Più fibre a tavola, meno allergie alimentari

Redazione A cura di “La Redazione”

Le potenzialità benefiche delle fibre non finiscono mai. Si è scoperto di recente che aiuterebbero anche a prevenire le allergie alimentari

Più fibre a tavola, meno allergie alimentari

Che il consumo di fibra alimentare faccia bene alla salute, è ormai riconosciuto da tutti i nutrizionisti del mondo. Ma un recente studio della Monash University di Melbourne, in Australia, pubblicato su Cell Reports dimostrerebbe anche che “una ciotola di crusca e frutta al mattino” potrebbe aiutare a prevenire le allergie alimentari. In sintesi una dieta ricca di fibre modificherebbe i batteri dell’intestino, aiutando a ridurre le reazioni gravi a cibi allergizzanti. In Italia sono 600mila i bambini colpiti da allergie alimentari, in particolare verso latte, uova e frutta secca. E il numero di allergici è destinato a crescere.

Lo studio in laboratorio

I ricercatori australiani avrebbero ipotizzato un collegamento tra la dieta e le allergie alimentari, visto l’aumentata incidenza del problema negli ultimi dieci anni. La ricerca è stata condotta su cavie alle quali è stata indotta un’allergia alimentare alle arachidi. I topi sono stati suddivisi in due gruppi e sottoposti sin dalla nascita a due diete diverse: una ricca di zuccheri e l’altra ricca di fibre. È emerso che il primo gruppo mostrava reazioni allergiche alle arachidi più gravi rispetto al secondo.

Merito di un acido grasso

Dallo studio è emerso anche che i batteri intestinali, in risposta all’assunzione di fibre, rilasciavano un acido grasso che diminuiva la gravità della reazione allergica, modificando il sistema immunitario. La modifica delle risposte allergologiche si aveva anche nel caso in cui venivano immessi artificialmente gli stessi acidi grassi, attraverso un trapianto di batteri intestinali, in topi che non avevano assunto fibre. La flora intestinale di questi topi era, quindi, come “rimodellata”.  Questa scoperta richiederà ulteriori approfondimenti, ma secondo i ricercatori apre a potenziali nuove terapie per tutti coloro che soffrono di gravi reazioni allergiche alimentari.

 

 

 
 
 

In breve

QUANTE FIBRE SERVONO

Secondo le raccomandazioni dei Larn (Livelli di assunzione di riferimento per la popolazione italiana),  gli adulti dovrebbero consumare almeno 25 g/die di fibra alimentare anche in caso di apporti energetici inferiori alle 2.000 kcal/die. Dopo l’anno d’età e durante l’accrescimento, invece, la quantità di fibra consigliata tutti i giorni è di 8,4 g ogni 1.000 calorie.

 

Pubblicato il 19.8.2016 Aggiornato il 19.8.2016
Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Le domande della settimana

IgG positive IgM negative: immune o no alla toxoplasmosi?

04/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Fabrizio Pregliasco

IgG positive IgM negative emerse dal toxotest esprimono che la toxoplasmosi è stata contratta in passato, assicurando un'immunità nei confronti dell'infezione.   »

Vaginosi batterica da Gardnerella: che fare?

01/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Francesco De Seta

Prima di tutto, per essere sicuri che un'infezione vaginale sia dovuta alla Gardnerella occorre eseguire un vetrino con colorazione di gram perché il tampone con la coltura non serve per individuare questo batterio. Dopodiché, se confermato il sospetto, il medico può prescrivere un antibiotico ad hoc....  »

Pillola contro l’endometriosi: l’Augmentin e il Brufen ne diminuiscono l’efficacia?

01/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Antonio Clavenna

È improbabile che l'amoxicillina+acido clavulanico (Augmentin) e l'ibuprofene (Brufen) interferiscano sull'azione dei contraccettivi orali assunti sia contro l'endometriosi sia a scopo anticoncezionale.   »

Mutazione MTHFR: bisogna assumere eparina e cardioaspirina quando inizia una gravidanza?

04/11/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Augusto Enrico Semprini

La mutazione MTHFR non influisce in modo negativo sulla gravidanza e non richiede cure particolari a salvaguardia della gestazione.   »

Fai la tua domanda agli specialisti