Arachidi al bebè: così non diventa allergico

Redazione A cura di “La Redazione”

L’allergia alle arachidi è la più frequente. Chi è a rischio, da piccolissimo, potrebbe sviluppare una difesa assumendo le noccioline. Ecco perché

Arachidi al bebè: così non diventa allergico

Se il bambino mangia arachidi fin dai primi anni di vita, non svilupperà allergie. Già alcuni studi avevano ipotizzato questo meccanismo: un’ulteriore conferma arriva da una ricerca del King’s College di Londra che ha analizzato 550 bambini a rischio di sviluppare un’allergia alle arachidi.

Frutta secca in generale

Quella alle “nuts” è l’allergia alimentare più frequente e costituisce circa il 50-60% dei casi in età adulta, cioè lo 0,5% delle popolazione. Da tempo è noto che gli alimenti più insidiosi per chi è a rischio di allergia sono quelli che rientrano nel gruppo della frutta secca, come arachidi, nocciole, noci pecan e la noce brasiliana. Quest’ultimo è un allergene nuovo nel nostro Paese e, in quanto tale, sottovalutato e pericoloso. Il problema principale restano però le arachidi, che non danno solo allergie da ingestione, ma anche da inalazione: nel momento in cui si aprono si diffonde l’allergene nell’aria, anche senza contatto diretto.

Si corrono meno rischi

Una ricerca volta a confermare che, se il bambino mangia arachidi fin dai primi anni di vita, non svilupperà allergie, era già stata effettuata nel 2015 e aveva dimostrato che l’esposizione precoce alle noccioline può ridurre il rischio di allergia dell’80%. Il lavoro londinese suggerisce che se un bambino ha consumato noccioline entro i primi 11 mesi di vita, può poi smettere all’età di 5 anni senza incorrere in allergie, sfruttando l’effetto scudo provocato delle arachidi. La ricerca dimostra anche che la maggior parte dei bambini rimane protetta a lungo. Al contrario, chi elimina dalla dieta il cibo incriminato per paura di sviluppare allergie, non riesce poi a sviluppare una tolleranza nei suoi confronti.

Allergie alimentari in aumento

In attesa di scoprire se realmente, se il bambino mangia arachidi fin dai primi anni di vita, non svilupperà allergie, gli esperti ricordano che, in caso di allergie accertate, il cibo responsabile dei sintomi deve assolutamente essere evitato. Negli ultimi anni è aumentata l’incidenza delle allergie alimentari nei bambini in età scolare. L’allergia alimentare costituisce, infatti, la prima causa di anafilassi nei bambini e nell’ultimo decennio si è osservato un aumento di circa 7 volte nei bambini tra zero e 15 anni. Le manifestazioni di anafilassi sono molteplici e non facilmente riconoscibili, per cui esiste una sottostima dei casi. 

 

 

 

 
 
 

In breve

ATTENZIONE AI CAMPANELLI D’ALLARME

Prurito, rossore e gonfiore diffusi, difficoltà respiratorie, dolori addominali, vomito e diarrea, abbassamento della voce, debolezza devono far pensare a una reazione allergica.

 

Pubblicato il 20.4.2016 Aggiornato il 20.4.2016
Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Le domande della settimana

Aborto spontaneo: dopo quanto si può cercare un’altra gravidanza?

18/08/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Augusto Enrico Semprini

L'ovulazione si verifica 30 giorni dopo un aborto spontaneo ed è possibile concepire anche in questa circostanza senza che vi siano rischi di un qualsiasi tipo.  »

TSH del neonato: va controllato nel tempo se la madre è ipotiroidea?

18/08/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Gianni Bona

Se il bambino è nato a termine e se dallo screening neonatale non è emerso nulla, non è necessario fare ulteriori controlli.  »

Cisti del plesso corioideo individuata dall’ecografia: meglio fare altre indagini?

13/08/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giovanni Battista Nardelli

Le cisti del plesso corioideo isolate, ossia non associate ad altre anomalie ecografiche, sono considerate varianti normali, senza effetti sullo sviluppo neurologico o intellettivo del bambino: nella maggior parte dei casi, scompaiono spontaneamente tra la 26ª e la 32ª settimana di gestazione. Quando...  »

Mamma bianca con occhi chiari, papà nero con occhi scuri: che occhi avrà il bambino?

11/08/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Faustina Lalatta

Una coppia formata da un genitore con gli occhi scuri e da un genitore con gli occhi chiari avrà molto più facilmente un bambino con occhi scuri. A meno che gli ascendenti del primo genitore non abbiano occhi chiari, eventualità che per le persone di pelle scura è davvero rara.  »

Fai la tua domanda agli specialisti