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Un caso di virus Chikungunya è stato individuato negli ultimi giorni a Brescia, giunto probabilmente dall’estero, quindi importato da un individuo infetto. La Ats locale ha condotto una serie di analisi sulla persona che presentava i sintomi sospetti e i risultati hanno confermato la presenza del virus Chikungunya.
Le autorità sanitarie effettueranno alcuni interventi di disinfestazione anti zanzare nelle zone frequentate dalla persona malata, nei giorni 10, 11 e 12 luglio 2025, per eliminare qualsiasi rischio di diffusione. Ne parliamo con Fabrizio Pregliasco, professore di igiene e medicina preventiva dell’Università di Milano e Direttore sanitario d’azienda Irccs Ospedale Galeazzi Sant’Ambrogio.
Casi di Chikungunya in Italia
Non è la prima volta che il virus Chikungunya, un patogeno trasmesso dalle zanzare, è presente in Italia. Oltre ad alcuni contagi verificatisi in Emilia-Romagna nel 2007, l’episodio più noto è quello di un’epidemia comparsa nell’estate del 2017, con 489 casi autoctoni (cioè non importati da viaggi all’estero, ma sviluppatisi nel Paese) tra Lazio e Calabria, di cui 282 confermati da indagini di laboratorio.
Nello stesso periodo erano comparsi numerosi casi di virus Chikungunya in Francia, nei dipartimenti di Var e di Hérault. Le autorità sanitarie avevano avviato le indagini dopo che le persone, che presentavano i sintomi simil-influenzali, avevano sviluppato anche dolore agli arti, una caratteristica tipica di questa infezione virale. Ci sono poi stati altri casi, ancora in Calabria, nel 2023. Solo il 6% delle persone contagiate aveva dovuto essere ricoverato in ospedale.
Quali sono i sintomi
Il periodo di incubazione ha una durata di 2-12 giorni, in media, 3-7 giorni dopo la puntura con la zanzara vettore del virus. Ha inizio quindi la fase acuta della malattia, in cui compaiono i seguenti sintomi:
- Febbre alta improvvisa, sopra i 38.5° e anche fino a 40°
- Forti dolori articolari e muscolari
- Mal di testa
- Nausea
- Eruzione cutanea simile a quella del morbillo
- Debolezza intensa.
Spesso compaiono anche dolori articolari e osteo-muscolari, che costringono la persona ad assumere posizioni antalgiche, ripiegandosi su se stessa per ottenere sollievo dal dolore.
Come si trasmette
Il virus Chikungunya non si trasmette da uomo a uomo attraverso starnuti o colpi di tosse, né tramite liquidi biologici. A causare il contagio è un insetto vettore, la zanzara del genere Aedes, sia Aedes aegypti sia Aedes albopictus o zanzara tigre.
Questi insetti pungono esseri umani (ma anche scimmie) infetti e divengono portatori del virus per tutto il loro ciclo vitale. Se, in questo periodo, pungono un altro individuo, trasmettono l’infezione.
La viremia, ossia la presenza del virus nel sangue della persona, resiste circa fino a sette giorni dopo la scomparsa dei sintomi. In questo lasso di tempo, se la zanzara punge il malato, può diffondere il virus in seguito un altro individuo, sempre attraverso una puntura.
Il parere del virologo
La mortalità causata da questo virus è bassa, soprattutto se la persona è in buone condizioni di salute generali. Nella maggior parte dei casi, c’è una completa ripresa. Spesso i sintomi sono lievi e l’infezione non riesce ad essere compresa bene, con il rischio di essere confusa con altre malattie acute virali, per esempio la Dengue. “Le complicanze sono rare ma possibili e consistono soprattutto in dolori articolari cronici, simili a quelli dell’artrite, che possono durare anche mesi o anni” spiega il professor Fabrizio Pregliasco. “Inoltre possono comparire problemi neurologici, come encefalite e neuropatie. Bambini molto piccoli, anziani e persone con malattie pregresse corrono un maggiore rischio di complicanze”.
I rischi per bambini e donne in gravidanza
Alcune categorie di persone, come appunto i bambini piccoli e le donne in gravidanza, possono correre un rischio maggiore in caso di contagio con il virus Chikungunya. “I neonati sono più sensibili alla possibilità di complicanze, soprattutto se il contagio si verifica nei primi mesi di vita o se al momento del parto contraggono l’infezione” avverte il professor Pregliasco. “In questo caso, il neonato può presentare febbre alta, pianto inconsolabile, irritabilità, anche convulsioni. In alcuni casi possono comparire disturbi neurologici come ritardo nello sviluppo cognitivo”.
