L’omeopatia aiuta a combattere l’allergia ai pollini

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 10/04/2015 Aggiornato il 10/04/2015

In questo periodo sono moltissime le persone, grandi e piccoli, alle prese con la rinite da pollini. Per stare meglio si può usare l’omeopatia. Ecco come

L’omeopatia aiuta a combattere l’allergia ai pollini

In questa stagione, i pollini si riversano abbondanti nell’aria. Il risultato? Fino al 50% della popolazione, di tutte le età, soffre di rinite allergica. A questa percentuale, si aggiungono quelle delle persone che vanno incontro a congiuntivite e irritazione oculare. In tutti questi casi, per stare meglio si può chiedere aiuto all’omeopatia.

Adatta anche ai bambini

L’omeopatia è una medicina naturale che si basa sull’utilizzo di rimedi del mondo vegetale, minerale e animale per curare vari disturbi. L’assenza di effetti indesiderati e di tossicità la rende adatta anche ai bambini e alle persone anziane. È particolarmente utile per curare le allergie. Infatti, l’assenza di interazioni con farmaci di sintesi chimica permette di seguire anche altre cure, per esempio a base di antistaminici specifici. Inoltre, i medicinali omeopatici possono essere somministrati per lunghi periodi, anche più volte al giorno, poiché non comportano difficoltà di concentrazione e attenzione. Quindi, possono essere impiegati per tutto il periodo dell’impollinazione. Se non indicato diversamente, nelle fasi acute i medicinali omeopatici possono essere presi anche ogni una-due ore (cinque granuli alla volta), diradando la somministrazione al miglioramento della situazione.

I rimedi più utili

La rinite allergica è un’infiammazione della mucosa del naso, che si manifesta con starnuti consecutivi, naso chiuso e “gocciolante”, secrezioni molto liquide, solletico alla gola. “Alla comparsa dei primi sintomi, si può usare una specialità a base di sei medicinali omeopatici selezionati per la loro azione sintomatica: Allium cepa 5 CH, Ambrosia artemisiaefolia 5 CH, Euphrasia officinalis 5 CH, Histaminum muriaticum 9 CH, Sabadilla officinarum 5 CH e Solidago virga aurea 5 CH. La posologia corretta è di cinque granuli da tre a sei volte al giorno, a seconda dell’intensità dei sintomi” consiglia la dottoressa Fulvia Spallino, medico di famiglia, esperta in omeopatia a Roma. Chi soffre di starnuti e rinorrea non irritante può usare Nux vomica 9 CH oppure Sabadilla  9 CH. Quando l’irritazione al naso (e spesso anche a occhi) è intensa si può ricorrere a Kalium iodatum 9 CH, mentre quando si avverte bruciore si può usare Allium cepa 9 CH.

In caso di congiuntivite

Per congiuntivite allergica si intende l’infiammazione della congiuntiva, la membrana che riveste esternamente il bulbo oculare e la parte interna delle palpebre. Si manifesta con bruciore, arrossamento, la sensazione di un corpo estraneo nell’occhio e talvolta lacrimazione abbondante. “Ai primi sintomi si può usare un collirio a base di Euphrasia officinalis e Chamomilla vulgaris. Ne vanno applicate due gocce per quattro volte al giorno. Comunque si può ripetere l’applicazione al bisogno” consiglia l’esperta. In caso di irritazione sia al naso sia agli occhi si può usare Kalium iodatum 9 CH.

 

 

 

In breve

I CONSIGLI UTILI

L’omeopatia è molto efficace contro le allergie ai pollini. Per ottenere effetti ancora maggiori, però, è importante anche seguire alcune semplici regole, come evitare di consumare alimenti allergizzanti, tipo fragole e frutti di mare, che possono amplificare le reazioni; tenere chiuse le finestre durante le ore centrali della giornata; non viaggiare in auto o in treno con i finestrini abbassati.

 

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Passaggio dal nido alla scuola materna un po’ prima del tempo: sì o no?

15/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Luisa Vaselli

L'opportunità di anticipare il passaggio dal nido alla scuola materna va valutata tenendo conto di numerose variabili, tra cui il temperamento del bambino e la sua capacità di adattamento.   »

Problemi al fegato in età adulta: può dipendere dal fatto di essere figli di cugini di primo grado?

13/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Faustina Lalatta

Chi nasce sano e diventa grande senza mai manifestare i sintomi di una malattia ereditaria, può escludere con un certo margine di sicurezza che la comparsa di disturbi a carico del fegato dipendano dal fatto di essere figlio di consanguinei.   »

“Piaghetta” del collo dell’utero: può impedire il concepimento?

07/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Augusto Enrico Semprini

Il termine "piaghetta" è improprio perché allude non già a una lesione del collo dell'utero ma alla presenza su di esso del tessuto che abitualmente lo tappezza. Non è di ostacolo al concepimento ma se sanguina diventa opportuno intervenire.   »

Dilatazione di un uretere del feto: cosa si deve fare?

06/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elsa Viora

In caso di dilatazione delle vie urinarie (uretere, pelvi renale) individuata nel feto con l'ecografia, i protocolli suggeriscono di eseguire alcune indagini, tra cui una valutazione accurata di tutta l'anatomia fetale.   »

Bimba di 3 anni e mezzo che preferisce giocare da sola: si deve indagare?

06/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Angela Raimo

Una bambina che preferisce giocare da sola può agire secondo il proprio temperamento riservato e riflessivo e non necessariamente perché interessata da un disturbo. L'opportunità di una visita del neuropsichiatra infantile va comunque valutata con l'aiuto del pediatra curante.   »

Fai la tua domanda agli specialisti