Occhio alle punture d’insetti nei bambini: possono dare allergie

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 08/08/2013 Aggiornato il 08/08/2013

Che cosa fare quando i bambini sono punti dagli insetti? I pediatri spiegano come riconoscere i sintomi più gravi, come l’anafilassi

Occhio alle punture d’insetti nei bambini: possono dare allergie

Che cosa fare quando i bambini vengono punti dagli insetti? E come riconoscere i sintomi più gravi, come l’anafilassi? Lo spiegano i pediatri della Società italiana di infettivologia pediatrica (Sitip).

Spesso basta una pomata

Nella maggior parte dei casi quando i bambini vengono punti dagli insetti basta applicare sulla puntura una pomata lenitiva o, eventualmente, farsi prescrivere dal pediatra un antistaminico per bocca per risolvere in breve il fastidio. Talvolta, però, nei bambini predisposti, le punture di insetti possono provocare una seria reazione allergica, l’anafilassi, che richiede un immediato intervento al pronto soccorso.

Quando la reazione è lieve

Api, vespe, calabroni, tafani, zanzare, ma anche formiche e zecche sono gli insetti che più frequentemente determinano nei bambini problemi allergici. Le reazioni che si riscontrano sono un arrossamento nella zona della puntura, che appare rigonfia e dolente, sia spontaneamente sia alla pressione; un fastidio o dolore che si sviluppa nell’arco di alcuni minuti e raggiunge il suo massimo in 24-48 ore e si risolve in 5-10 giorni; nei casi più seri possono comparire febbre e malessere generale. In questi casi è, in genere, sufficiente spalmare sulla zona una pomata antistaminica e, se c’è febbre e molto dolore, si può dare al bambino un farmaco a base di paracetamolo.

In caso di orticaria

Più importanti, invece, dal punto di vista clinico sono i casi che si manifestano con orticaria generalizzata o angioedema (gonfiore) in sedi distanti dalla puntura. In questi casi, il trattamento con antistaminici o cortisonici per bocca è la scelta migliore per risolvere rapidamente il disturbo.  Ma devono essere rigorosamente prescritti dal pediatra dopo che ha visitato il bambino.

Attenzione ai disturbi respiratori

I casi veramente gravi sono, invece, quelli con anafilassi. I bambini si presentano con un importante quadro cardiovascolare (sincope, ipotensione e collasso), associato a disturbi respiratori (fischi e sibili all’auscultazione toracica, stridore laringeo) e, più raramente, a un quadro gastroenterico (coliche addominali, diarrea). In questi casi, l’intervento terapeutico deve essere molto tempestivo perché la reazione anafilattica può avere conseguenze molto serie. Occorre perciò portare immediatamente il bambino al pronto soccorso.

Al pronto soccorso

I medici possono intervenire somministrando adrenalina, ossigeno e fluidi per via endovenosa ed eseguire accurati esami di laboratorio per confermare la sensibilizzazione al veleno di un determinato insetto e, quindi,  decidere come impostare le procedure di prevenzione di ulteriori manifestazioni cliniche gravi in caso di successive punture di insetto.

In breve

MENO RISCHI CON LE ZANZARE

Attenzione alle punture di insetto soprattutto quando si passa la maggior parte del tempo all’aria aperta. Le zanzare, in genere, non danno grossi problemi. Più a rischio sono, invece, le punture di vespe, api e calabroni.

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Test di gravidanza casalinghi: si può credere al risultato?

16/03/2023 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Claudio Ivan Brambilla

I test di gravidanza che si effettuano a casa con il kit che rileva l'eventuale presenza dell'ormone beta-hCG sono molto affidabili, se ovviamente vengono effettuati quando è ragionevolmente possibile che l'ormone in questione sia già stato prodotto.  »

Paura di aver contratto la listeriosi: c’è un esame da effettuare subito?

14/03/2023 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Fabrizio Pregliasco

La diagnosi certa di listeriosi viene effettuata grazie all'analisi del sangue per la ricerca del batterio responsabile. Ma questa indagine è consigliata solo se dopo il presunto contatto con il Listeria monocytogenes compaiono sintomi gastrointestinali riconducibili all'infezione.   »

Pancera post parto: sì o no?

10/03/2023 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Claudio Ivan Brambilla

La pancera (o guaina) da indossare dopo il parto suscita pareri discordanti tra gli specialisti. In linea di massima, in caso di parto naturale non è opportuno metterla, mentre può servire alle neo mamme sottoposte a cesareo.   »

Fai la tua domanda agli specialisti