Da inalazione (o inalanti)
Si tratta di pollini, dermatofagoidi (acari, cioè i microscopici ragnetti presenti nella polvere) e altri parassiti presenti nelle polveri ambientali, derivati di origine animale (forfora, squame e peli), spore fungine e così via. Questo genere di allergeni danno luogo, nella maggioranza dei casi, a manifestazioni che riguardano le vie respiratorie (soprattutto rinite allergica, cioè raffreddore, e asma bronchiale), che costituiscono oltre il 60 per cento di tutte le manifestazioni allergiche.
Da ingestione (o alimentari)
Sono rappresentati da alimenti (sia vegetali sia di origine animale), sostanze chimiche diverse (per esempio, coloranti e conservanti alimentari) o farmaci (per esempio, sulfamidici, antibiotici) o loro eccipienti. Gli alimenti, quali proteine del latte e dell’uovo, pesce, arachidi e proteine della soia, provocano più frequentemente manifestazioni a carico della cute (per esempio orticaria, angioedema, cioè tumefazione non pruriginosa della cute, soprattutto al volto, eventualmente estesa alle mucose, i tessuti di rivestimento interno), ma possono dar luogo anche a sintomi orali, respiratori, gastrointestinali o a carico di altri apparati.
Da iniezione o puntura
Sono per lo più rappresentati dai farmaci e dal veleno degli insetti. Gli effetti allergici indotti dalla somministrazione di farmaci non si diversificano da quelli prodotti dall’ingestione di alimenti per via orale (cioè per bocca), se non per una maggiore serietà e per la comparsa immediata dei sintomi allergici. Nel caso del veleno di insetti sono soprattutto gli imenotteri a dominare la scena (ossia api, vespe, calabroni) e possono dar luogo sia a reazioni locali sia generali (shock anafilattico, una seria emergenza che porta alla perdita totale dei sensi).
Da contatto
Si tratta di sostanze chimiche diverse: cosmetici, metalli, farmaci per uso topico (cioè locale), sostanze di origine vegetale. Si manifestano soprattutto a carico della cute, per lo più sotto forma di dermatiti.