I bambini più grandicelli presentano sintomi simili a quelli degli adulti, quindi febbre ed eruzione cutanea ma i dolori articolari sono meno intensi e persistenti, mentre al di sotto dei 5 anni si corre ancora un certo rischio di comparsa di convulsioni febbrili. Nei bambini sani che non hanno malattie pregresse, il recupero è rapido nella maggior parte dei casi.
Nel caso delle donne in gravidanza, l’infezione in sé non aumenta il rischio di complicanze ostetriche, ma può accompagnarsi a febbre alta, dolori articolari intensi e stanchezza molto intensa. “Va precisato che non ci sono rischi documentati che l’infezione da virus Chikungunya in gravidanza aumenti il rischio di malformazioni congenite” precisa l’esperto. “Se però la donna si contagia nei giorni immediatamente precedenti il parto, esiste un rischio concreto di trasmissione verticale da madre a neonato. In questo caso il bambino può nascere infetto e sviluppare una forma di infezione neonatale anche seria, con rischio di encefalopatia, problemi al fegato e alla coagulazione”.
Precauzioni specifiche per mamme e bebè
Nel nostro Paese, che non è area endemica e dove sono attivi controlli regolari, l’eventualità di contagio e complicanze è piuttosto remota. Gli esperti però raccomandano alle donne di gravidanza di:
- Evitare i viaggi nelle aree endemiche, soprattutto nel terzo trimestre
- Proteggersi dalle zanzare con repellenti approvati in gravidanza (per esempio con icaridina al 20%)
- Utilizzare un abbigliamento coprente con pantaloni lunghi e camicie a manica lunga
- Spruzzare repellenti alla permetrina sulle zanzariere alle finestre
- In caso di febbre, contattare subito il medico.
Nel caso dei neonati e dei bambini, è sempre importante l’uso delle zanzariere e di reti sottile e leggere su culle e lettini, per tenere lontani gli insetti pur assicurando una adeguata aerazione.
Anche per i piccolissimi esistono repellenti specifici per la pelle, che possono essere suggeriti dal pediatra o dal farmacista.
Il medico va sempre avvisato nel caso di comparsa di sintomi compatibili con il Chikungunya.
Come si cura questo virus
Le cure per il virus Chikungunya consistono soprattutto in riposo, assunzione di molti liquidi per compensare le perdite dovute alla febbre e alla sudorazione intensa, dieta leggera e digeribile se compare nausea. La febbre e i dolori osteo-muscolari e articolari si possono tenere sotto controllo con antipiretici come paracetamolo, ibuprofene, ketoprofene nelle dosi suggerite dal medico. “Attualmente non esiste un vaccino contro il virus Chikungunya, anche se alcuni sono in fase avanzata di sperimentazione” aggiunge il professor Pregliasco. “E’ importante osservare sempre una corretta prevenzione, che si basa sulla protezione individuale per non essere punti dalle zanzare e sul controllo ambientale per contrastare la diffusione di questi insetti vettori”.
Le regole per difendersi
Difendersi dalle zanzare è importante sia per evitare il rischio di Chikungunya, sia per contrastare in bambini e adulti il fastidio legato alle punture di questi insetti. I consigli sono classici ma sempre utili, ovvero:
- Utilizzare repellenti da applicare sulla pelle
- Indossare abiti chiari e coprenti, soprattutto all’alba e al tramonto quando le zanzare sono più attive
- Dormire con le zanzariere sul letto in zone a rischio
- Far installare le zanzariere alle finestre
- Attivare zampironi e altri dispositivi repellenti negli ambienti domestici
- Eliminare i ristagni d’acqua in giardini e balconi, da sottovasi, tombini, grondaie, bidoni
- In caso di sintomi dopo un viaggio in aree endemiche (come Africa, Asia, Caraibi, Sud America), è importante consultare un medico e avvisare del possibile contagio.
Le autorità sanitarie locali devono provvedere ai trattamenti larvicidi nei punti in cui le zanzare possono deporre le uova e monitorare la diffusione di questi insetti, attuando piani di disinfestazione se ci sono casi accertati.
In breve
Il virus Chikungunya, diffuso dalla zanzara vettore, causa sintomi simil-influenzali e dolori articolari e muscolari. Si cura con riposo e antipiretici. Se si avvertono malesseri dopo essere tornati dalle zone endemiche si deve avvisare il medico