Il vaccino anti-allergia attenua il disturbo

Redazione A cura di “La Redazione”

La manifestazione allergica è provocata da un'abnorme risposta del sistema immunitario. Ecco perché, per ridurre o annullare i sintomi, è utile il vaccino che determina una sorta di "allenamento" delle difese naturali

Nuovi vaccini: a che punto siamo?

Più che di vaccinazione, nel caso di allergie, è corretto parlare di iposensibilizzazione, cioè di una graduale riduzione della sensibilità all’allergene. Questo effetto si ottiene attraverso la somministrazione, tramite iniezioni sottocute (cioè sottopelle) o sublinguale (cioè sotto la lingua) di gocce o compresse in dosi via via crescenti della sostanza ritenuta responsabile dell’allergia. Il trattamento deve cominciare in una fase in cui il disturbo allergico non è ancora comparso, per esempio, prima delle stagioni di fioritura, nel caso di allergia ai pollini. Non sempre, però, il vaccino è efficace nell’annullare il disturbo allergico. Serve, piuttosto, ad attenuarne le manifestazioni e, di conseguenza, a ridurre l’utilizzo dei farmaci nella cura della fase acuta. Nei bambini la vaccinazione antiallergica è consigliata, di solito, dopo i 5 anni d’età e, per lo più, solo se i disturbi allergici sono particolarmente intensi e seri. Recenti studi sembrano, però, mettere in luce la maggior efficacia del vaccino se avviato in età precoce.

Pubblicato il 19.1.2015 Aggiornato il 27.1.2015
Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Le domande della settimana

Mutazione MTHFR: bisogna assumere eparina e cardioaspirina quando inizia una gravidanza?

04/11/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Augusto Enrico Semprini

La mutazione MTHFR non influisce in modo negativo sulla gravidanza e non richiede cure particolari a salvaguardia della gestazione.   »

Test di Coombs negativo dopo l’immunoprofilassi: perché?

03/11/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Dopo l'immunoprofilassa il test di Coombs deve risultare positivo, a conferma che l'iniezione ha determinato l'effetto voluto. Se risulta negativo è opportuno appurarne la ragione.   »

Benzodiazepine in 34^ settimana di gravidanza: ci sono rischi?

03/11/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

È di gran lunga preferibile sospendere l'assunzione del Lorazepam prima del parto, in quanto il nascituro potrebbe andare incontro a crisi di astinenza della durata di circa 48 ore, proprio come accade per gli adulti. Ma l'alternativa c'è: è rappresentata dalla Quetiapina sicura in gravidanza e anche...  »

Broncospasmo in un bimbo di 3 anni: conviene fare il vaccino antiinfluenzale?

27/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giorgio Longo

La vaccinazione antiinfluenzale non è responsabile di broncospasmi. Le “bronchiti asmatiformi” ricorrenti sono tipiche dell’età prescolare, dell’età della socializzazione, quando i bambini inevitabilmente si passano uno con l’altro i virus di stagione (fondamentali per far maturare il bagaglio di difese...  »

Fai la tua domanda agli specialisti