.

Fioriture anticipate e tanti pollini in circolazione

Secondo gli esperti, il ciclo di fioritura di piante presenti sul territorio nazionale sta anticipando rispetto a qualche decennio fa. Piante come la betulla o il nocciolo iniziano a diffondere pollini nell’atmosfera già agli inizi di marzo, soprattutto in alcune zone vicino al mare con un clima sempre mite. Un tempo, l’inizio della fioritura era a fine marzo. Piante come il cipresso, molto diffuse nel nostro Paese, fioriscono già nel mese di gennaio e le concentrazioni di pollini nell’aria sono molto più elevate rispetto alle stagioni passate . A provocare intense allergie stagionali, fioriture anticipate ed elevata concentrazione di pollini sono diversi fattori. Vediamo quali:

  • Le temperature in crescita: le piante recepiscono il tepore nell’atmosfera, quindi emettono nell’aria milioni di pollini per iniziare l’impollinazione con esemplari della stessa specie
  • Il clima più secco: le scarse precipitazioni e l’umidità ridotta rendono i pollini ancora più leggeri facilitandone il contatto con le mucose e le vie respiratorie
  • L’inquinamento atmosferico: le particelle sottili prodotte da veicoli e scarichi industriali si uniscono agli allergeni (in questo caso i pollini), creando una sinergia ancora più irritante per le persone sensibili. Le allergie aumentano nei bambini

Allergie stagionali, fioriture delle piante più diffuse

Nel nostro paese esistono diverse piante i cui pollini provocano allergie. Molte sono già soggette a fioritura anticipata, quindi causano nelle persone predisposte la comparsa precoce di sintomi come starnuti, prurito alla gola, bruciore e lacrimazione degli occhi, cioè di disturbi che si possono confondere con il raffreddore. Si tratta, invece, proprio dei primi sintomi di allergie stagionali per fioriture in anticipo.

Vediamo insieme quali sono le piante e le erbe che fioriscono prima a causa di questi cambiamenti climatici:

Graminacee

La caratteristica di queste piante è la tipica forma “a spiga” di specie come mais, segale, erba mazzolina e loglio. Varietà diffusissime in Italia perché adattabili a qualsiasi clima e alle variazioni del clima, sono molto resistenti e si trovano soprattutto nell’Italia del Nord, un po’ meno nel Centro e nelle Isole dove sono comunque presenti. La fioritura dura per un lungo periodo, così come la capacità di causare allergia. Al Nord i pollini sono diffusi da fine aprile fino a settembre, al Centro da aprile a luglio e quindi a settembre, perché con il caldo intenso la fioritura si riduce. Al Sud i fastidi si avvertono da fine marzo a luglio, quindi a settembre. L’aumento della temperatura fa sì che anche al Centro e al Nord le graminacee già a marzo inizino a produrre pollini, quindi a scatenare i sintomi nelle persone sensibili alle allergie.

Parietaria

È una pianta erbacea spontanea, bassa, con foglie allungate color verde intenso. Si adatta a qualsiasi ambiente crescendo in boschi, sentieri, alla base di muri a secco, ai margini delle strade. Fiorisce per un lunghissimo periodo, soprattutto con i cambiamenti climatici, da febbraio fino all’autunno. Il periodo in cui crea allergia è quindi molto ampio, tanto che gli esperti mettono in guardia le persone sensibili che, con il clima caldo e secco, possono iniziare ad avvertire fastidi già a metà febbraio.

Betulla

È una pianta o, meglio, un gruppo di piante a fusto alto e legnoso oppure basse a cespuglio. Le betulle vivono soprattutto nelle zone appenniniche fino a 1700 metri e nella Pianura Padana. Privilegiano i climi temperati e freddi, fiorendo da febbraio ad aprile, che sono i mesi più critichi per chi soffre di allergia alla betulla. La produzione cessa prima dell’estate, quindi è possibile andare incontro a un miglioramento.

Cipresso

È una pianta molte resistente, a fusto alto, che cresce bene in ambienti e climi diversissimi, anche con freddo intenso e siccità. Fanno parte della sua famiglia anche la tuia, il ginepro e la sequoia. Il cipresso e le altre piante della sua specie, oltre che rinite e starnuti, possono provocare forme di asma allergico nei soggetti più sensibili. La pollinazione, e quindi il periodo più a rischio, va da febbraio ad aprile.

Olivo

È una pianta sempreverde, di altezza variabile, con tronco grigiastro e irregolare, diffuso soprattutto nelle regioni mediterranee e in generale nelle zone con clima caldo-temperato. “Parenti” dell’olivo, che appartengono quindi alla famiglia delle oleacee, sono il frassino, il ligustro, il gelsomino e altre. Producono pollini da aprile (con il caldo intenso, già a marzo) fino a giugno al Nord e al Centro Italia, mentre al Sud il periodo critico si spinge fino all’estate inoltrata.

Platano

Fa parte di una famiglia di piante legnose ad alto fusto, utilizzate da tempo sia per il legname sia a scopo ornamentale nelle città per decorare piazze e viali, oltre che per assicurare ombra e frescura. Il platano è una pianta resistente, che cresce bene anche se piove poco e l’ambiente è inquinato. In tutta Italia il periodo più critico per chi è allergico al platano è tra aprile e maggio, ma i più sensibili possono avere problemi di allergia già  marzo.

Allergie stagionali fioriture: i sintomi

Le persone allergiche ai pollini manifestano un disturbo detto oculorinite, con fastidio al naso, prurito, scolo e starnuti a salve. Gli occhi arrossati, infiammati, con lacrimazione abbondante faticano a sopportare la luce. Possono manifestarsi anche mal di testa e fastidio all’orecchio. Possono però comparire anche sintomi respiratori, che sono i più pericolosi. Infatti la mucosa dei bronchi, a contatto con l’allergene, si infiamma e ostacola il passaggio dell’aria, impedendo gli scambi di ossigeno. L’organismo cerca allora di “correre ai ripari” aumentando la frequenza respiratoria per incamerare più aria. Il cuore pulsa più rapidamente, così la persona è soggetta ad affanno, fiato corto, tosse e respiro sibilante (asma allergico). Questa situazione, fonte di grande malessere, non va mai sottovalutata.

 

Foto di Kelly Sikkema su Unsplash

 
 
 

In breve

Quando all’inizio della primavera compaiono starnuti frequenti, prurito al naso, lacrimazione potrebbe trattarsi di raffreddore, ma per esserne certi è bene rivolgersi all’allergologo. Attraverso esami specifici, come il Prick test, lo specialista è in grado di capire se si tratta di allergia e qual è la pianta responsabile, in modo da prescrivere il rimedio farmacologico più adatto.

 

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