Allergie respiratorie: stagionali e perenni

Redazione A cura di “La Redazione”

Si dividono in due grandi gruppi: quelle che dipendono dal periodo di fioritura delle piante e quelle che possono esserci sempre.

Bambino allergico: al via un nuovo sito scientifico per i genitori

Le allergie respiratorie possono dividersi in stagionali e perenni. Vediamo le differenze:

Stagionali

Le allergie provocate dai pollini sono in aumento tra i bambini piccoli. A provocare la reazione allergica sono i semi maschili dei fiori, prodotti dalle piante e dagli alberi e dispersi dal vento. In Italia il periodo di maggiore concentrazione di polline è la primavera e l’inizio dell’autunno, quando si registra il picco di diffusione delle cosiddette pollinosi.

L’allergia alle graminacee (erba dei prati) è la più diffusa tra i bambini, più rare sono quelle al polline degli alberi che, in genere, è troppo grosso per riuscire a penetrare nelle vie respiratorie dei bimbi piccoli.

Anche le muffe possono determinare allergie, diffondendo nell’aria le loro spore (spiegare) che sono molto piccole e quindi facilmente inalabili. Le muffe sono microrganismi di tipo vegetale che tendono a formarsi sugli alimenti non adeguatamente conservati, sugli indumenti di lana, su pareti e pavimenti, su carta da parati, piante e terra. La loro proliferazione è favorita dalla presenza di una percentuale elevata di umidità (oltre il 65 per cento) e il periodo di massima diffusione si registra tra la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno.

Perenni

Gli acari sono i maggiori responsabili delle allergie respiratorie nei bambini. Si tratta di minuscoli ragnetti, invisibili a occhio nudo, che vivono nella polvere privilegiando i luoghi caldi e morbidi (i materassi, le coperte, i tappeti, la moquette, i peluche). A

provocare la reazione allergica, nei bimbi predisposti, sono soprattutto i loro escrementi che si liberano nell’aria e vengono facilmente inalati, cioè respirati. Spesso all’origine dell’allergia respiratoria dei bambini c’è anche l’inalazione del pelo o della forfora degli animali, soprattutto dei gatti che vivono in casa, a stretto contatto con le persone. Anche cani, cavalli, conigli, cavie e criceti possono essere responsabili di allergie, ma in misura minore.

Pubblicato il 19.1.2015 Aggiornato il 31.3.2025
Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Le domande della settimana

L’influenza è pericolosa in gravidanza? Meglio fare il vaccino?

13/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Fabrizio Pregliasco

Il vaccino antinfluenzale è fortemente raccomandato alle donne che aspettano un bambino, perché contrarre l'influenza in gravidanza può esporre a gravi rischi.   »

Incinta subito dopo un aborto spontaneo, ma l’embrione ha il battito lento

13/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Il fatto di rimanere incinta subito dopo aver subito un'interruzione spontanea della gravidanza esprime un'ottima fertilità di coppia, tuttavia non garantisce che tutto vada a buon fine.   »

Bimba di tre anni con otiti ricorrenti: perché?

06/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giorgio Longo

A volte è la particolare conformazione delle tube di Eustachio (i tubicini che collegano l'orecchio al naso) a favorire la ricorrenza delle otiti, tuttavia con la crescita tutto si risolve.   »

Benzodiazepine assunte per dormire nella 30ma settimana di gravidanza

06/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Le benzodiazepine sarebbero proprio da evitare in gravidanza in quanto tendono a dare dipendenza farmacologica e crisi di astinenza sia alla mamma che al nascituro. Esiste a un farmaco migliore che agisce sullo stesso recettore delle benzodiazepine (quindi in modo analogo a Lorazepam) senza però dare...  »

Fai la tua domanda agli specialisti