Reazione allergica alle punture di insetti: cosa fare

Francesca Scarabelli A cura di Francesca Scarabelli

In caso di punture di insetti i bambini possono manifestare una reazione allergica. Ci sono reazioni più lievi, che si possono trattare semplicemente applicando una pomata, e altre che richiedono un intervento tempestivo.

reazione allergica quando punge insetto

Una reazione allergica alle punture di insetto avviene nel momento in cui si è sensibili ad alcune sostanze che vengono iniettate. Diversi insetti con il pungiglione, come ad esempio api, vespe e calabroni, pungendo la pelle possono iniettare delle sostanze che provocano arrossamento, prurito, bruciore e dolore.

Ci sono tuttavia reazione allergiche di diversa gravità: si va da un gonfiore che interessa un’ampia area intorno alla zona colpita, accompagnato talvolta da febbre, spossatezza e nausea, fino a manifestazioni più gravi come l’orticaria o un vero e proprio shock anafilattico per il quale è necessario recarsi in pronto soccorso senza perdere tempo. Cosa fare, quindi, quando i bambini vengono punti dagli insetti? E come riconoscere i sintomi più gravi, come l’anafilassi? Lo spiegano i pediatri della Società italiana di infettivologia pediatrica (Sitip).

Punture di insetto: le reazioni possibili

In linea di massima si dovrebbe cercare di proteggere i bambini dalle punture di insetto ma, se ciò non avviene, è bene fare attenzione a come reagisce la zona iniettata. Quando si viene punti da un insetto, in genere si ha un arrossamento nel sito della puntura, in cui si può notare un gonfiore della pelle di entità variabile e una piccola crosticina al centro della lesione, in corrispondenza del punto in cui l’insetto ha punto. Gli insetti che più comunemente pungono i nostri bambini sono le zanzare, ma non bisogna trascurare nemmeno pulci, cimici e zecche. Tra gli insetti che con la loro puntura possono dare i problemi maggiori ci sono api, vespe e calabroni, che in genere danno vita ad una infiammazione locale più intensa, con arrossamento, gonfiore più esteso e dolore. In alcuni casi il bambino si può sensibilizzare alla sostanza inoculata dall’insetto, per cui ad una puntura successiva dello stesso insetto potrà rispondere con una reazione allergica. Nemmeno le reazioni allergiche sono tutte uguali, ma si possono distinguere per gravità e per i loro sintomi.

Reazione lieve

Api, vespe, calabroni, tafani, zanzare, ma anche formiche e zecche sono gli insetti che più frequentemente determinano nei bambini problemi allergici. Le reazioni che si riscontrano sono un arrossamento nella zona della puntura, che appare rigonfia e dolente sia spontaneamente sia alla pressione; un fastidio o dolore che si sviluppa nell’arco di alcuni minuti e raggiunge il suo massimo in 24-48 ore e si risolve in 5-10 giorni; nei casi più seri possono comparire febbre e malessere generale. In questi casi è sufficiente, in genere, applicare sulla zona del ghiaccio o degli impacchi freddi oppure spalmare sulla zona una pomata antistaminica. Se c’è febbre e molto dolore si può dare al bambino un farmaco a base di paracetamolo, non prima di aver chiesto un consiglio al proprio pediatra, o eventualmente farsi prescrivere un antistaminico per bocca per risolvere in breve il fastidio.

Orticaria

Più importanti, invece, dal punto di vista clinico sono i casi che si manifestano con orticaria generalizzata (cioè una reazione cutanea con prurito) o angioedema (gonfiore) in sedi distanti dalla puntura. In questi casi, il trattamento con antistaminici o cortisonici per bocca è la scelta migliore per risolvere rapidamente il disturbo, ma questi farmaci devono essere rigorosamente prescritti dal pediatra dopo che ha visitato il bambino.

Reazione grave

I casi veramente gravi sono quelli con anafilassi. I bambini presentano un importante quadro cardiovascolare (sincope, ipotensione e collasso), associato a disturbi respiratori (fischi e sibili all’auscultazione toracica, stridore laringeo) e, più raramente, a un quadro gastroenterico con coliche addominali e diarrea. In questi casi l’intervento terapeutico deve essere immediato perché la reazione anafilattica può avere conseguenze molto serie.

Occorre perciò portare immediatamente il bambino al pronto soccorso, dove i medici possono intervenire somministrando adrenalina, ossigeno e fluidi per via endovenosa ed eseguire accurati esami di laboratorio per confermare la sensibilizzazione al veleno di un determinato insetto e quindi decidere come impostare le procedure di prevenzione di ulteriori manifestazioni cliniche gravi in caso di successive punture di insetto. L’allergologo, in caso di reazione allergica da punture di insetto grave, potrà consigliare la corretta dose di adrenalina da somministrare per via intramuscolare in caso di bisogno. Ci sono anche preparazioni di adrenalina di pronto impiego a forma di penna: il medico istruirà sia i genitori che il bambino ad usarle in maniera corretta.

 
 
 

In breve

Attenzione alle punture di insetti: arrossamento e prurito sono normali, ma a volte possono dare vita a reazioni allergiche che possono essere anche potenzialmente pericolose per i nostri bambini.

Pubblicato il 22.7.2024 Aggiornato il 28.8.2025
Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Le domande della settimana

L’influenza è pericolosa in gravidanza? Meglio fare il vaccino?

13/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Fabrizio Pregliasco

Il vaccino antinfluenzale è fortemente raccomandato alle donne che aspettano un bambino, perché contrarre l'influenza in gravidanza può esporre a gravi rischi.   »

Incinta subito dopo un aborto spontaneo, ma l’embrione ha il battito lento

13/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Il fatto di rimanere incinta subito dopo aver subito un'interruzione spontanea della gravidanza esprime un'ottima fertilità di coppia, tuttavia non garantisce che tutto vada a buon fine.   »

Bimba di tre anni con otiti ricorrenti: perché?

06/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giorgio Longo

A volte è la particolare conformazione delle tube di Eustachio (i tubicini che collegano l'orecchio al naso) a favorire la ricorrenza delle otiti, tuttavia con la crescita tutto si risolve.   »

Benzodiazepine assunte per dormire nella 30ma settimana di gravidanza

06/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Le benzodiazepine sarebbero proprio da evitare in gravidanza in quanto tendono a dare dipendenza farmacologica e crisi di astinenza sia alla mamma che al nascituro. Esiste a un farmaco migliore che agisce sullo stesso recettore delle benzodiazepine (quindi in modo analogo a Lorazepam) senza però dare...  »

Fai la tua domanda agli specialisti