Appendicite: sintomi e cure nei bambini

Roberta Raviolo A cura di Roberta Raviolo Pubblicato il 29.7.2024 Aggiornato il 29.7.2024

Frequente da una certa età in poi, l'appendicite bambini è la più frequente causa di dolore addominale nei piccoli. Si manifesta con sintomi ben precisi, richiede una attenta valutazione chirurgica per escludere altri disturbi e va affrontata spesso, ma non sempre, con l'intervento chirurgico

Appendicite: sintomi e cure nei bambini

L’appendicite bambini è un’infezione molto frequente nell’infanzia, ma anche in adolescenza. Solitamente è di tipo acuto e si manifesta con un dolore intenso attorno all’ombelico, nella parte destra dell’addome, febbre e vomito. L’appendicite bambini è un evento comune perché l’appendice è una sezione molto stretta dell’intestino: vi si possono accumulare feci, residui alimentari, piccoli noccioli di frutta, parassiti intestinali. È ricca di tessuto linfatico che, insieme con i corpi estranei, può causare un’ostruzione e, di conseguenza, un’infiammazione. L’appendicite acuta si risolve con un intervento chirurgico, generalmente ben tollerato, oppure con l’assunzione di antibiotici.

Dove si trova l’appendicite e da che età fa male?

L’appendice, o appendice vermiforme, è una sezione dell’intestino di forma allungata e tubolare che si diparte dal cieco, la prima parte dell’intestino crasso. Non si sa esattamente quali funzioni rivesta all’interno dell’organismo umano ma è possibile che abbia un ruolo nella maturazione e formazione del sistema di difese. Questo avviene soprattutto nel primo anno di vita, poi l’appendice tende a perdere la sua importanza. Soprattutto nell’infanzia, in adolescenza e tra i giovani adulti, l’appendicite può creare qualche problema. Ha infatti la tendenza a infiammarsi, a causa dell’accumulo al suo interno di corpi estranei e materiale fecale, che provoca un’ostruzione, chiamata appunto appendicite. Il modo più frequente per risolvere l’appendicite, in bambini o adolescenti che sia, è con l’intervento chirurgico. L‘appendicite acuta, secondo gli esperti, è una malattia che rappresenta la più frequente causa di intervento nella fascia di età tra i 6 e i 20 anni, con una frequenza leggermente più elevata tra i maschi. L’appendicite prima dei quattro anni di età è un evento molto raro. Quando si verifica, deve essere affrontata con urgenza perché l’appendicite acuta nei più piccoli può andare più facilmente incontro a perforazione e peritonite.

Le cause dell’appendicite

Ma perché l’appendice si infiamma? L’appendicite nei bambini compare quando questa sezione di intestino si riempie di materiale estraneo come:

  • feci 
  • noccioli o semi di frutta e ortaggi
  • muco
  • parassiti provenienti dall’intestino
  • formazioni tumorali.

La presenza di questo materiale causa un’ostruzione che costituisce terreno fertile per la proliferazione di batteri, responsabili dell’infiammazione che causa i malesseri.

Sintomi dell’appendicite nei bambini

L’appendicite bambini, nella forma acuta, è caratterizzata prima di tutto dalla comparsa di dolore che si può manifestare in diversi modi:

  • concentrarsi nella zona dell’ombelico
  • partire dall’ombelico e poi estendersi nella parte destra dell’addome, verso il basso
  • riguardare tutto l’addome, in modo violento e intenso, se l’ostruzione ha già causato rottura dell’appendice e peritonite.

Oltre al dolore, di solito compaiono altri sintomi:

  • malessere generalizzato
  • inappetenza
  • nausea e vomito
  • stipsi o diarrea
  • dolore alla gamba destra
  • impossibilità di espellere i gas intestinali
  • febbre non elevatissima (circa 38 gradi) se non c’è peritonite. In caso di rottura dell’appendice compare febbre più alta.

La forma cronica di appendicite ha sintomi simili, ma più lievi e sfumati.

