Colesterolo brutto: danneggia cuore e arterie

Miriam Cesta A cura di Miriam Cesta Pubblicato il 25.9.2019 Aggiornato il 25.9.2019

La quantità di colesterolo brutto nel sangue è un fattore di rischio per le malattie cardiovascolari più elevato di quanto si è creduto finora. Vediamo perché

Colesterolo brutto: danneggia cuore e arterie

Si chiama “colesterolo residuo” ma è conosciuto anche come “colesterolo brutto” e secondo una nuova ricerca della facoltà di Salute e scienze mediche dell’Università di Copenaghen e dell’ospedale universitario di Copenaghen, pubblicata su Atherosclerosis, è presente nel sangue in quantità molto più elevate di quanto creduto fino a oggi, rappresentando un fattore di rischio – maggiore di quanto precedentemente ipotizzato – per le malattie cardiovascolari.

Tre tipi di colesterolo

La presenza del colesterolo nel sangue è un fattore di rischio per lo sviluppo delle malattie cardiovascolari. Tra i diversi tipi di colesterolo conosciuti – detti “buono” e “cattivo” – è quest’ultimo a essere considerato responsabile di malattie come l’aterosclerosi (in sigla LDL, che sta per Low Density Lipoprotein, ovvero lipoproteine a bassa densità), in quanto responsabile dell’accumulo del grasso all’interno del sangue. Il colesterolo buono, al contrario, funziona come uno spazzino per le arterie perché le lipoproteine ad alta densità (HDL, ovvero High Density Lipoprotein) che lo caratterizzano trasportano il grasso presente nel sangue verso il fegato, dove viene smaltito. La nuova ricerca ha ora messo in evidenza come, nell’insorgenza delle patologie cardiovascolari, un ruolo importante venga giocato da un altro tipo di colesterolo, già conosciuto ma i cui effetti finora erano stati sottovalutati: il “colesterolo brutto”, ovvero il colesterolo residuo.

Maggior rischio di infarto e ictus

I ricercatori hanno esaminato i tre tipi di colesterolo nella popolazione adulta danese che aveva partecipato al Copenhagen General Population Study. Da una precedente analisi era emerso che un individuo su tre aveva elevati livelli di colesterolo e, dunque, un maggior rischio cardiovascolare; quest’ultima ricerca ha messo in evidenza che elevati livelli del terzo tipo di colesterolo, ovvero quello residuo o brutto, potrebbero rappresentare, in misura superiore a quanto ritenuto in passato, un maggior pericolo di sviluppo soprattutto di infarto miocardico e ictus.

 

 

 

 
 
 

Da sapere

NUOVE CURE

La scoperta potrebbe avere implicazioni importanti anche nel campo della prevenzione: Børge Nordestgaard, coordinatore della ricerca, spiega che fino a oggi per la prevenzione dell’infarto miocardico e dell’ictus sia i cardiologi sia i medici di base si sono concentrati principalmente sulla riduzione del colesterolo LDL, mentre lo studio indica che in futuro l’attenzione dovrà essere rivolta anche alla riduzione dei trigliceridi e del colesterolo residuo.

 

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Le domande della settimana

Ridatazione della gravidanza: c’è da preoccuparsi?

11/06/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Claudio Ivan Brambilla

Non c'è nulla di cui preoccuparsi quando la gravidanza viene ridatata, specialmente se la differenza tra l'epoca calcolata in base alla data dell'ultima mestruazione e le misure rilevate dall'ecografia è di appena una settimana.   »

Mestruazioni in ritardo ma il test di gravidanza è negativo: cosa può essere?

10/06/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Gaetano Perrini

L'elenco delle possibili cause di amenorrea o, comunque, di irregolarità mestruale è molto nutrito e non è possibile, in assenza di informazioni precise, ipotizzare quale possa essere nel singolo caso. Quello che serve è effettuare determinati controlli affidandosi al proprio ginecologo.   »

Depressione post parto: che fare?

03/06/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Angela Raimo

A fronte di una diagnosi di depressione post parto è irrinunciabile intraprendere cure mirate, che consistono nella psicoterapia associata all'assunzione di farmaci ad hoc. Spetta comunque al medico pianificare la strategia più adatta al caso.   »

Pianto e tosse durante la poppata: cosa può essere?

03/06/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Roberta Levi

Le possibili cause che possono indurre il bambino a scoppiare a piangere e a tossire mentre viene allattato sono numerose: se l'episodio si ripete è necessario un controllo dal pediatra curante.   »

Fai la tua domanda agli specialisti