Allergie respiratorie: stagionali e perenni

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 19/01/2015 Aggiornato il 27/01/2015

Si dividono in due grandi gruppi: quelle che dipendono dal periodo di fioritura delle piante e quelle che possono esserci sempre

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Perenni

Gli acari sono i maggiori responsabili delle allergie respiratorie nei bambini. Si tratta di minuscoli ragnetti, invisibili a occhio nudo, che vivono nella polvere privilegiando i luoghi caldi e morbidi (i materassi, le coperte, i tappeti, la moquette, i peluche). A provocare la reazione allergica, nei bimbi predisposti, sono soprattutto i loro escrementi che si liberano nell’aria e vengono facilmente inalati, cioè respirati. Spesso all’origine dell’allergia respiratoria dei bambini c’è anche l’inalazione del pelo o della forfora degli animali, soprattutto dei gatti che vivono in casa, a stretto contatto con le persone. Anche cani, cavalli, conigli, cavie e criceti possono essere responsabili di allergie, ma in misura minore.

Stagionali

Le allergie provocate dai pollini sono in aumento tra i bambini piccoli. A provocare la reazione allergica sono i semi maschili dei fiori, prodotti dalle piante e dagli alberi e dispersi dal vento. In Italia il periodo di maggiore concentrazione di polline è la primavera e l’inizio dell’autunno, quando si registra il picco di diffusione delle cosiddette pollinosi. L’allergia alle graminacee (erba dei prati) è la più diffusa tra i bambini, più rare sono quelle al polline degli alberi che, in genere, è troppo grosso per riuscire a penetrare nelle vie respiratorie dei bimbi piccoli. Anche le muffe possono determinare allergie, diffondendo nell’aria le loro spore (spiegare) che sono molto piccole e quindi facilmente inalabili. Le muffe sono microrganismi di tipo vegetale che tendono a formarsi sugli alimenti non adeguatamente conservati, sugli indumenti di lana, su pareti e pavimenti, su carta da parati, piante e terra. La loro proliferazione è favorita dalla presenza di una percentuale elevata di umidità (oltre il 65 per cento) e il periodo di massima diffusione si registra tra la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno.

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