Come si fa la diagnosi di appendicite

Se compaiono i sintomi elencati, è opportuno contattare subito il pediatra oppure il medico di medicina generale. In caso di febbre elevata accompagnata da dolore diffusi all’addome, è opportuno recarsi al pronto soccorso perché potrebbe essersi verificata rottura dell’appendice con rischio di peritonite.

  • In attesa degli accertamenti, è opportuno non somministrare alimenti solidi o bevande: nel caso fosse necessario un intervento chirurgico in urgenza, è opportuno che il bambino sia digiuno. Inoltre è bene non somministrare farmaci antidolorifici o antipiretici perché possono mascherare i sintomi: in caso di dolori addominali nei bambini e negli adolescenti si deve sempre escludere un episodio di appendicite
  • È anche importante evitare sistemi per favorire l’evacuazione in caso di stipsi, come lassativi o microclismi, che potrebbero peggiorare la situazione
  • Solitamente, per la diagnosi di appendicite nei bambini, i sintomi aiutano il chirurgo a inquadrare il problema. Si esegue poi un prelievo del sangue per la ricerca di indici infiammatori (proteina C reattiva, globuli bianchi e neutrofili che sono elevati) e un’ecografia dell’appendice stessa
  • Non sempre l’ecografia aiuta a raggiungere la diagnosi di appendicite. Questo esame, come anche la radiografia, è utile anche per escludere altre cause di dolore in zona.

Le cure

Se ci sono campanelli d’allarme per l’appendicite a causa di  dolore e febbre, è necessario ricorrere all’intervento chirurgico. L’operazione può essere anche indicata in caso di appendicite acuta non ancora in peritonite, per rimuovere l’ostruzione che può causare infiammazione. In alcuni casi, è possibile tenere sotto controllo l’infiammazione evitando il bisturi, assumendo una cura con antibiotici suggerita dai medici. In caso di intervento chirurgico, si procede in due modi: con la chirurgia tradizionale oppure con la laparoscopia.

  • La chirurgia tradizionale
    È il tipo di intervento più utilizzato soprattutto in caso di peritonite. In anestesia generale, si pratica un’incisione sull’addome del bambino e si asporta l’appendice infiammata. A volte si lascia in zona un drenaggio, ossia un tubicino che fuoriesce dall’addome, per favorire l’eliminazione di pus e altri liquidi, residuo dell’infiammazione.
  • La laparoscopia
    Questo tipo di intervento, meno invasivo, si esegue per i casi di appendicite infiammata senza complicazioni. Si svolge anch’esso in anestesia generale, ma invece che l’incisione tradizionale si praticano alcuni fori. Attraverso questi vengono introdotti micro-strumenti chirurgici e una sonda dotata di una telecamera, per visualizzare su un monitor il campo operatorio.

Cosa succede dopo l’intervento

Una volta concluso l’intervento chirurgico, il bambino deve osservare un periodo di digiuno che va dalle 24 alle 72 ore, durante il quale viene costantemente idratato. Il periodo di degenza in ospedale varia da pochi giorni se l’appendicite non era complicata a una decina di giorni in caso di peritonite. Può essere necessario associare una cura antibiotica. Il bambino deve seguire una dieta molto leggera, a base soprattutto di alimenti liquidi, per tutto il tempo indicato dal chirurgo. Per la ripresa delle attività sportive, soprattutto del nuoto, è necessario attendere alcune settimane in modo che le ferite chirurgiche si rimarginino completamente.

 

Immagine di Pavel Danilyuk per pexels.com

 
 
 

In breve

Dolore nella zona dell’ombelico e verso la parte destra dell’addome, nausea e vomito, febbre devono indurre i genitori a rivolgersi al pediatra o meglio ancora al pronto soccorso. Potrebbe infatti trattarsi di appendicite bambini, un’infiammazione che può dare luogo a peritonite e che va controllata con farmaci adeguati o risolta con l’intervento chirurgico

 

 

 

Fonti / Bibliografia

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